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L’Analisi Di Frosinone Pisa

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Un Pisa coriaceo e niente affatto intimorito dal valore dell’avversario strappa un punto d’oro sul campo della capolista Frosinone che per la prima volta in questo campionato non riesce ad andare in goal fra le mura amiche ; altra prova di grande sostanza dei neroazzurri che confermano una volta di più quanto il vento sia cambiato da quando è tornato al comando delle operazioni mister Luca D’Angelo e che soprattutto confermano la propria posizione in zona play off, miglior viatico possibile per disputare un girone di ritorno da assoluti protagonisti della cadetteria.

PRIMO TEMPO. Pisa che si presenta con Calabresi sulla corsia di destra e con Gliozzi a fare il riferimento offensivo davanti al trio dei sottopunta composto da Touré, Morutan e Matteo Tramoni che ritrovano così i gradi da titolari dopo il turno di (parziale) riposo vissuto nel turno infrasettimanale contro l’Ascoli ; dall’altra parte invece il Frosinone è lo stesso che ha sbancato il “Granillo” pochi giorni or sono, un 4-3-3 di spinta capace di far male sia in pressione continua sia con ripartenze fulminee.

Sono i padroni di casa a partire meglio dai blocchi e ad attaccare in massa l’area di rigore neroazzurra, cambiando spesso il fronte di gioco e portando in avanti anche i due terzini Sampirisi e Cotali ; il continuo movimento di Boloca e Rohden in mezzo al campo toglie punti di riferimento a Nagy e Marin ed i pericolo arrivano soprattutto sulla corsia di destra, dove Insigne riesce spesso a favorire l’inserimento in profondità dei compagni di squadra che giocano da quella parte di campo. Così accade quando Sampirisi salta secco Beruatto e mette in mezzo un cross teso che taglia fuori Livieri e trova dalla parte opposta il tap-in a botta sicura di Garritano sul quale è provvidenziale la scivolata disperata di Calabresi che salva tutto sulla linea di porta.

Con il trascorrere dei minuti i neroazzurri iniziano a trovare le giuste distanze sul terreno di gioco e gli attacchi del Frosinone cominciano a fare molto meno male ; quando ne hanno la possibilità poi gli ospiti provano anche a pungere in contropiede ma Morutan e Tramoni girano troppo lontani dall’area di rigore gialloazzurra e Gliozzi spesso si trova troppo isolato a fare la guerra contro Ravanelli e Szyminski. Alla fine della fiera quello che gode di maggiore libertà è Beruatto che si libera spesso al cross grazie ad interessanti proiezioni offensive premiate dall’ottimo giro palla del Pisa ma la misura della giocata lascia sempre a desiderare e sfumano così situazioni potenzialmente pericolose dalle parti di un inoperoso Turati.

Dall’altra parte invece è provvidenziale Livieri che deve volare per togliere dall’incrocio dei pali il perfetto colpo di testa di Mulattieri che aveva incornato alla perfezione il bel cross dalla corsia mancina di Garritano ; alla fine della fiera è l’unico vero intervento che deve compiere il portiere ospite nell’economia di una prima frazione di gioco che vede i padroni di casa tenere in mano il pallino del gioco ma senza mai riuscire a sfondare il muro eretto dai neroazzurri.

SECONDO TEMPO. Sembrano via via scarseggiare le energie in casa ciociara, con mister Grosso che inizia a mettere mano alla propria panchina alla ricerca di forze fresche da gettare nella mischia ; il Pisa inizia a soffrire praticamente mai ed assume il comando delle operazioni in mezzo al campo, collezionando calci d’angolo e mettendo pressione alla linea difensiva di casa. Ed è proprio dalla bandierina che Morutan si inventa un sinistro a rientrare che per poco non beffa Turati, che si deve impegnare non poco per togliere il pallone dalla propria porta.

Dall’altra parte il Frosinone bussa in contropiede : il neo entrato Caso con un perfetto filtrante mette Insigne a tu per tu con Livieri ma il tocco dell’ex Benevento non inquadra il bersaglio grosso da posizione a dir poco favorevole. Alla fine della fiera è l’ultima vera emozione della gara, nonostante le sostituzioni decise da mister D’Angelo che danno ancora più brio alla compagine ospite la quale però non riesce mai davvero a far venire i brividi al gran pubblico presente allo “Stirpe” in un finale di gara che vede i neroazzurri lasciarsi preferire ai leoni ciociari.

Finisce quindi con un pareggio a reti bianche che alla fine accontenta un po’ tutti e che è moneta giusta per quanto visto sul rettangolo verde ; la sensazione è che si siano affrontate le due squadre al momento più forti del campionato in un match che sarebbe potuto essere un confronto fra prima e seconda della classe se il Pisa non avesse regalato agli avversari le prime sei giornate di campionato a causa della sciagurata guida tecnica precedente. Sembrano lontani anni luce i tempi in cui i neroazzurri prendevano schiaffi a Cittadella, a Bolzano ed a Venezia senza colpo ferire ; sono bastati pochi mesi per vedere gli stessi giocatori ruggire nella tana del leone ciociaro, e vi posso garantire che è stato davvero un bel vedere.

POLLICE SU – Arturo Calabresi

Gara di grande sostanza quella messa a referto dal terzino ex Lecce che aveva il compito improbo di limitare la pericolosità della catena di sinistra del Frosinone capace di fare danni inenarrabili a destra e a manca in buona parte delle partite precedenti ; ed invece il muro eretto dal buon Arturo è di quelli contro cui viene assai facile sbattere, cosicché i padroni di casa si trasferiscono armi e bagagli sulla corsia opposta e provano da quella parte a far saltare il meccanismo difensivo neroazzurro. E per poco non ci riescono davvero quando la giocata nello stretto fra Rohden e Insigne favorisce l’inserimento di Sampirisi il cui cross teso è raccolto all’altezza del secondo palo da Garritano che sembra doversi limitare al più comodo dei tap-in, se non che sulla linea di porta si materializza Calabresi che con una chiusura in scivolata da campione segna praticamente un goal. Sarebbe stato l’episodio capace di scrivere tutta un’altra storia per una partita che invece si dipanerà sul filo dell’equilibrio fino al novantesimo, sarebbe stato il goal che avrebbe permesso al Frosinone di poter poi esprimere tutto il proprio potenziale giocando in contropiede. Ed invece il salvataggio di Calabresi pesa come un macigno sulla conquista di un pareggio che vale quanto una vittoria.

POLLICE GIU’ – Pietro Beruatto

Nell’economia di una prova ampiamente sufficiente il classico pelo nell’uovo è rappresentato dal numero di cross sbagliati dal giovane terzino neroazzurro che soprattutto nel primo tempo riesce a farsi trovare libero da marcatura grazie ad intelligenti proiezioni offensive ma che sbaglia sempre la misura della giocata, vanificando così i movimenti di Gliozzi e compagni in area di rigore frusinate. Nella ripresa limita assai le scorribande sulla corsia mancina e si limita a presidiare la zona di competenza ; il cartellino giallo che rimedia gli costerà la squalifica per il match contro il Brescia di sabato prossimo, ma probabilmente al buon Pietro non farà affatto male tirare un po’ il fiato.

H2o

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