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Un Nerazzurro Da Raccontare – Sergio Bertoni

Nerazzurro da raccontare 3

L’otto Aprile 1934 è una data molto importante per il calcio pisano; infatti, è il giorno in cui Sergio Bertoni debutta nel calcio professionistico.

Nato a Porta Nuova il 15 Settembre del 1915, oltre a studiare ragioneria si appassiona molto al calcio e inizia a praticarlo insieme al fratellino Elio, di quattro anni più giovane.

Dotato di un evidentissimo talento naturale, ha la fortuna di essere plasmato da uno dei più bravi allenatori di quegli anni, il “Mago” Ging.

Ging, ama moltissimo lavorare con i giovani e durante la sua seconda esperienza in Neroazzurro perde moltissimo tempo con il giovane Sergio, al quale cerca di insegnare di tutto: tattica, tecnica, strategia, posizionamento dei vari ruoli, tiri a volo, tiri di drop, dribbling e tutto quello che può servire ad un calciatore, perchè è sicuro che da quel ragazzino, poco più che sedicenne, ne uscirà un Campione.

Malgrado il suo talento sia cristallino e la sua crescita costante, Mister Ging, non lo reputa ancora pronto per il debutto in prima squadra e quando, alla fine del 1933, l’ungherese lascia Pisa per la seconda volta, Bertoni non ha ancora indossato ufficialmente la casacca Neroazzurra.

Sulla panchina pisana arriva, da Catania, un altro Maestro di calcio, anche lui ungherese e risponde al nome di Gyorgy Orth.

Orth, rivoluziona la squadra cambiando molti giocatori e ai suoi occhi non passa certo inosservato il talento del giovane pisano, ma come il suo predecessore aspetta il momento proprizio per lanciarlo nel “calcio vero”.

L’armata pisana disputa il campionato di Prima Divisione, si attesta nelle posizioni di alta classifica fin dall’inizio e il sogno di ritornare nel calcio che conta sembra avvicinarsi a grandi falcate; a stagliarsi su tutti sono Fasanelli, Volk e Duè.

 

Ma finalmente tanto tuonò, che poi piovve!

 

E’ Domenica pomeriggio e il Pisa sta per scendere in campo all’Arena per affrontare la Torres, Mister Orth comunica la formazione ai suoi ragazzi, nessuna particolare novità, fino a quando non arriva alla mezzala destra…mezzala destra gioca Bertoni!

Finalmente il momento è arrivato, chissà quali e quante emozioni hanno attraversato la mente del neanche diciannovenne Sergio, felicità, orgoglio, voglia di spaccare il mondo, paura; fatto sta che emozioni o no, dopo soli tredici minuti il ragazzino di Porta Nuova va in gol, mandando in tripudio i tifosi dell’Arena e riempiendo di orgoglio i suoi Maestri ungheresi.

Orth, malgrado lo strepitoso esordio, continua a centillinare l’utilizzo del giovane pisano alternandolo fra campo e panchina in quella che sarà per il Pisa una stagione trionfale, ma da cardiopalma.

Infatti i Neroazzurri acciuffano l’accesso alle finali di Roma solo all’ultima giornata, superando il livorno in differenza reti grazie alla vittoria, per 4 a 2, sul Siena e sotto il solleone romano conquistano la Serie B solo dopo uno spareggio, contro l’Udinese, vinto per 3 a 1 con reti di Volk (2) e Duè.

 

Il Pisa è di nuovo in Serie B e la squadra di Orth si accinge ad affrontare il campionato con un arma in più, Sergio Bertoni, reputato finalmente pronto e maturo per un posto da titolare.

I Neroazzurri partono alla grande, non perdono mai nelle prime sette giornate e alla fine del girone di andata sono al secondo posto; a distinguersi su tutti è senza dubbio Bertoni che incanta le platee con le sue giocate e i suoi gol.

Il ruolo che predilige è quello di centravanti di manovra, ma sa districarsi bene anche in molti altri ruoli, dai giornali viene descritto come:”modello per stile, tecnica, classe, abilità di tocco e di stoccata, elegante nel gioco di testa, il tiro calibrato e ficcante”.

Il Pisa conclude il campionato al terzo posto, dietro solo a Genoa e Novara e malgrado la delusione di una mancata promozione che, avrebbe avuto del rocambolesco ma in cui la piazza credeva, sotto la Torre c’è ormai una certezza consolidata: Sergio Bertoni ha la stoffa per diventare un Campione.

 

Intanto, Orth viene ingaggiato dal neo-promosso Genoa e sulla panchina pisana torna per la terza volta Jozsef Ging, che ritrova il suo pupillo cresciuto e più che mai scalpitante.

Il campionato 35/36 è un po’ meno emozionante del precedente per la platea pisana perchè la squadra, è sì nelle zone alte della classifica, ma non da l’impressione di poter lottare veramente per la promozione.

Questo non vale per il ventenne Bertoni che regala emozioni in quantità industriale disputando, sotto la guida del suo primo maestro, una stagione spettacolare e incuriosendo perfino Vittorio Pozzo che, prima lo fa visionare e poi lo convoca per una partita della Rappresentativa Nazionale Univesitaria, in cui gli italiani affronteranno, in una amichevole, i temibilissimi ungheresi.

Il Pisa chiude la stagione con un rispettabilissimo quinto posto, ma la vera notizia è che Sergio Bertoni, malgrado giochi nel Campionato di Serie B, è stato convocato da Vittorio Pozzo nella Rappresentativa Nazionale che cercherà di accaparrarsi l’oro alle Olimpiadi di Berlino.

Il torneo di calcio dell’undicesima edizione dei giochi olimpici prevede scontri ad eliminazione diretta partendo dagli ottavi di finale.

Gli Azzurri eliminano in prima battuta gli Stati Uniti, vincendo per 1 a 0, con rete di Frossi e successivamente strapazzano il Giappone per 8 a 0; ed è proprio in questa partita che Bertoni debutta in Nazionale, senza segnare ma disputando un ottima gara, tant’è che Pozzo decide di schierarlo titolare anche nella gara successiva.

In semi-finale incontriamo la Norvegia e serviranno i tempi supplementari per decretare il vincitore, che saranno i ragazzi di Pozzo, grazie ad una rete di Frossi realizzata al 98′.

La finale si disputa il 15 Agosto a Berlino e vede opporsi Italia ed Austria, l’Italia passa in vantaggio grazie al solito Frossi, ma viene raggiunta nove minuti più tardi da una rete di Kainberger; serviranno di nuovo i tempi supplementari e sarà di nuovo Frossi a decidere la partita con una rete al 92′ che, consegna a lui il titolo di capocannoniere del torneo e agli Azzurri la medaglia d’oro dei Giochi Olimpici.

 

La stella di Bertoni brilla sempre più lucente nel firmamento pisano ed è ormai diventato, a soli ventun’anni, l’idolo della piazza.

Resta a Pisa, insieme al suo “vate”, per altri due anni dove continua ad infiammare le folle, come nella partita contro il Venezia del 12 Dicembre 1937 quando, Bertoni avanza verso la difesa lagunare palla al piede, il difensore Allemandi cerca di contrastarlo in tackle, ma lui lo supera agilmente con un “sombrero”, appena la palla tocca terra Bertoni tira di controbalzo insaccando nel set alla destra di uno sbigottito Valinasso. L’Arena espolde in un tboato di gioia e una volta finita l’esultanza dei Neroazzurri, anche Allemandi e Valinasso vanno a stringere la mano al giovane Sergio!

Alla fine del campionato 37/38, dove il Pisa ha chiuso al sesto posto, Elio Bertoni, il fratello di Sergio, viene promosso in prima squadra, ma i due non potranno giocare insieme, perchè Sergio è stato ingaggiato dal Genoa e potrà finalmente misurarsi nel campionato di Serie A; inoltre, Pozzo lo inserisce nella rosa che disputerà i Campionati Mondiali di Francia, insieme a stelle del calibro di Meazza e Piola. Conclude la sua parentesi in Neroazzurro con 119 presenze e 41 reti.

 

Sergio, va ai Mondiali ben consapevole del fatto di svolgere un ruolo da comprimario, ma pronto in caso di necessità e fiero di essere ritenuto fra i 22 più forti giocatori d’Italia dal CT Campione del Mondo in carica.

Per gli Azzurri, il Mondiale di Francia, è un altra cavalcata trionfale verso il titolo; si sbarazzano abbastanza facilmente di Norvegia, Francia e Brasile e liquidano con un perentorio 4 a 2 l’Ungheria, nella finale di Parigi del 19 Luglio, con doppiette di Colaussi e Piola.

Un vero e proprio trionfo per il calcio italiano e anche per Bertoni che, accanto alla medaglia d’oro delle Olimpiadi adesso può metterre anche quella di Campione del Mondo.

Nemmeno il tempo di festeggiare e rifiatare che, il primo Agosto dovrà di nuovo scendere in campo con il Genoa in Coppa Europa, contro lo Slavia Praga.

I Rossoblu si recano a Praga per la partita di andata, ma pochi minuti dopo l’inizio, una sciagurata entrata del difensore ceco Cerny provoca la frattura della tibia e del perone di Bertoni; l’infortunio è dei più gravi in assoluto e lo costringe a restare fuori praticamente per tutta la stagione infatti, rimette piede in campo soltanto all’ultima giornata di campionato.

Sergio lotta duramente per tornare ai livelli di prima dell’infortunio e ci riesce, riconquista il posto da titolare e inizia a segnare di nuovo e con una certa regolarità, dando così una mano al Genoa a rimanere stabilmente nelle parti alte della classifica.

Nel 1940 riconquista anche il posto in Nazionale, infatti viene convocato per l’amichevole contro la Germania; gli uomini di Pozzo superano i tedeschi per 3 a 2 e il gol della vittoria viene messo a segno proprio da Bertoni che, realizza il suo primo gol con la Nazionale maggiore, aggiungendo così uno dei pochi tasselli che gli mancava al mosaico della sua bellissima carriera.

La Seconda Guerra Mondiale è ormai alle porte e nel 1943 vengono sospesi tutti i campionati nazionali, si gioca solo come e dove si può, ad esempio il Genoa di Bertoni disputa il Torneo Bellico del Nordovest e si aggiudica la Coppa Città di Genova.

Nel 1945, una volta firmato l’armistizio, c’è una gran voglia di ricominciare e di tornare alla normalità.

Organizzare un campionato nazionale è praticamente impossibile visto che l’Italia, a livello di comunicazioni, è ancora spezzata in due; si decide quindi di fare due gironi, Nord e Sud e le quattro migliori di ogni girone accederanno alla fase finale.

Il Genoa non disputa una grande stagione e chiude il girone al dodicesimo posto, ma questa modalità di torneo da modo ai fratelli Bertoni di calcare contemporaneamente lo stesso campo di calcio, ma da avversari; infatti l’Andrea Doria, in cui milita Elio, è inserita nello stesso girone del Genoa.

Nella partita di andata il fratellino strapazza Sergio per 3 a 0, mentre nella partita di ritorno è il Genoa ad imporsi per 1 a 0 sul campo dell’Andrea Doria, facendo terminare in perfetta parità lo scontro “fratricida”.

Gli anni, 31 e gli acciacchi iniziano a farsi sentire e a fine stagione Sergio decide di lasciare Genova per trasferirsi al Brescia, purtroppo questa non sarà una stagione fortunata e le rondinelle retrocederanno in Serie B.

Quindi decide di cambiar di nuovo casacca e sceglie quella Gialloblu del Modena, la prima stagione in terra emiliana porta un buonissimo quinto posto; ma la seconda conduce gli emiliani verso una inevitabile retrocessione e fa capire a Bertoni che, a 34 anni la sua carriera sta ormai volgendo al termine.

Gioca un altra stagione nelle file dello spezia, in Serie B e poi viene convinto dai dirigenti spezzini a passare dall’altra parte della barricata; anche se non molto convinto, accetta l’incarico e prende la guida tecnica della squadra, ma i suoi presagi erano più che giusti e a fine campionato giunge inesorabile la retrocessione in Serie C.

Allenerà lo spezia in altre due occasioni, in campionati minori e ben conscio che la strada che vuol seguire non è certo quella dell’allenatore, ma rimane a La Spezia fino alla fine dei suoi giorni, il 15 Febbraio 1995.

Sergio Bertoni detiene ancora oggi il record di reti segnate in una stagione da un giocatore del Pisa, con 22 centri; è stato allenato da tutti i più grandi allenatori dell’epoca: Ging, Orth, Pozzo, Felsner e Garbutt e tutti stavedevano per lui. Inoltre è uno dei quattro italiani, insieme a Locatelli, Rava e Foni ad aver vinto sia il titolo olimpico che la Coppa del Mondo ed è per tutto questo che Sergio Bertoni è indiscutibilmente Un Nerazzurro da Raccontare.

 

Senio Calvetti

Per tutti gli appassionati di sport vi invitiamo a visitare il blog curato da Senio , Gli Strani Stranieri Della Serie A

E adesso tocca a voi completare questa scheda , scrivete il vostro aneddoto o un vostro ricordo legato a questo giocatore e noi lo inseriremo qui di seguito.

Per leggere tutti i Nerazzurri precedenti clicca Qui !

I VOSTRI RICORDI

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5 Comments

  1. Laura

    24/09/2017 at 11:09

    Sergio era il cugino di mio nonno Ilio Bertoni…
    La sua storia mi ha sempre appassionato
    bellissime le immagini su youtube degli olimpiadi del 36!
    SEMPRE FORZA PISA!

  2. giacomo

    06/03/2011 at 01:31

    ne ho sempre sentito parlare di questa figura mitica del Pisa.Tra l’altro era un nome che le persone anziane ai tempi della A o B tiravano fuori quando facevano confronti -magari impietosi- con gli attaccanti del momento (kieft, cecconi ecc…). Ho letto la storia tutta d’un fiato, veramente bravi.

  3. Marco

    03/03/2011 at 22:16

    …è la storia calcistica di Sergio …grande campione del passato, campione olimpico e del mondo (fu riserva di Piola)…
    Era cugino di mio nonno Vezio Bertoni..ormai non ci sono più….

    Lo conobbi dopo un Pisa – Genoa degli anni ’80 (2-0 Sclosa e Caneo ?)……viveva a La Spezia dove aveva finito la carriera ma simpatizzava ancora per Genoa e Pisa.

    un saluto a tutti, in particolare a chi mi conosce….
    Marco B.
    (pisano lontano)

  4. giova

    03/03/2011 at 14:41

    Gran bel racconto.Un giocatore che personalmente non conoscevo nemmeno grazie a voi ho scoperto e sono orgoglioso di Bertoni che ha tenuto alta la bandiera pisana a pisa,in italia e nel mondo.Bravi davvero!

  5. antonio cassisa

    03/03/2011 at 12:43

    sempre grande Senio,

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