Il Pisa Siamo Noi

Lettera Aperta a Mister Cozza

Cozza

Egregio signor Cozza,
mi scusi l’arbitrio di rivolgermi a lei pubblicamente, ma finora non abbiamo avuto
contatti privati e dunque perdonerà la forma pubblica
di questa missiva, sicuro che la vorrà accogliere con la benevolenza
che si deve a chi giudica senza pregiudizi il suo lavoro.
Lei è stato chiamato a sobbarcarsi una responsabilità pesante per una
serie di motivi generali e particolari. Comincio da quelli generali:
Pisa non è una piazza facile, perché assai esigente. Le aspettative
sono alimentate dai ricordi ancora freschi di campionati nelle
categorie eccellenti del calcio italiano e dalla consapevolezza dei
propri sostenitori di seguire la squadra con straordinaria
partecipazione e passione. Questo, giustamente, non autorizza nessuno
a prescindere dalle condizioni attuali e anche quelle più recenti,
fatte di due fallimenti societari, la discesa nell’abisso dei
campionati dilettanti, una faticosa risalita tra i professionisti e
alcuni anni di autentica stagnazione

Il motivo particolare è un altro. Lei ha ereditato in corsa una squadra
che era partita molto bene e poi si era disunita, guidata da un
allenatore che si era creato molte simpatie negli anni precedenti,
prima per una salvezza conquistata con i denti, poi con un finale di
campionato rossiniano, capace di riportare quindicimila spettatori
all’Arena per i play offf della prima divisione. Nel mezzo, anche, un
campionato finito con l’esonero a metà stagione, perché bisogna
ricordare tutto. Però Pagliari piaceva ai tifosi, per quel suo fare
indomito, quel modo di non mettersi mai al centro dei successi
lasciando la scena al gruppo, quel piglio condottiero assecondato
da una capigliatura a metà tra il selvaggio e il ribelle e dalla barba fluente.
Se le cose fossero andate bene, lei non sarebbe ora sulla panchina
del Pisa. Però non erano andate così tragicamente: 24 punti nel girone di andata,
quattro sole sconfitte nelle ultime 28 partite.

E’ logico che chi sarebbe venuto al posto di Pagliari avrebbe dovuto
fare meglio perché di certo non si cambia con la prospettiva di
lasciare le cose invariate o peggio ancora di peggiorarle. Per
migliorarle, francamente, c’è ancora tempo. Però il calcio macina i
fatti alla velocità della luce, la gente ha bisogno di paragoni e non
indulge nei confronti di nessuno, tanto meno quando si creano grandi
aspettative.
Lei, caro Cozza, forse ha sottovalutato questo aspetto. Ha
contribuito ad alimentare grandi aspettative e su questo non ci
sarebbe niente di male, perché anche Pagliari quando fu chiamato a
prendere il posto di Pane, non si risparmiò nel seminare entusiasmo.
Lo fece a piene mani, ma con garbo e anche con furbizia perché non si lasciò mai
andare a giudizi sulla gestione del suo predecessore. La cosa, oltre
ad essere antipatica, è anche controproducente perché implica
un’analisi che è anche una promessa: lui puntava tutto sui lanci
lunghi, io praticherò un calcio giocato palla a terra, lui aveva
bloccato la difesa e io giocherò in attacco per fare un gol in più
dell’avversario. Lei, prima ancora di mettere piede a Pisa, disse che
Giovinco e Cia, i giocatori che con Pagliari erano finiti ai margini,
sarebbero stati imprescindibili nella sua formazione, in particolare
l’ex viareggino. Poi si è ricreduto alla svelta. Mi permetta di dirglielo con una citazione letteraria
famosa delcosiddetto “inno del successore”: chi crede
nella propria modernità ignora che la modernità risale alla notte dei
tempi. Questo vuol dire che si possono avere concezioni diverse del
calcio, ma di sicuro non c’è più da inventare nulla nel gioco più
bello del mondo. Senza contare il vecchio adagio che ammonisce a non
parlare mai male dei predecessori perché non hai mai camminato nelle
loro scarpe. E visto che ci siamo, proprio per dircele tutte, lei è
liberissimo di pensare di aver trovato una “squadra senza benzina”,
vale a dire a corto di energie, ma questo non lo esimerà dal
migliorare – e alla svelta – il gioco e i risultati della sua squadra. Del resto,
l’hanno chiamato proprio per questo.

La sincerità non è mai amica della diplomazia e della convenienza
formale ma fa premio sull’ipocrisia e sulla falsità. Dunque le consiglierei di cambiare registro, nel suo stesso
interesse. Ad esempio cerchi di frenare la rabbia e il nervosismo
davanti alle domande dei cronisti e di non lasciarli con il microfono in mano, non si ostini a gabellare per buone
prestazioni quelle del tipo di Pisa-Catanzaro e a vedere le sei nitide
palle gol costruite dalla sua squadra in quella gara perché altrimenti
vuol dire che migliaia di persone sono vittime di una suggestione critica
collettiva.
Il resto lo lascio volentieri agli accademici del pallone, l’impiego
dei calciatori, i loro ruoli, le sostituzioni, il modulo, la difesa a tre o a quattro. Sono convinto che lei
le ha ponderate con coscienza e poco importa se non tutti le
condividono. Mi è sembrato più importante parlare di aspetti generali,
che poi a mio avviso si riflettono sull’andamento complessivo del
Pisa e inducono tutti a un sano realismo.
Caro mister, si faccia sentire. Ci avevano raccontato di uno
spogliatoio spaccato e in rivolta contro Pagliari ma domenica scorsa abbiamo assistito
al deprimente minuetto tra Sabato e Giovinco nel contendersi infantilmente il
pallone per tirare un calcio di punizione. Riporti ordine, faccia
valere l’autorità del suo ruolo, non perda tempo nel guardare la
realtà che proietta lo specchietto retrovisore, ma guardi avanti.
Troverà degli amici e dei sostenitori sulla sua strada.

GIULIANO FONTANI

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5 Comments

  1. ALE62

    05/02/2014 at 22:02

    Critiche assurde….da quando sei arrivato c’è stato il record di pioggia , il record di influenzati e pieno calciomercato , che si pretende? Forza ciccio , non ti curar di loro…..siamo con te…

  2. massimiliano da savona

    05/02/2014 at 20:00

    sono ridicole tutte queste critiche. forza ciccio.

  3. SIMONE

    05/02/2014 at 17:32

    Nonostante spesso ritenga la piazza di Pisa eccessivamente critica (almeno in alcuni particolari momenti), l’atteggiamento di Cozza non mi é affatto piaciuto.

    Bravo Giuliano!

  4. paolo

    05/02/2014 at 17:32

    chapeau come al solito.

  5. kit69

    05/02/2014 at 17:23

    bravo fontani sono d’accordo con te e e questo e’ come il De Profundis per Cozza mi sa’ che presto fara’ le valigie per tornare alla natia Calabria ha fallito lui e chi lo ha voluto e anche domenica difeso…. per uno O-O con il Grosseto qualcuno mugugno’ per un 2-1 al 90 qualcuno mugugno’ non parlo di tifosi ma di dirigenti Lucchesi e Battini ora si cerca di difendere l’indifendibile… mi sa’ che da lunedi tirera’ aria nuova sia in societa’ che in panchina

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