Il Pisa Siamo Noi

Pisa Benevento : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

997AC908-569C-45C0-A384-66E4B49B54A5

TifoPisa_Logo

Il Pisa supera di misura il Benevento nella semifinale di ritorno dei play off e conquista la finalissima per l’accesso alla serie A ; decide un goal in apertura di Benali che annulla la rete di Lapadula realizzata nel match di andata e consente ai neroazzurri di sfruttare alla fine il miglior piazzamento in classifica rispetto alla compagine sannita ottenuto al termine della stagione regolare. Manca adesso l’ultimo ostacolo : fra il Pisa e la gloria resta soltanto una fra Monza e Brescia.

PRIMO TEMPO. Mister D’Angelo recupera Hermannsson al centro della difesa e rilancia Benali sulla trequarti e Mastinu sulla linea mediana, con Torregrossa partner di Puscas in attacco ; il Benevento invece scende in campo con lo stesso undici iniziale di Ascoli, con Tello prestato alla linea degli attaccanti ed Ionita ad irrobustire il centrocampo. Partono subito forte i padroni di casa che dopo dieci minuti sono già in vantaggio : break perentorio per vie centrali di Birindelli che si fa tutto il campo per poi alleggerire su Puscas il cui cross è oro per Benali che con un comodo tap-in fa secco Paleari nonostante il tentativo disperato di far muro da parte di Barba. Esplode un’Arena Garibaldi meravigliosa e ribollente di tifo e di entusiasmo.

Ospiti non pervenuti, neroazzurri che insistono a premere sull’acceleratore : ci provano prima Puscas e poi Mastinu con due sassate dalla media distanza ma in entrambi i casi la mira lascia a desiderare ma solo per una questione di centimetri. Nel mezzo c’è pure il goal annullato ad Hermannsson che era stato il più lesto di tutti a ribadire in rete la corta respinta di Paleari sul velenoso calcio di punizione di Benali : il tocco di Puscas all’altezza della linea di porta è tanto inutile quanto dannoso, visto che il signor Sozza è costretto a punire la posizione di offside del calciatore rumeno.

SECONDO TEMPO. Continuano le difficoltà del Benevento a rendersi pericoloso dalle parti di un Nicolas pressoché inoperoso, mentre dall’altra parte il cross di Mastinu dalla corsia di sinistra vede Puscas arrivare in ritardo di un amen all’appuntamento con la deviazione vincente. La pressione degli ospiti è sterile, mister D’Angelo decide comunque di inserire forze fresche dalla panchina e getta nella mischia contemporaneamente Lucca, Sibilli e Siega al posto di Torregrossa, Benali e Mastinu.

L’unico vero brivido per la porta neroazzurra è un tiro cross di Tello deviato fortuitamente da Hermannsson che vede il pallone attraversare tutta l’area piccola a pochi centimetri dalla linea di porta, per il resto sono i padroni di casa che avrebbero occasioni potenzialmente letali in contropiede ma mancano sempre nella giocata decisiva con il risultato che la partita resta in bilico fino alla fine ; mister Caserta si affida all’artiglieria pesante – Moncini e Forte – ma il Pisa si difende bene e può così festeggiare la conquista della finale play off, un traguardo assolutamente meritato da capitan Birindelli e compagni.

CHI SALE E CHI SCENDE. Niente top e flop per stavolta, ma soltanto tanta, tanta felicità per quello che i calciatori neroazzurri hanno saputo fare contro una squadra forte quale è il Benevento.

Non saremo mai più felici di stasera.
O forse sì.
Non saremo mai più belli di questo pomeriggio.
O forse sì.
Non saremo mai più vicini al Paradiso di quanto lo siamo adesso.
O forse sì.
Non urleremo mai più forte di quanto abbiamo fatto quest’oggi dopo il goal di Benali.
O forse sì.
Non soffriremo mai più di quanto abbiamo sofferto nei minuti finali del match contro il Benevento.
O forse sì.
Non abbracceremo mai più tanto forte qualcuno come abbiamo abbracciato il nostro vicino più o meno occasionale subito dopo il triplice fischio del signor Sozza.
O forse sì.
Non saremo mai più orgogliosi come adesso nello sbandierare ai quattro venti il nostro amore verso i colori neroazzurri.
O forse sì.
Non passeremo più la notte insonne a contare i minuti che ci separavano dall’entrare finalmente nell’Arena Garibaldi.
O forse sì.
Non avremo più un mister da ammirare come Luca D’Angelo ed un gruppo di ragazzi meravigliosi da coccolare come quello composto da capitan Gucher e compagni.
O forse sì ?
No, stavolta mi rispondo da solo.
Perché difficilmente nella nostra storia potremmo identificarci di nuovo in una squadra come quella attuale guidata da un tecnico eccezionale sotto tutti i punti di vista – partendo dall’aspetto tecnico fino ad arrivare all’aspetto umano – come quello attuale.
Godiamoceli tutti, fino in fondo.
Comunque vada a finire.
Comunque vada a finire.

H2o

Condividi questo articolo:
Facebook Twitter Email

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>