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Pisa Catanzaro : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

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Il più bel Pisa della stagione recupera due goal di svantaggio contro un Catanzaro messo alle corde per l’intera durata del match ma che era stato egualmente capace di scappare sul 2 a 0 prima di essere ripreso dai neroazzurri grazie ad un finale di fuoco che premia una gara condotta interamente con il piede premuto sull’acceleratore ; un punto alla fine prezioso che mantiene intatte le speranza di capitan Caracciolo e compagni di giocarsi fino alla fine l’accesso ai play off.

IL SOLITO PISA. La sensazione è che nelle ultime settimane mister Alberto Aquilani abbia trovato un qualcosa che si avvicina enormemente al concetto di formazione tipo, al netto di qualche variazione tattica figlia dell’avversario che si va di volta in volta ad incontrare ; stavolta è un Pisa disposto in campo con il 4-2-3-1 e con il ritorno in campo dal primo minuto di Beruatto nel ruolo a lui più congeniale di terzino sinistro mentre dalla parte opposta va Barbieri. Per il resto è il solito Pisa visto a Bari, eccezion fatta per Bonfanti scelto al posto di Moreo per fungere da centravanti di riferimento.

IEMMELLO MARCA VISITA. Poche sorprese anche in casa Catanzaro ma una è di quelle che fanno rumore : bomber Iemmello infatti si accomoda inizialmente in panchina lasciando il peso dell’attacco giallorosso sulle spalle di Biasci ed Ambrosino. Mister Vincenzo Vivarini conferma ovviamente il suo collaudatissimo 4-4-2, scegliendo poi Brighenti quale partner difensivo di Antonini e adattando Scognamillo nel ruolo di terzino sinistro ; in mezzo al campo le chiavi del gioco vengono consegnate a Petriccione, con Pontisso al suo fianco a far legna sulla linea mediana.

SUBITO PONTISSO. Neanche il tempo di iniziare e gli ospiti sono già in vantaggio : dalla bandierina del calcio d’angolo Vandeputte disegna un morbido lob che sorprende la retroguardia neroazzurra e mette Pontisso nelle migliori condizioni possibili per scaricare un destro al volo di rara potenza e precisione che incenerisce il malcapitato Nicolas. Si mette subito alla perfezione per i giallorossi calabresi, notoriamente letali in contropiede e con un goal di vantaggio trovato dopo ottanta secondi di gioco che costringerà giocoforza l’avversario a scoprirsi ulteriormente : lo svolgimento del match racconterà però tutta un’altra verità.

MONOLOGO NEROAZZURRO. Ti aspetti un Pisa frastornato dall’immediato svantaggio ed invece i neroazzurri sono ben dentro la partita e soprattutto ci mettono quella fame e quella cattiveria agonistica che spesso avevano fatto difetto nelle precedenti esibizioni : il risultato è che il Catanzaro sostanzialmente non riesce più ad uscire dalla propria metà campo e dalle parti di Fulignati iniziano ad arrivare i primi problemi. Si inizia con un filtrante da applausi di Esteves che manda in porta D’Alessandro il cui colpo sotto ad eludere l’uscita disperata di Fulignati manda la sfera sul fondo per una questione di centimetri ; Fulignati che poi è bravissimo ad opporsi a mano aperta alla rasoiata mancina dai venti metri di un ottimo Beruatto. Trascorrono i minuti ma il copione del match resta il medesimo : Pisa in pressione e Catanzaro che rincula a difesa del goal di vantaggio ma senza mai riuscire a mettere a referto una delle proprie proverbiali ripartenze.

UNA PARTITA STREGATA. Il problema per i padroni di casa è che vanno tutte storte, anche quando Scognamillo rischia di combinare un pasticcio epocale con un improvido retropassaggio che taglia fuori Fulignati dall’intervento ma che non viene sfruttato da Valoti che non arriva all’appuntamento con il più facile dei tap-in per una frazione di secondo. E’ comunque un assalto all’arma bianca all’area di rigore ospite : una bella azione alla mano di marca neroazzurra ispirata da Arena e rifinita da Bonfanti mette Barbieri nelle condizioni di calciare a rete da posizione assai interessante ma l’intervento disperato di Scognamillo salva tutto ; ci prova quindi Arena con una bordata mancina dai venti metri ma Fulignati si allunga e salva la propria porta dalla capitolazione. Prima dell’intervallo c’è ancora tempo per due colpi di testa di Valoti prima e di Bonfanti poi, entrambi sugli sviluppi di calci piazzati ben eseguiti da Beruatto, ma in ambedue la circostanze la mira lascia a desiderare.

BONFANTI SPACCA LA TRAVERSA. Tempo nuovo, santi vecchi. La ripresa inizia con un assist geniale di Arena che libera Bonfanti alla conclusione in piena area di rigore ospite ma la legnata dell’ex Modena schianta la traversa con Fulignati ormai fuori causa ; poca fortuna anche per i tentativi di Marin prima e di Barbieri poi, due conclusioni potenti ma troppo centrali per sorprendere l’estremo difensore avversario. E’ un Pisa comunque garibaldino e che le prova davvero tutte per riequilibrare la contesa, capace di trascinarsi dietro il tifo di un’Arena Garibaldi mai così bella in questa stagione ; un’ora di grande calcio con l’unico neo – ed è una macchia non di poco conto – di non essere riusciti a trovare la via del goal.

SENTENZA AMBROSINO. Via del goal che trova ancora una volta il Catanzaro grazie ad un contropiede mortifero orchestrato magistralmente da Vandeputte che scappa via sulla corsia di destra per poi mettere in mezzo un pallone con il contagiri per l’accorrente Ambrosino che tutto solo davanti a Nicolas controlla e realizza con freddezza la rete del raddoppio per la compagine calabrese che può così vantare un cento per cento di realizzazioni con i tiri in porta messi a referto, due su due. Una beffa atroce per un Pisa padrone del campo e che si ritrova sotto di due reti senza praticamente sapere come, con il giovane Ambrosino ancora in goal contro i neroazzurri dopo la rete messa a segno nella partita di andata pochi secondi dopo il suo ingresso in campo.

LA RIAPRE MOREO. Ma i neroazzurri stavolta hanno una marcia in più e continuano a macinare gioco nonostante i due goal di svantaggio ; dalla panchina mister Aquilani decide un triplo cambio per immettere nuova linfa nella sua creatura e così fanno il loro ingresso in campo Moreo, Matteo Tramoni e Mlakar al posto degli esausti Bonfanti, Arena e Valoti tutti e tre applauditi dal pubblico dell’Arena. Dall’altra parte mister Vivarini – che aveva deciso di lasciare negli spogliatoi all’intervallo il già ammonito Situm sostituito da Oliveri – si gioca la carta Iemmello (fuori l’evanescente Biasci) e opta per l’ex di turno Pompetti in luogo dello stanchissimo Pontisso. Ancora una volta è provvidenziale Fulignati nell’opporsi alla sassata dalla media distanza di Beruatto, ma l’estremo difensore delle aquile calabresi nulla può sul colpo di testa di Moreo bravissimo a tagliare all’altezza del primo palo e a trasformare in oro il calcio d’angolo battuto alla perfezione dallo stesso Beruatto.

MARIN FA ESPLODERE L’ARENA. Il goal di Moreo è un ulteriore scarica di adrenalina per un ambiente già elettrico e per un Pisa che vede entrare in campo Touré al posto di un sempre più positivo Esteves mentre sulla sponda giallorossa l’ex Livorno Brignola rileva Ambrosino ed entra in campo giusto per osservare da vicino il goal del meritatissimo pareggio dei padroni di casa : dai venticinque metri Marin decide di esplodere il destro che trova la deviazione di Pompetti la quale imprime alla sfera una traiettoria particolarmente velenosa che sorprende Fulignati, costretto a guardare il pallone infilarsi all’incrocio dei pali alle sue spalle. Grande esultanza del calciatore rumeno sotto la curva Nord, con il buon Marius che poi crolla a terra dopo aver accusato un indurimento al polpaccio ed è costretto ad abbandonare anzitempo la contesa sostituito da De Vitis.

UN PAREGGIO CHE PROFUMA DI VITTORIA. Una volta riequilibrato il risultato il Pisa proverebbe pure a vincerla, ma sostanzialmente non accade più niente fino al triplice fischio dell’irritante signor Gualtieri che sancisce un risultato finale di parità che va assai stretto ai padroni di casa per quanto messo a referto nel corso dei novanta e più minuti di gioco ma che per come si era messa la partita alla fine può pure essere accettato di buon grado. Da tenersi stretta è la prestazione di capitan Caracciolo e compagni, importante sotto tutti i punti di vista, anche quelli maggiormente legati all’aspetto temperamentale che finora avevano trovato i neroazzurri sovente in difetto : la garra dimostrata dai ragazzi di mister Aquilani al cospetto di un avversario forte ed in grande spolvero ha saputo trascinare il pubblico dell’Arena Garibaldi tanto da far credere a tutto lo stadio che non era finita neppure dopo il goal di Ambrosino, e così effettivamente è stato. Difficile immaginare un viatico migliore per affrontare le ultime tre gare della regular season, tre battaglie ancora da combattere con il coltello fra i denti per provare a scrivere un destino che non è ancora stato deciso ; questo Pisa ha l’obbligo morale di provarci fino alla fine, di non lasciare niente di intentato. Di finire bene, di finire al meglio possibile questa stagione, fosse solo per gettare le basi per il campionato prossimo venturo. E se alla fine saranno i play off andiamo a giocarli con la testa sgombra e con la tranquillità di chi non ha niente da perdere. E magari con la consapevolezza che se il Pisa è quello ammirato contro il Catanzaro, beh, potrebbe essere dura per tutti sbarazzarsi dei neroazzurri.

H2o

 

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