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Feralpisalò Pisa : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

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Seconda vittoria in campionato per il Pisa che dopo il “Ferraris” espugna il “Garilli” e ottiene tre punti davvero importanti e per la classifica e per il morale ; basta il goal di Canestrelli per piegare la resistenza di una coriacea e neanche troppo fortunata Feralpisalò, nell’economia di una gara non certo memorabile e che ha evidenziato più di una lacuna in casa neroazzurra, ma la vittoria è senza dubbio la medicina migliore per lavorare con maggior serenità e per approcciarsi al meglio al match contro la Reggiana di martedì prossimo.

LA FORMAZIONE INIZIALE DEI NEROAZZURRI. Non ci sono particolari stravolgimenti per quel che concerne l’undici di partenza del Pisa rispetto a quelle che erano le sensazioni della vigilia : per nove undicesimi è il Pisa che aveva iniziato il match contro il Bari di sabato scorso, il consueto 4-2-3-1 che ha come novità i due attaccanti esterni e cioè Mlakar che agisce sulla corsia di destra e Vignato che presidia la fascia opposta. E’ invece una panchina grandi firme quella su cui siede mister Aquilani, a testimonianza di una infermeria finalmente svuotata – eccezion fatta per i lungodegenti Gliozzi, Matteo Tramoni e D’Alessandro – e di calciatori importanti che sono davvero vicini a poter dare una mano consistente alla causa neroazzurra.

LA FERALPISALO’ CERCA CONFERME. Dopo il primo storico punto in cadetteria conquistato sabato scorso contro il Modena la Feralpisalò non ha certo intenzione di fermarsi ; mister Vecchi vara il solito 4-3-3 che però è orfano dell’acciaccato La Mantia e dello squalificato Felici cosicché in attacco tocca all’ex Pordenone Butic fungere da centravanti di riferimento con Parigini e Di Molfetta che agiscono da attaccanti esterni. Occhi puntati su capitan Balestrero e sull’ex Venezia Fiordilino che dirige le operazioni in mezzo al campo, schermato dalla corsa di Kourfalidis.

UN PRIMO TEMPO DA DIMENTICARE. Non passeranno agli annali del calcio i primi quarantacinque minuti di gioco andati in scena sul prato del “Garilli” … nonostante un canovaccio ben definito – ospiti che controllano le operazioni e padroni di casa che agiscono prevalentemente di rimessa – le emozioni vere si contano sulle dita di una mano e nascono per lo più da situazioni di calcio piazzato. Tocca a due difensori – Leverbe da una parte e Pilati dall’altra – testare i riflessi di Pizzignacco e Nicolas, con i due portieri che si rendono protagonisti di due ottimi interventi e fanno sì che all’intervallo il punteggio sia ancora inchiodato sullo 0 a 0 di partenza.

UN POSSESSO PALLA NEROAZZURRO ASSOLUTAMENTE STERILE. Abbiamo detto di un Pisa che prova a comandare le operazioni e lo fa attraverso un possesso palla anche prolungato ma che però manca di due elementi fondamentali per essere produttivo : la velocità di manovra e la qualità delle giocate. Il pallone infatti corre quasi svogliatamente sul terreno di gioco, Moreo non è il Moreo ammirato per la prima mezz’ora di gioco contro il Bari e Mlakar e Vignato sono spesso avulsi dalla manovra, non riuscendo praticamente mai a saltare gli avversari diretti né tanto meno ad inserirsi pericolosamente in area di rigore dei padroni di casa. Con il trascorrere dei minuti si inizia oltretutto a sbagliare tanto in fase di appoggio, errori di misura anche banali che sembrano far scivolare la squadra in una sorta di negatività collettiva della quale approfitta la Feralpisalò che inizia a guadagnare campo al cospetto di un avversario che abbassa pericolosamente il proprio baricentro e che diventa troppo passivo ed assai sfiduciato. Tant’è che l’intervallo arriva quasi come una benedizione per un Pisa che sembra essere quello del secondo tempo di sabato scorso, non certo il miglior viatico possibile per affrontare i secondi quarantacinque minuti di gioco.

L’IMPORTANZA DI SAPER SFRUTTARE A DOVERE I CALCI PIAZZATI. La ripresa inizia con Barbieri in campo al posto di Calabresi ma sembra cambiare davvero poco in casa neroazzurra, con un avversario tutt’altro che trascendentale che ormai ha preso quel coraggio che era assolutamente assente ad inizio gara e che prova ad insidiare la porta difesa da Nicolas facendo leva sulla buona vena di Parigini e su un Butic bravo soprattutto a fare da sponda agli attacchi dei padroni di casa. Ci vuole il classico episodio per spezzare un equilibrio che sembrava essere ormai consolidato, e per fortuna è un episodio che sorride a capitan Marin e compagni : corner disegnato alla perfezione dal mancino di Veloso per la testa di Canestrelli che si alza perentoriamente in mezzo alle statue di sale della difesa della Feralpisalò e schiaccia il pallone con violenza e precisione alle spalle dell’incolpevole Pizzignacco.

UNA GESTIONE DEL RISULTATO FINALMENTE SODDISFACENTE. Passato dunque in vantaggio per il Pisa inizia la fase due del problema ovvero la gestione del risultato : inutile dire che gli errori difensivi messi a referto contro il Parma e contro il Bari e che erano costati punti importanti alla causa neroazzurra sono ancora una ferita aperta sulla pelle di ogni tifoso pisano degno di tale qualifica. Mister Vecchi inizia a gettare nella mischia tutte le bocche da fuoco a sua disposizione – Compagnon, La Mantia, perfino l’ex Cagliari Sau – mentre mister Aquilani prova a tamponare la prevedibile sfuriata finale dei padroni di casa affidandosi a forze fresche dalla panchina : entrano quindi Arena al posto di un Moreo vittima di crampi ma soprattutto Touré e Piccinini che iniziano a far legna in mezzo al campo, con il gigante tedesco che ci mette chili e centimetri mentre l’ex Fiorenzuola si affida ad un dinamismo assai importante. Ed a differenza di quanto accaduto contro il Bari si tratta di sostituzioni che riescono a dare un contributo importante alla causa neroazzurra.

QUEL PIZZICO DI FORTUNA CHE NON GUASTA MAI. Con Mlakar che passa a fare il riferimento offensivo coadiuvato da Arena e con l’ingresso in campo di Caracciolo per un Vignato ormai esausto nei minuti finali della contesa quello che conclude le ostilità è un Pisa da battaglia che non ha paura di mettersi in trincea con l’elmetto in testa a difesa di un risultato quantomai importante da portare a casa in questo momento della stagione ; tanta sostanza e pochi sofismi, tanto materialismo e poca filosofia, perché così deve essere quando i tre punti sono quasi un obbligo. Ed oltre a quelli che sono i meriti dei neroazzurri anche la buona sorte viene in aiuto alla causa della compagine ospite, una sorta di cashback che ripaga in minima parte tutto quello che il Pisa ha pagato in questa fase iniziale della stagione dal punto di vista degli infortuni e dei problemi fisici che hanno attanagliato un numero impressionante di calciatori della rosa a disposizione di mister Aquilani. Sì, perché solo la dea fortuna riesce a salvare la porta difesa da Nicolas dal capolavoro balistico dell’ex Martella, un mancino da posizione impossibile che manda la sfera a schiantarsi prima sulla parte inferiore della traversa, poi sul palo interno e quindi sulla linea subito prima di terminare la propria corsa impazzita sui piedi di Leverbe che può quindi spazzare via la minaccia.

IL MAXI RECUPERO FINALE E QUALCHE RIPARTENZA DI TROPPO NON SFRUTTATA A DOVERE. L’ultimo brivido del pomeriggio lo regala il signor Minelli che si inventa nove minuti di recupero che mettono a dura prova le coronarie dei seicento tifosi neroazzurri arrivati al “Garilli” ; alla fine però i padroni di casa non hanno più le forze necessarie per far male negli ultimi sedici metri, molto probabilmente demoralizzati da quel tiro di Martella che ancora non si capisce come non si sia tramutato nel goal del pareggio, mentre gli ospiti gettano alle ortiche un paio di ottime occasioni per chiudere anzitempo la contesa a causa di qualche pallone gestito con troppa precipitazione e di un paio di occasioni limpide capitate sui piedi di un esausto Beruatto che non riesce a bissare il goal messo a referto contro il Bari. Per fortuna sono peccati senza conseguenze per la causa pisana, alla fine i tanto agognati tre punti si colorano di neroazzurro.

UNA VITTORIA FONDAMENTALE, PER RIPARTIRE E PER MIGLIORARE. Mister Aquilani alla vigilia aveva inquadrato il match contro la Feralpisalò come una finale e le finali non si giocano, si vincono ; ecco quindi che i tre punti finali sono la notizia più importante da riportare a casa in attesa di tempi migliori. Troppo importante era tornare a Pisa con la vittoria nel carniere, a pochi giorni dalla complicata trasferta di Reggio Emilia e dopo un periodo complicato dove spesso i neroazzurri erano stati puniti oltre quelli che erano stati i propri demeriti. Adesso la classifica ha un aspetto decisamente migliore ed il successo ritrovato deve trasformarsi in nuovo carburante nella testa e nelle gambe di capitan Marin e compagni che ancora devono lavorare molto per migliorare il livello delle proprie prestazioni ; al “Garilli” si è visto una squadra che in alcune fasi della contesa è sembrata quasi impaurita o comunque assolutamente non tranquilla, con giocatori che hanno commesso errori di misura francamente inspiegabili mentre altri non sono mai riusciti ad entrare davvero in partita. E’ risaputo che le vittorie portano autostima all’interno del gruppo e rendono il lavoro settimanale più piacevole e maggiormente fruttuoso : l’auspicio è che il primo pomeriggio autunnale possa essere una nuova primavera per i colori neroazzurri, anche perché quello che è stato messo in campo contro i leoni del Garda potrebbe non essere sufficiente per avere la meglio su compagini dalla più elevata caratura.

H2o

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