Il Pisa Siamo Noi

Mario Gianni: Bologna, lo Scudetto e la Nazionale!

mario gianni

banner caffe pisa

Dopo essere arrivati ad un passo dalla gloria i Nerazzurri si rimettono al lavoro, Mario Gianni rimarrà a Pisa per altre tre stagioni completando il suo percorso di crescita sotto l’attenta e competente guida del Mago Ging, poi…

Clicca qui per leggere il capitolo prcedente

Nell’estate del 1924, l’austriaco Felsner, allenatore del Bologna, si mette alla ricerca di un nuovo portiere e le sue attenzioni sono tutte rivolte verso il pisano Gianni. Lusingato dall’offerta, che comprende anche un sicuro posto di lavoro alla Cassa di Risparmio di Bologna e intrigato dal fatto di poter far parte di una delle squadre più forti del momento, Mario abbandona la corte di Ging e la sua Pisa per recarsi nella città felsinea, dove potrà misurarsi con campioni del calibro di Pozzi, Perin, Della Valle e la stella emergente Schiavio.

All’inizio del campionato i campioni uscenti del Genoa e il Bologna di Felsner vengono indicati come favoriti; nelle prime tre giornate i rossoblu felsinei raccolgono tre vittorie e Mario Gianni non viene mai schierato fra i pali. Alla quarta il Bologna riposa, mentre alla quinta arrivano allo Sterlino, gli amarantotrigliati e il volpone Felsner capisce che questa è la partita ideale per far debuttare il ventiduenne pisano, che desta immediatamente un’ottima impressione e alla fine della partita può festeggiare quella che è una normale vittoria per tutti gli altri, ma non sicuramente per lui. Le attese dei pronostici vengono ampiamente rispettate e alla fine della “regular season” passano alla fase finale proprio le due compagini rossoblu indicate come favorite da tutti gli specialisti; anche se entrambe hanno dovuto soffrire più del previsto, infatti il Genoa ha chiuso con un solo punto di vantaggio sul Modena e il Bologna con soltanto due punti di margine su Pro Vercelli e Juventus.

Per decidere chi dovrà affrontare la vincitrice del girone sud nella finale scudetto, serviranno ben 5 incontri!

Nel primo il Genoa espugna lo Sterlino per 2 a 1, ma nella gara di ritorno è il Bologna ad espugnare Marassi con lo stesso identico punteggio, quindi si rende necessario un terzo scontro dove le due compagini impattano per 2 a 2 sul neutro di Milano. La Lega decide di far rincontrare le due squadre ad un mese di distanza e, il 5 Luglio, stavolta sul neutro di Torino, la gara termina ancora una volta in parità. In un primo momento viene valutata l’idea di “riparlarne” a Settembre, ma poi con una decisione repentina ed improvvisa, in cui mette lo zampino anche il gerarca fascista Arpinati, si decide di far incontrare nuovamente le due squadre il 9 Agosto, sul campo di Vigentino (quartiere milanese), alle 7 di mattina e, visto i numerosi incidenti occorsi fra le due tifoserie nelle gare precedenti, a porte chiuse. Il Bologna, che aveva continuato ad allenarsi, secondo i genoani perché informati per tempo della ripetizione, si impone per 2 a 0 grazie alle reti di Pozzi e Perin e può finalmente strappare il biglietto per la finalissima di questo interminabile campionato.

La finalissima viene organizzata in tutta fretta e, ad aspettare da più di due mesi la vincente del torneo nord, c’è l’Alba Roma del cannoniere Ziroli; ma per i romani il tempo trascorso dall’ultima partita ufficiale è veramente troppo e vengono prima travolti con un inequivocabile 4 a 0 a Bologna e poi battuti nuovamente per 2 a 0 sul terreno amico, regalando così al Bologna il suo primo storico scudetto.

A mettersi in luce in questa indimenticabile ed interminabile annata per i colori rossobli sono stati Della Valle, Perin, Pozzi, Schiavio, autore di 16 reti e senza dubbio anche Mario Gianni che ha dimostrato grande sicurezza fra i pali ed ha incantato la platea bolognese con i suoi salvataggi miracolosi.

Nell’annata successiva (‘25/26) i rossoblu di Felsner iniziano sull’onda dell’euforia dello scudetto appena conquistato e inanellano ben 10 vittorie consecutive, con Schiavio autentico mattatore. Durante questa lunga sequela di vittorie, Gianni ha fatto anche la sua prima (e sarà anche l’ultima) partita da avversario all’Arena Garibaldi, dove i felsinei si sono imposti con un secco 6 a 0 sui nerazzurri, ora allenati da Mattiello. Se non fosse per il Torino, rilanciato dal facoltoso Presidente Enrico Marone di Cinzano e dall’acquisto della forte punta Baloncieri, per il Bologna il superamento del girone sarebbe una pura formalità; ma, nonostante l’agguerrita concorrenza dei granata, i rossoblu chiudono comunque al primo posto con 2 punti di vantaggio.

Nel girone B invece ad avere la meglio su tutte le altre è stata la Juventus, che ha chiuso distaccando di ben 8 punti la seconda classificata.

Le due compagini si incontrano per la gara di andata allo Sterlino di Bologna e la partita si conclude sul 2 a 2; quindici giorni dopo, il 25 Luglio, viene disputata la gara di ritorno e sul campo di Torino è ancora pari (0 a 0) ; si rende ancora una volta necessario procedere con lo spareggio, che verrà disputato il primo Agosto, a Milano. Il match è molto tirato e i bianconeri passano in vantaggio con Pastore, ma vengono raggiunti poco dopo dall’immancabile rete di Schiavio, si profila all’orizzonte un’altra serie interminabile di spareggi, se non fosse che ad un quarto d’ora dalla fine il bianconero Vojak porta in vantaggio la Juventus trafiggendo Gianni, per quello che sarà il definitivo 2 a 1 che elimina i rossoblu dal torneo.

Il ventisettesimo campionato italiano di calcio si apre con una grande novità, infatti vengono definitivamente abbattute le frontiere fra nord e sud e vengono creati due gironi misti di 10 squadre, dove le migliori tre classificate si affronteranno in un ulteriore girone all’italiana da cui uscirà la squadra Campione d’Italia. Il Bologna, inserito nel girone B, disputa un buon campionato e chiude il girone al terzo posto, dietro al Torino e a pari punti con il Milan e con un Mario Gianni sempre più determinante e imprescindibile, capace di risolvere situazioni disperate con i suoi scatti felini da un palo all’altro.

Nel girone finale, oltre a Torino e Milan, i rossoblu trovano l’Internazionale, il Genoa e la Juventus. I bolognesi aprono la fase finale battendo per 1 a 0 i bianconeri e vendicando così l’eliminazione dall’annata precedente, quindi vengono sconfitti dal Genoa e nelle giornate successive liquidano con una certa facilità le due compagini milanesi. Finché il 29 Maggio del 1927 per Mario Gianni arriva una fantastica notizia, i suoi sforzi vengono finalmente ricompensati e può finalmente realizzare il suo sogno, quello di ogni bambino che gioca a calcio…per lui si aprono le porte della nazionale!

La partita si disputa proprio a Bologna e gli avversari sono i rossi della Spagna, in cui milita un altro grande portiere emergente di un solo anno più vecchio di Mario: Ricardo Zamora. L’Italia si impone per 2 a 0 grazie ad una rete di Baloncieri, realizzata al 31’, ad un autorete di Prats in avvio di ripresa ed anche grazie alle splendide parate di Mario Gianni, che galvanizzato dal “suo” pubblico vince senza ombra di dubbio il confronto a distanza con l’altro numero uno.

…continua…

Senio Calvetti

Condividi questo articolo:
Facebook Twitter Email

One Comment

  1. Giulia Gianni

    30/03/2016 at 22:00

    Mario Gianni detto Gatto magico viene ancora oggi ricordato a Bologna, il grande Enzo Biagi in un suo libro amava ricordarlo quando da bambino passava a sbirciarlo a lavoro presso la Cassa di Risparmio.Gianni Mario era fratello del non meno famoso Renato anch’egli giocatore del Pisa e importante arbitro.La sezione A.I.A di Pisa lo ricorda portando il suo nome

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>