Il Pisa Siamo Noi

Pisa – Prato : Mi Ricordo …

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Mi ricordo che era un venerdì sera di inizio primavera.

Mi ricordo che era uno degli ultimi capitoli di un campionato assurdo, da dimenticare in tutta fretta.

Mi ricordo che si trattava di un campionato forse finito ancor prima di iniziare, con quel ripescaggio in serie B sfumato sul filo di lana che condizionò sul nascere l’intera stagione.

Mi ricordo che quel Pisa era reduce da una delle settimane più controverse della storia recente del sodalizio neroazzurro.

Mi ricordo che quel Pisa aveva vissuto l’esonero di mister Piero Braglia dopo la sconfitta interna patita contro L’Aquila.

Mi ricordo che quel Pisa aveva visto arrivare in tutta fretta Bepi Pillon.

Mi ricordo che quel Pisa perse nel giro di quattro giorni prima contro il fanalino di coda San Marino quindi contro la Lucchese in un derby del Foro praticamente senza storia.

Mi ricordo che quel Pisa visse un dopo derby molto particolare, diciamo così.

Mi ricordo che mister Bepi Pillon abbandonò la panchina neroazzurra dopo meno di una settimana di lavoro.

Mi ricordo che su quella stessa panchina venne promosso dalla formazione Berretti Christian Amoroso.

Mi ricordo che quel venerdì sera si giocava contro il Prato.

Mi ricordo che in quel Pisa oramai non credeva più nessuno, nonostante l’obbiettivo dei play-off non fosse poi così lontano.

Mi ricordo che quel derby finì con il punteggio di 0 a 0 al termine di una partita di rara bruttezza.

Mi ricordo l’esordio in maglia neroazzurra del giovanissimo Samba Benga, forse l’unica storia bella di quella stagione da dimenticare.

Mi ricordo che a metà primo tempo tutti quelli che erano in Curva Nord – compreso il sottoscritto – indossarono una specie di pettorina neroazzurra.

Mi ricordo che in mezzo a noi comparve uno striscione con su scritto : SOLO PER LA MAGLIA.

Mi ricordo che da quel momento in poi iniziarono almeno venti minuti di cori ininterrotti a testimonianza di una fede tradita ma impossibile da rinnegare.

Mi ricordo che intorno a me vedevo molte persone che a stento riuscivano a trattenere le lacrime.

Mi ricordo che mi ritrovai a pensare che il tifoso pisano riesce a dare il meglio di sé proprio nei momenti di maggiore difficoltà.

Mi ricordo che quel Pisa – Prato alla fine si può dire che non lo vidi nemmeno.

Mi ricordo che tornai a casa comunque contento di esserci stato.

Mi ricordo che ho tenuto quella pettorina neroazzurra nel bagagliaio della mia auto per molti, molti mesi da quel venerdì sera.

Mi ricordo che ogni volta che vedevo quella pettorina semi-accartocciata in mezzo a tutte le cose del lavoro, beh, dentro di me si accresceva quella convinzione che anno dopo anno ho maturato nonostante le sorti del calcio pisano siano state molto spesso di scarsa soddisfazione.

La vita è davvero troppo breve per non essere pisano.

E questo non è un ricordo.

E’ una realtà quantomai attuale.

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