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Pisa Sudtirol : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

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Termina con novanta minuti di anticipo il campionato del Pisa : il pareggio casalingo ottenuto contro il Sudtirol spegne le speranze residue dei neroazzurri di agganciare in extremis il treno play off, con la gara di venerdì prossimo in quel di Ascoli che sarà assolutamente ininfluente per gli ospiti. Emozioni a fine partita, con Gaetano Masucci che saluta per l’ultima volta il pubblico dell’Arena Garibaldi.

UN PISA A TRAZIONE ANTERIORE. Per l’ultima recita casalinga mister Alberto Aquilani si affida ad una squadra assolutamente offensiva disegnata con il 4-2-3-1 e con Valoti nell’inedito ruolo di centrocampista al fianco di Marin stante l’indisponibilità del solito Esteves ; sulla trequarti presenti contemporaneamente D’Alessandro, Arena e Matteo Tramoni schierati alle spalle del centravanti di riferimento Bonfanti.

TAIT MARCA VISITA. Il Sudtirol – arrivato a Pisa per giocarsi anch’esso le residue chance di conquistare gli spareggi promozione post regular season – deve rinunciare al proprio capitano Tait e perde durante il riscaldamento il centrocampista Kurtic sostituito da Peeters ; 3-4-2-1 per la compagine altoatesina, con il gigante Odogwu attaccante unico supportato da Mallamo e dal vice capocannoniere della cadetteria Casiraghi.

ARENA IN GRANDE SPOLVERO. In una contesa caratterizzata da ritmi assai blandi il più ispirato della compagnia sembra essere fin dai primi minuti di gioco Arena che ravviva una manovra offensiva dei padroni di casa altrimenti lenta e prevedibile ; fa una gran fatica la linea difensiva del Sudtirol a leggere i movimenti del folletto ex Gubbio che quando non impegna personalmente Poluzzi con velenose conclusioni dalla media distanza apparecchia alla perfezione per l’inserimento di Matteo Tramoni il quale vede la propria conclusione a botta sicura essere respinta dall’estremo difensore avversario con un intervento dall’elevato coefficiente di difficoltà.

BONFANTI GOAL. Gli ospiti si fanno notare solamente per una bordata dalla distanza di Arrigoni ben intercettata da Nicolas, per il resto Odogwu viene ben controllato dalla morsa difensiva garantita da Caracciolo e Canestrelli e la pericolosità negli ultimi sedici metri dei biancorossi è ben poca cosa. Dall’altra parte a pochi minuti dall’intervallo risulta vincente il colpo di testa di Bonfanti che capitalizza al massimo il corner ben disegnato da Matteo Tramoni, il giusto premio per quanto visto nel corso di un primo tempo nel quale il Pisa si è fatto preferire ad un Sudtirol assai remissivo.

UNO-DUE ALTOATESINO. E’ però un altro Sudtirol quello che scende in campo nella ripresa e che costringe i padroni di casa ad abbassare notevolmente il proprio baricentro sul terreno di gioco ; come se non bastasse la retroguardia neroazzurra cade nei soliti errori messi a referto per tutto il corso della stagione, prima permettendo all’ex Monza Molina di colpire di testa indisturbato a pochi passi da Nicolas sul bel piazzato di Casiraghi, quindi subendo il solito contropiede che termina con l’intervento falloso di Barbieri su Odogwu che determina il calcio di rigore (sacrosanto) in favore della compagine ospite con lo stesso Odogwu che dagli undici metri non lascia scampo a Nicolas.

ANCORA MOREO. Sotto di una rete mister Aquilani opta per un triplo cambio – dentro Lisandru Tramoni, Touré e Moreo in luogo di D’Alessandro, Valoti e Matteo Tramoni – ed è subito premiato dal goal del pareggio dei suoi siglato da Moreo, bravo a trovare il colpo di testa vincente al termine di una mischia rusticana in area di rigore altoatesina. Proverebbero anche a vincere i padroni di casa, con Masucci e Torregrossa gettati nella mischia per l’assalto finale – fuori Arena e Bonfanti – ma sostanzialmente non accade più nulla fino al triplice fischio del signor Maresca, eccezion fatta per qualche ripartenza di marca ospite mal sfruttata dai nuovi entrati Merkaj ed El Kaouakibi.

NOI VOGLIAMO UNDICI MASUCCI. Non c’è tempo per rammaricarsi del sogno play off sfumato : tutti gli occhi dell’Arena Garibaldi sono per Gaetano Masucci, alla sua ultima recita sul prato del vecchio catino di via Rindi, terminata con un giro d’onore con moglie e figli al seguito. Un giusto premio per chi ha saputo per otto stagioni onorare la maglia neroazzurra come pochi altri nell’ultracentenaria storia del calcio pisano. Un esempio, quello di Masucci, da non disperdere nei mesi a venire ; anzi, una base di partenza sulla quale costruire una nuova squadra per il prossimo campionato con la speranza che possa essere più generoso in termini di soddisfazioni rispetto a questa stagione vissuta quasi totalmente nell’anonimato.

H2o

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