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Reggiana Pisa : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

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E’ stato davvero un bel Pisa quello andato in scena sul rettangolo verde del Mapei Stadium al cospetto di una Reggiana che per larghi tratti della contesa è stata come in balia dell’avversario ; è mancato solamente il goal per rendere memorabile la serata in quel di Reggio Emilia, ma la prestazione messa a referto dai neroazzurri fa ben sperare per il prosieguo del campionato, anche perché iniziano ad essere tutti abili ed arruolabili i calciatori della rosa a disposizione di un mister Aquilani che anche a livello tattico ha saputo dare un segnale importante contro i granata emiliani. Adesso l’ultimo sforzo da compiere in questa fase iniziale della stagione : riuscire ad espugnare l’Arena Garibaldi.

UNA FORMAZIONE INIZIALE PER LARGHI TRATTI RIVOLUZIONATA. Lo aveva detto il tecnico romano nella conferenza stampa della vigilia : cambieremo qualcosa rispetto al match contro la Feralpisalò. Ed infatti è un Pisa totalmente inedito quello che inizia la gara del Mapei, al netto di una linea difensiva invariata rispetto al match di sabato scorso : in mezzo al campo c’è l’esordio stagionale per Barberis in cabina di regia, con Marin e Piccinini a fargli da fidi scudieri, mentre in attacco il solito Moreo è supportato da Arena e dalla sorpresa Jureskin. La sensazione alla lettura dell’undici iniziale è che possa trattarsi di un 4-3-3 : sarà una sensazione vera per metà.

LA REGGIANA E’ QUELLA CHE HA BATTUTO LO SPEZIA TRE GIORNI FA. Nessuna rivoluzione invece per quel che riguarda i padroni di casa, con mister Alessandro Nesta che segue il vecchio adagio secondo il quale squadra che vince non si cambia. C’è solo una variazione rispetto all’undici iniziale che aveva aperto la crisi dello Spezia sabato scorso ovvero l’ex Venezia Crnigoj al posto di Girma ; per il resto tutto invariato, con i granata che si schierano con un 4-3-2-1 che vede Portanova fungere da mezzala destra e con lo stesso Crnigoj ed Antiste a supporto di quel Gondo capace con la sua doppietta di mandare all’inferno gli aquilotti liguri pochi giorni or sono.

I PADRONI DI CASA PARTONO FORTE, MA SARA’ UN FUOCO DI PAGLIA. La contesa si apre con ritmi fin da subito particolarmente elevati, assai diversi dall’andamento lento e quasi soporifero che aveva caratterizzato i primi quarantacinque minuti della gara contro la Feralpisalò ; sembrano essere i padroni di casa ad uscire meglio dai blocchi e grazie ad un’ottima azione alla mano riescono a mettere Gondo nelle condizioni migliori per calciare a rete dall’interno dell’area di rigore neroazzurra ma il destro dell’attaccante granata non esce particolarmente angolato permettendo così a Nicolas di mettere a referto l’unica vera parata degna di nota di una serata per il resto assolutamente tranquilla. Per certi versi la Reggiana finisce qui, ed i meriti sono tutti del Pisa.

BARBERIS DISEGNA CALCIO, JURESKIN E’ UN PENDOLO, MARIN E PICCININI FANNO LA GABBIA. E’ assolutamente interessante e degno di nota vedere quello che i neroazzurri riescono a mettere in atto sul terreno di gioco dal punto di vista della tattica. Innanzitutto la gara a tutta fascia di Jureskin che con il suo andare avanti e indietro senza soluzione di continuità sulla corsia mancina riesce a trasformare il 4-3-3 in fase di possesso palla in un 5-3-2 in fase di non possesso, con Beruatto che nella circostanza stringe verso il centro della difesa fungendo in questo modo da terzo centrale al fianco di Canestrelli e Leverbe. In mezzo al campo poi un Barberis che non giocava una partita da tempo immemore lascia immediatamente capire come mai era stato titolare inamovibile di squadre come Crotone e Monza che la serie B la avevano vinta in tempi assai recenti, dettando i tempi della manovra e le geometrie di gioco da autentico leader tecnico della linea di centrocampo ; al suo fianco Marin e Piccinini corrono anche per lui e riescono a schermarlo dal tentativo di pressing degli avversari. Una sorta di gabbia a protezione di chi deve illuminare il gioco e che giocoforza non può avere ancora una condizione fisica ottimale a causa del lungo stop ma che deve assolutamente giocare per poter ritrovare la miglior gamba nel minor tempo possibile : bravi tutti, a partire dai calciatori per arrivare a chi li ha messi in campo con tale disposizione tattica.

PER UN’ORA E’ SOLO PISA, MA IL GOAL PURTROPPO E’ UNA CHIMERA. Mano a mano che trascorrono i minuti sono gli ospiti a prendere in mano il pallino del gioco ed a conquistare sempre più campo al cospetto di un avversario che fa sempre più fatica a correre dietro ad avversari che sembrano avere una marcia in più nelle gambe ma che soprattutto sembrano essere messi in campo in maniera impeccabile. Iniziano quindi a fioccare le occasioni dalle parti di Bardi che si erge ad assoluto protagonista della contesa : prima dice di no al destro di prima intenzione di Piccinini che non riesce ad angolare troppo la sua conclusione, quindi a cavallo dell’intervallo è prodigioso due volte su Arena e con un intervento di piede e con un poderoso colpo di reni che va a togliere la sfera dall’incrocio dei pali, con la porta granata che in questa circostanza si salva anche grazie al contributo fondamentale della traversa. A tali occasioni aggiungiamo un paio di tentativi fuori misura di un Piccinini a tutto campo e la rasoiata mancina di Veloso – entrato ad inizio ripresa in luogo di un Marin già ammonito – che fa la barba al palo, a testimonianza di un dominio neroazzurro incontrastato che purtroppo non si traduce nel goal del vantaggio.

LE SOSTITUZIONI DI MISTER NESTA RIEQUILIBRANO LA SFIDA. E’ una Reggiana che non si raccapezza più e che sembra essere sul punto di incassare il colpo del K.O. quella che arriva all’ora di gioco miracolosamente ancora sullo 0 a 0, oltretutto incapace di creare alcunché negli ultimi sedici metri anche per merito di una difesa neroazzurra sostanzialmente impeccabile dove giganteggia ancora una volta Canestrelli che praticamente cancella Gondo dalla contesa. Mister Nesta prova a rivitalizzare i suoi decidendo per un triplo cambio : dentro Pajac al posto di un Pieragnolo triturato da Barbieri, Girma in luogo di un Antiste assolutamente evanescente e Pettinari per un Gondo incapace di incidere come al solito ; pochi minuti dopo entra pure Nardi a sostituire un Crnigoj in debito di ossigeno. Il risultato è una Reggiana che riesce a rialzare la testa e che pian piano inizia a riconquistare qualche metro di campo, riuscendo a rompere l’assedio alla propria area di rigore grazie ad una maggior freschezza atletica alla quale fa da contraltare un Pisa che dopo il grande sforzo profuso inizia a rifiatare ed a calare i giri del proprio motore.

BENEDETTO VAR (PER UNA VOLTA …). Anche mister Aquilani opta per un triplo cambio : Touré, Mlakar e Vignato sono le forze fresche gettate nella mischia per provare a ritrovare quell’abbrivio di inizio ripresa che aveva portato i neroazzurri a sfiorare il goal del vantaggio in più di una circostanza ; ma ormai la gara ha raggiunto un punto di equilibrio che sembra essere imperituro e sostanzialmente non accadrà più niente fino al triplice fischio del signor Santoro. Signor Santoro che rischia di combinarla grossa quando scambia un tocco di petto di Piccinini in area di rigore neroazzurra per un intervento con il braccio punibile con il penalty in favore della Reggiana ; per fortuna il signor Irrati al VAR vede tutto e richiama il fischietto messinese sui propri passi, cosicché il calcio di rigore in favore dei padroni di casa viene giustamente cancellato. Sarebbe stata una beffa di proporzione epocali dover commentare una sconfitta, oltretutto per un penalty inesistente …

UN PAREGGIO CHE PROFUMA DI VITTORIA. Alla fine arriva un pareggio che in casa neroazzurra può essere accettato di buon grado, nonostante il rammarico per le molte occasioni da rete create che non hanno partorito neppure un goal. E’ per certi versi buffo constatare come il Pisa abbia vinto il match contro la Feralpisalò senza meritarlo particolarmente e come invece non abbia conquistato i tre punti contro la Reggiana quando invece si era fatto tutto quello che si doveva fare per conquistare il successo … sono questi i misteri del calcio, quella summa di eventi più o meno casuali che riescono a determinare risultati anche illogici e che rendono questo sport assolutamente imprevedibile e difficilmente pronosticabile. Resta però ben impressa nella mente di ogni tifoso neroazzurro una prova davvero importante messa a referto da capitan Marin e compagni, impreziosita dai cento minuti giocati tutto d’un fiato dal redivivo Barberis e nobilitata da una interpretazione tattica della contesa di livello assoluto, con mister Aquilani che ha saputo varare una squadra camaleontica nel modulo ma con le idee assolutamente chiare di cosa fare sul terreno di gioco per far male all’avversario. Sono questi i prodromi migliori per affrontare al meglio il match contro il pericoloso Cosenza di sabato prossimo, quando la mission neroazzurra sarà una ed una soltanto : far tornare l’Arena Garibaldi un fortino inespugnabile. E giocando come contro la Reggiana è una mission tutt’altro che impossible.

H2o

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