Il Pisa Siamo Noi

Contropiede – Pensaci Carletto

Contropiede

iriparobanner610

Caro Presidente,
scusa il tono confidenziale che mi permetto in virtù – e spero senza abuso – di una consolidata amicizia che spero tu non mi abbia revocato per quei pochi scherzucci di dozzina, per dirla con il Giusti, che non
hanno mai intaccato la stima e il rispetto…

Mi rivolgo a te, come fanno in tanti in questi giorni convulsi, di sicuro senza la pretesa di condizionare le tue libere scelte. Lo faccio nel tentativo di ricondurre ad un minimo di serenità ed obiettività, un dibattito che negli ultimi giorni si è tinto di colori che non mi piacciono. Se qualcuno pensa di coartare la tua volontà con l’insulto e peggio ancora con la violenza, è sulla strada sbagliata e comunque non incontrerà mai il favore dell’estensore di queste note. Il rispetto per la persona prescinde dalle alterne vicende del calcio.

Ti scrivo pubblicamente perché tu possa riconoscere, anche in un momento non facile come questo, il cronista che ti ha avvicinato alcuni anni fa nel tuo ufficio, a quel tempo a Santa Croce, quando ti venne a intervistare per la prima volta e mi raccontasti la bellissima storia del tuo amore per il calcio, dalla prima squadretta del Tiramolla, fino alla Cuoiopelli e poi al Pisa. Una passione andata di pari passo con i successi industriali, con una famiglia che cresceva al tuo fianco. Ed è da quel giorno che vorrei ripartire perché ne conservo un ricordo nitido e per certi versi anche struggente. Il Pisa era retrocesso nei dilettanti, in serie D, con il fardello di un fallimento sancito dal tribunale. Mi parlasti del tuo programma, e quello del tuo socio di allora Piero Cammilli, in poche battute:

“Vogliamo prendere il Pisa, riportarlo alla svelta tra i professionisti, poi tenteremo la serie B e a quel punto lo lasceremo in mani serie, giovani, affidabili”.

Mi parve di sognare. Quelle parole erano musica per un cronista che aveva Pisa nel cuore. Poi il corso delle cose fu come lo scorrere dell’acqua di un torrente in piena. Con un notevole sforzo economico riuscisti a liberarti del ruolo di azionista di minoranza, che è sempre scomodo e lo è tanto di più se la maggioranza è nelle mani di un personaggio come Cammilli. Ma quel che mi piacque fu il motivo e il momento: difendevi le scelte di Dino Pagliari, che per salvare la squadra dalla retrocessione rinunciava all’impiego di alcuni giovani.

Fu una scelta coraggiosa e dispendiosa, quella dell’imprenditore che sa quando risparmiare e quando investire. Prima ancora la scelta, fatta credo insieme a tua moglie, di cacciare i soldi per saltare a piè pari la C2 e avvicinarti al grande sogno. Seguirono campionati di grande livello, una finale di play off entusiasmante, che segnò il punto più alto della ritrovata passione dei tifosi per il Pisa. Ricordi il ritorno, all’Arena, nella notte di Latina. Non avevamo vinto niente ma ci sentimmo grandi.

La serie B l’hai tentata, con grande slancio, l’anno scorso perché nessuno può negare l’impegno che hai profuso nel mettere insieme giocatori, tecnici e dirigenti di prim’ordine. Le cose non sono andate bene e l’insuccesso ha portato con sè veleni e inimicizie. Ci sta.

Però tu hai portato il Pisa vicinissimo alla serie B, hai lottato per raggiungere l’obbiettivo. Con qualche errore di cui hai pagato un prezzo assai elevato. Tutto questo chi potrà mai negarlo? Adesso ti è capitata l’occasione – che spero non sia del tutto sfumata – di completare il lavoro e cioè lasciare il Pisa in mani di
un dirigente serio e preparato. Francamente non so valutare fino in fondo le capacità e le potenzialità di Alessandro Ruggeri, se non il fatto che per lui depone l’esperienza atalantina e di aver essere cresciuto all’ombra di un grande presidente quale fu Ivan Ruggeri.

Mi fermo a queste credenziali, non faccio gli esami del sangue a nessuno e tanto meno posso sbirciare nel loro portafoglio. Fosse richiesta la santità potrei guardare le stigmate, ma per il calcio possono bastare i patrimoni e lo slancio Però – te lo dico con franchezza di sempre – è la tua grande occasione per scrivere il nome di Carlo Battini nella storia del Pisa come il dirigente sportivo che l’ha raccolto nella polvere, gli ha restituito dignità e ha lavorato per tentare il definitivo rilancio lasciando la bella eredità ad un giovane e facoltoso imprenditore. Avrai l’applauso di chi vuole bene al Pisa.

E’ lo scenario migliore. Tutto il resto, ad oggi, si prefigura foriero di tristezze. Sono convinto che ne convieni anche tu, se al 5 agosto siamo al primo silenzio-stampa. E dobbiamo arrivare a giugno dell’anno prossimo. Non voglio pensare alla cosiddetta piazza perché è notorio che la prima assemblea dell’umanità mandò in croce Gesù e volle la liberazione di Barabba. Ma qui siamo tutti a chiederci cosa ci aspetta e quando mi sforzo di guardare avanti non penso ai nemici del popolo che marciano sempre in prima fila.

Penso alla saggezza di uomo che ha perseguito un programma e un obbiettivo e che adesso, per raggiungerlo, forse deve rinunciare anche a qualcosa del proprio patrimonio e delle personali ambizioni. Mi verrebbe da esortarti
piarandellianamente: pensaci Carletto…

Solo le mucche non cambiano mai idea, mentre l’uomo ragionevole sa riconoscere il sottile confine che passa tra la sana determinazione e la cieca ostinazione. Te ne saremo grati.

Un saluto.
GIULIANO FONTANI

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12 Comments

  1. Maurizio Gagliardi

    09/08/2015 at 12:07

    Speriamo nella magia della penna del nostro illustre concittadino pisano nochè portonese(del chiesino).
    Forse con le parole, che solo lui riesce a mettere insieme, si otterrà di più che con gli insulti e gli striscioni peraltro legittimi.
    Quando con una cura non si riesce nell’intento si cambia medicina e si ricorre eventualmente, data la gravità del caso, ad un illustre primario come Giuliano!
    Siamo tutti in attesa degli eventi…

  2. Attilio

    09/08/2015 at 06:15

    Un articolo franco e onesto. Coraggioso perché in un clima di caccia alle streghe riconosce i meriti oggettivi di Battini.

  3. miky

    08/08/2015 at 21:07

    Giuliano, sono pienamente d’accordo, d’altra parte ne abbiamo discusso più volte dietro la tribuna in quella che un tempo era la vera sede di Radio Scalino. Il problema principale, per il tifoso, in questi casi, è veramente la scelta giusta: Barabba o Gesù?
    Non dimentichiamoci come il tifoso in generale, pisano in particolare, si esalta immediatamente per poi contestare vibratamente se vengono meno le aspettative. L’ostinata, la pretesa voglia di cambiamento non vorrei che facesse propendere per la scelta sbagliata. E’ anche vero che chi “non risica non rosica”, quindi …..

  4. AleDaCasa

    08/08/2015 at 19:26

    haa dimenticavo GRANDE GIULIANO
    “Mi fermo a queste credenziali, non faccio gli esami del sangue a nessuno e tanto meno posso sbirciare nel loro portafoglio”
    ” per lui depone l’esperienza atalantina e di aver essere cresciuto all’ombra di un grande presidente quale fu Ivan Ruggeri.”
    “Adesso ti è capitata l’occasione di lasciare il Pisa in mani di
    un dirigente serio e preparato”
    “ad un giovane e facoltoso imprenditore.”
    OH Giuliano ma non ti volevi fermare alle credenziali???
    Dai retta Giuliano fatti riguarda’ i freni che sei arrivato un po’ lungo!

  5. manuel73

    08/08/2015 at 16:28

    direi piuttosto amichevole e buonista l’analisi del Fontani,
    che probabilmente conoscendo personalmente Battini cerca di porsi nel modo migliore per non farlo arrabbiare e convincerlo magari al passo da tutti atteso,

    ci sono state anche stagioni positive, è certo e lo riconosco,

    anche se per la verità si è sempre cercato di risparmiare su tutto e alla fine si è pagato dazio per questo,

    si vabbè la sfortuna, ma la finale col Latina e la semifinale col Frosinone l’hai giocate comunque entrambe in condizione di svantaggio a causa della classifica, ed eri arrivato dietro proprio per aver risparmiato sugli investimenti

    l’episodio del mancato ripescaggio è volutamente omesso per non infierire,
    le grosse ma infruttuose spese del 2014-2015 non penso siano un’ attenuante… se spendi tanto devi esser in grado poi di gestire le eventuali perdite di bilancio, e poi se spendi tanto e male vuol dire che forse è meglio lasciar perdere il calcio

  6. Beppe

    08/08/2015 at 16:00

    Si,bell’articolo davvero, sono perfettamente d’accordo con quanto si chiede a Battini…. credo che lui tenti il tutto per tutto per recuperare un po’ di quei tanti soldi spesi l’anno scorso, riprovandoci spera di ripianare parte del suo deficit…tutto questo assomiglia all’accanimento di chi gioca d’azzardo e perde e ci riprova, continua a giocare senza rendersi conto che a tutto c’è un limite per non rovinarsi….per quanto riguarda la sua immagine se non vende alla svelta il Battini rischia veramente di rovinarsela irrimediabilmente perché in futuro ogni piccolissima difficoltà di gestione sarà motivo di aspra ed insanabile contestazione e si sa che in un lungo campionato piccole avversità ci sono sempre, “chi troppo vuole nulla stringe” se proprio non vuole precludersi le occasioni di rivincita può cedere la maggioranza e rimanere comunque con quote di minoranza: passerebbe come un presidente buono ragionevole e sensibile e questo rimarrebbe negli annali, contrariamente se le cose non cambiano il rischio di essere ricordato come un presidente ottuso ed egoista è molto alto con tante ripercussioni per lui negative anche da un punto di vista imprenditoriale

  7. ALE62

    08/08/2015 at 14:21

    Grande articolo che rappresenta il mio pensiero…ringraziamento per quello che ha fatto ma ora mi sembra il momento di cedere e stemperare il clima avvelenato…

  8. rdm

    08/08/2015 at 14:14

    Più di questo articolo di Fontani,tutto sommato amichevole, non si può
    fare.
    La piazza è rovinata e per il “Carletto” rimanere nel Pisa quest’anno è alquanto sconveniente se non impossibile.
    Che si decida e molli l’osso, è ancora in tempo.

  9. massimo

    08/08/2015 at 14:13

    Bellissimo articolo,complimenti Giuliano e speriamo veramente nel cambio passo…

  10. carlosofo

    08/08/2015 at 13:22

    Di una lucidità commovente. Gli articoli del fontani sanno dar voce ai sentimenti (feriti) di chi ha il neroazzurro nel cuore. Grazie. In mezzo a tanti giornalai, ruffiani e saltimbanchi sei l’unico che veramente mi rappresenta.

  11. Max

    08/08/2015 at 13:05

    Caro Fontani non credo basti questo allisciamento per fargli cambiare idea, ma apprezzo lo sforzo ! :D

  12. il Garga

    08/08/2015 at 12:50

    speriamo che il BATTINI lo legga e si ravveda anche se sono sicuro che è solo questione di ore il passaggio di praprietà.haa dimenticavo GRANDE GIULIANO

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