Il Pisa Siamo Noi

La Conferenza Stampa Del Presidente Giuseppe Corrado

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Dopo oltre un mese di silenzio torna a parlare il Pisa SC e lo fa attraverso la voce del presidente Giuseppe Corrado nel corso di una conferenza svoltasi questa mattina nella sala stampa “Passaponti” dell’Arena Garibaldi e riservata agli operatori della comunicazione accreditati. Conferenza Stampa Giuseppe Corrado.

Riportiamo di seguito gli estratti salienti delle dichiarazioni del numero uno della società neroazzurra.

Programmiamo quello che facciamo non in base ai risultati ma in base a quelli che sono i nostri obbiettivi. Siamo stati in silenzio per quaranta giorni perché c’era disinformazione da parte di troppi su diversi aspetti, pertanto abbiamo preferito esprimerci attraverso comunicati scritti. Abbiamo voluto proteggere la squadra e lo staff, la diminuzione della capienza ha danneggiato i tifosi ma ha danneggiato pure noi, uniche vittime di tale situazione. In più c’è stata una sensazione di isolamento, sembrava che il Pisa interessasse solo a noi e quindi perché parlarne con altri ? Questo disinteresse ha stupito anche Knaster, io per certi versi ero abituato per quanto accaduto sette anni fa al nostro arrivo a Pisa ma lui assolutamente no, giudicando tutto ciò incomprensibile ed inaccettabile. Abbiamo fatto decantare tale situazione fino ad oggi, è arrivato il momento di chiarire quelle che sono le nostre idee e le nostre posizioni. Sette anni fa non c’era niente di positivo, non c’era niente, né stadio né centro sportivo, l’unica cosa positiva era l’ambiente che avremmo potuto trovare. Non c’era neppure un campo per allenarsi, San Piero non è quello di adesso dove noi abbiamo investito un milione di euro in casa dell’Università di Pisa. Questa città a livello di infrastrutture sportive è rimasta arenata a trenta anni fa, questo va da sé. Solo grazie a pesanti investimenti abbiamo potuto giocare la prima partita contro la Ternana, accollandoci debiti importanti. Abbiamo trovato ostacoli messi fra i piedi a chi veniva dopo anni di niente ad investire in un progetto sportivo che sembrava non interessare a nessuno.

QUESTIONE MEDIA. I media hanno tutto il diritto di dare interpretazioni anche soggettive a ciò che accade, ma l’interpretazione dei fatti deve adeguarsi ai tempi che viviamo e alla società che si ha di fronte. Credo che i media dovrebbero essere soddisfatti per un ciclo di positività che dura da cinque anni e che prima a Pisa non c’era mai stato, fra situazioni di precarietà e società fantasma che fallivano dopo pochi anni ; ed invece si va a cercare il pelo nell’uovo quando noi come azionisti ci riteniamo moderatamente soddisfatti di ciò che stiamo facendo. La serie B non è più quella di cinque anni fa, ci sono piazze importanti e squadre blasonate che hanno ambizione di tornare in serie A, categoria dove sono state ampiamente negli anni passati ; questo è un calcio industriale, non è quello dove in serie B stavano squadre che erano sempre state nelle categorie inferiori. Abbiamo vissuto un anno particolarmente difficile in termini di attenuanti, troppi infortuni che solitamente non capitano in tale numero … siamo comunque andati avanti cercando di superare gli ostacoli e cercando di correggere ciò che si poteva correggere. Abbiamo aperto una nuova progettualità con giocatori nuovi ed allenatore nuovo, abbiamo intrapreso una strada che va interpretata nella maniera corretta. A Cittadella abbiamo giocato come abbiamo sempre giocato, non è stato il Pisa operaio che avete scritto sui giornali, è sempre il solito Pisa che non ha cambiato di una virgola il modo di giocare. Magari in trasferta si è giocato con più tranquillità, visto che all’Arena non si può fare un passaggio all’indietro senza che si alzi il brusio … Anche i media creano situazioni di malessere che determinano questo clima, un clima già compromesso dallo sciopero della curva che a livello di sostegno alla squadra crea un danno incommensurabile mentre a noi a livello economico non arreca danno visto che gli abbonamenti sono stati già venduti. Quando poi il media diventa avversario allora è un problema : quando leggi interviste a persone radiate dal mondo del calcio è un qualcosa di vergognoso. Capisco che siete abituati a società precedenti gestite da persone agli arresti domiciliari o addirittura radiate dal mondo del calcio, ma adesso il vento è cambiato e bisogna accorgersi di questo. Quando si scrive che Beruatto vuole andare via perché ha ricevuto un’offerta importante, quando si scrive che Touré vuole andare a giocare in serie A sono cose che creano disagio a tutti noi, Ciò ci ha veramente deluso ed offeso, questa è una delle ragioni che ci ha consigliato di scegliere il silenzio dell’ultimo periodo. Noi abbiamo bisogno di essere giudicati, non certo di consigli. Questa è una serie B molto competitiva. ci sono investitori stranieri importanti e c’è maggiore attrazione anche da parte dei media nazionali : bisogna tutti quanti aggiornarsi per una situazione che è totalmente diversa rispetto a cinque anni fa.

QUESTIONE STADIO. Quando venne chiusa la gradinata fu una decisione del Prefetto che ovviamente reagì ad un danno strutturale come un atto dovuto. Noi tempestivamente spostammo gli abbonati in tribuna mentre venne disposto una sorta di check up dell’Arena Garibaldi, con la possibilità che la capienza venisse ulteriormente ridotta. La negligenza è stata da parte del Comune, al quale avremmo potuto chiedere i danni per inadempienza verso quelli che erano stati gli accordi precedenti. In estate non sono state fatte le dovute verifiche da parte di chi è proprietario dello stadio, disattendendo ciò che era scritto nella convenzione che abbiamo firmato in precedenza. Tutto ciò è nato quando sono state fatte le verifiche in occasione dell’installazione del tabellone luminoso lato curva Sud.

QUESTIONE CURVINO. Come mai lavori che sono stati definiti veloci sette anni fa sono stati giudicati impossibili da fare ? Nel documento che abbiamo i lavori sono stimati per un milione e ottocentomila euro, adesso sembra che gli stessi lavori ammontino a poche decine di migliaia di euro … Qualcuno poi mi spiegherà perché il curvino non è stato aperto prima … L’assessore Latrofa ha detto che i lavori non sono stati fatti perché la ristrutturazione dello stadio era imminente, cosa non vera perché i tempi tecnici potevano essere pari anche a quattro anni e quindi i lavori non così imminenti … ciò nonostante la società Pisa ha fatto lavori importanti a livello strutturale per poter disputare il campionato di serie B, lavori del valore di circa un milione di euro che sono regolarmente documentati, soldi che abbiamo anticipato per lavori che spettavano al Comune. Per recuperare tali spese abbiamo sospeso il pagamento dell’affitto degli uffici della Pisamo nei quali siamo ospitati (parlo di luglio 2021) ed il Comune ci ha chiesto di onorare gli impegni, attualmente abbiamo un credito di quattrocentomila euro e attendiamo che venga saldato. Il progetto dello stadio è stato aperto subito dopo il nostro arrivo a Pisa, con tutte le riunioni e le problematiche del caso, accettando una variante che aveva caratteristiche risicate in termine di ritorno economico pur di accelerare i tempi ; purtroppo il Covid ha stoppato questo progetto e siamo stati costretti a ricominciare praticamente tutto daccapo avvalendoci anche dell’esperienza di Knaster e dei suoi consulenti in materia. Abbiamo dovuto rivedere la progettualità anche in funzione dei costi molto più elevati delle materie prime, cercando pure nuove soluzioni per l’annullamento del cespite : la proposta è stata formulata lo scorso mese di settembre ma a fine gennaio abbiamo scoperto che il Comune non ha ancora analizzato il valore del cespite. Per trenta anni questa squadra ha vissuto calcio di livello minore e magari non era semplice arrivare a certe lungimiranze da parte del Comune, oggi speriamo che questa strada venga intrapresa perché è impossibile fare calcio ad alti livelli senza uno stadio adeguato.

QUESTIONE CENTRO SPORTIVO. Dopo gli investimenti che abbiamo fatto a San Piero – investimenti assolutamente necessari e che noi abbiamo regalato all’Università di Pisa – abbiamo capito che il discorso centro sportivo è prioritario per avere certe ambizioni. Non abbiamo trovato niente in zona che potesse essere adeguato alle nostre ambizioni, quindi abbiamo deciso di rilevare un terreno da un nostro creditore e abbiamo deciso di costruirlo ex novo, facendo partire il progetto subito dopo l’arrivo di Knaster, tre mesi dopo solamente. Alla fine di luglio 2023 i lavori dovevano essere conclusi secondo i nostri tecnici, invece è entrata in gioco la burocrazia, quella burocrazia che avevamo già sperimentato in occasione del progetto di ristrutturazione dell’Arena Garibaldi. Abbiamo speso duecentocinquanta mila euro per rispettare gli step imposti dal Comune, che poi ha preteso altre delucidazioni ; abbiamo poi scoperto che ci sono stati ritardi per un bollettino non pagato del valore di cinquecento euro che il Comune non ci aveva neppure consegnato … Alla fine il sindaco ha detto che il termine di giugno 2024 verrà comunque rispettato e noi lo speriamo perché è un progetto fondamentale per Pisa e per il Pisa, un qualcosa di mai realizzato prima in questa città capace di attrarre imprenditori nel nostro territorio. Volevamo avere l’opportunità di precisare che siamo persone che lavorano in una certa maniera, non abbiamo problemi particolari con nessuno ma il silenzio che abbiamo scelto è stato un modo per chiedere rispetto.

QUESTIONE TIFO. Ho conosciuto in questi anni persone rigorose e coerenti, ho sempre apprezzato la loro coerenza e credo che i tifosi hanno le nostre identiche ragioni, con noi che siamo ulteriormente danneggiati dal loro mancato sostegno. Il Pisa è la loro squadra, su questo non ci piove, ma per realizzare le nostre ambizioni abbiamo bisogno anche di loro, del nostro stadio, di quello che ci ha convinto a venire a Pisa nonostante tutte le criticità che c’erano sette anni fa. Abbiamo una solidità che ci permette di guardare avanti e non riteniamo giusto che noi che non abbiamo colpa debba pagare le colpe di altri. Se il problema dovessimo essere noi che non riusciamo più a rappresentare quello che i tifosi desiderano è un problema risolvibile : ci facciamo da parte e si valuteranno soluzioni alternative, per noi e per loro. Noi che possiamo iniziare un progetto da un’altra parte e essere apprezzati per quello che facciamo. Ma se così non è allora i tifosi ci diano una mano a risolvere i problemi che ci stanno limitando e che altri ci creano, tornino ad essere quel valore aggiunto che sono sempre stati in questi anni. Se per assurdo andassimo in serie A saremmo in una situazione peggiore di quella del Lecco di questa estate, e anche in serie B le cose non sono più tutte rose e fiori : è bene che la gente lo sappia. Cosa ci è mancato quest’anno a livello sportivo ? Il pubblico, e lo dimostra il rendimento che abbiamo quando giochiamo in trasferta ; con qualche punto in più saremmo a fare tutti altri discorsi.

H2o

 

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