Il Pisa Siamo Noi

Dall’inferno al Paradiso in Pochi Secondi

Favasuli Perugia

Eccoci, mancano poche ore e siamo nuovamente al Curi…e
pensare che invece solo pochi mesi fa, e precisamente il 2 giungno scorso, il
gruppo nerazzurro conquistò sul campo la finale play off
proprio contro i rivali perugini e furono momenti di
straordinaria passione ma anche di calde lacrime! Si
lacrime, perchè superare il grande Perugia di Camplone e Company, era
considerata una buona ipoteca per la B, e nessuno in
quegli attimi di vera esaltazione immaginava invece il
triste epilogo che attendeva al Pisa e alla sua gente, solo
qualche settimana più tardi. Ma fermiamoci a quel tiro sul
finale di Capitan Favasuli che riecheggia tuttora quasi fosse un
urlo di gioia straziante tanto è che al solo pensiero di
quell’attimo così vibrante, qualsiasi pisano che abbia a cuore le sorti
della propria squadra, non può che provare brividi e
trattenere il respiro per l’emozione. Perchè in quella
rete che sanciva il pareggio e quindi il passaggio di
turno del Pisa in finale, erano concentrate e racchiuse
idealmente il sudore e l’impegno di alcuni, le emozioni di
tanti, ma soprattutto le speranze di gloria di molti.
Impossibile dimenticare il momento successivo al pareggio
nerazzurro, che ha lasciato attonita una città intera
(Perugia) illusa dal vantaggio di pochi attimi prima, e
regalando invece al contempo un tripudio di sensazioni ai
molti pisani presenti (e non solo), che si sono
abbandonati così all’ebrezza del successo, accompagnati anche dai
protagonisti di questa impresa, che improvvisamente si sono ritrovati
catapultati in una finale quasi per magia. La magia della
grinta e della convinzione, quella stessa che ha animato
le gambe degli interpreti principali dell’azione finale e che è culminata con il
trionfo, quasi fossimo tutti passati “dall’inferno al
paradiso in pochi secondi”.

E’ piacevole e al contempo suggestivo a questo proposito
ricordare come Rocco Sabato, tra gli autori del miracolo di Perugia, descrisse qualche
tempo dopo questa grande conquista della sua squadra:
Ci segnarono il gol del 2-1. Mi sentii morire. A Perugia
avevo già perso una semifinale quando giocavo nel Sorrento. Ci
risiamo, mi fregano un’altra volta. Tentati di scaricare la rabbia
dando un calcione al palo della porta. Poi andammo al centro del
campo per riprendere il gioco. Non pensai neppure a quanto tempo
mancava. Feci cenno a Mingazzini: buttala lunga, dalla mia parte. Il
lancio era preciso, molto in avanti, quel pallone l’avrei preso a
morsi. Quando arrivai quasi in fondo al campo lo rimisi al centro, dico
la verità, senza neppure vedere chi c’era. C’era uno di loro, un
difensore, che respinse la palla con lo stinco proprio in direzione di
Ciccio che stava arrivando come un treno. Capii che era la palla
buona, ma chiusi gli occhi. Ciccio l’aveva sul destro, che non è il suo
piede. Li riaprii quando sentii il boato dei nostri tifosi. Una
gioia e un’emozione da vertigini….

Rievocare i bei momenti aiuta solo a rinsaldare la propria
fiducia oppure a darsi nuove motivazioni sperando che
prima o poi possa essere possibile rivivere le stesse
vibranti palpitazioni ma niente più. Adesso quindi non resta altro
che ritornare al presente, alla prossima sfida che vedrà
nuovamente Pisa e Perugia a fronteggiarsi per tentare
nell’impresa tramontata nella scorsa stagione, e che adesso potrebbe
invece avverarsi.

Avanti Pisa rimettiti in corsa per regalare
nuove pagine di emozioni!

Aurora Maltinti

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