A soli 17 anni esordisce in Serie A con la maglia del Napoli, poi Lucchese, Avellino e Catania, il talento di Pasquale Casale è cristallino, la sua classe sopraffina.
Alle ore 18 del 16 Maggio 1976, il quarantaquattresimo campionato italiano di calcio è appena terminato. Il Torino ha conquistato il titolo di Campione d’Italia, grazie alle reti di Pulici e Graziani, mentre la Sampdoria si è salvata all’ultima occasione possibile, battendo in casa il Napoli per 2 a 1, in una partita che ha visto esordire fra le fila dei partenopei un giovane centrocampista cresciuto nel vivaio azzurro: il suo nome è Pasquale Casale che, a 17 anni, 2 mesi e 13 giorni, diventa il secondo calciatore italiano più giovane di sempre ad esordire in Serie A, secondo solo al golden boy, Gianni Rivera.
Nato a Napoli il 2 Marzo del 1959, Pasquale ama giocare da mezzala, ma sa disimpegnarsi bene in tutti i ruoli del centrocampo, le sue doti principali sono la grande prestanza atletica e un piede vellutato con il quale è capace di tracciare traiettorie precise ed imprendibili; voluto in Prima Squadra da Luis Vinicio e gettato nella mischia da Mr. Del Frati, a neanche un mese e mezzo di distanza dal suo esordio può anche alzare al cielo il suo primo trofeo: infatti, il Napoli conquista la Coppa Italia, travolgendo per 4 a 0 il Verona di Valcareggi nella finale di Roma del 29 Giugno, che garantisce anche l’accesso dei partenopei alla Coppa delle Coppe. Al termine di questa indimenticabile stagione, dove ha potuto allenarsi e confrontarsi costantemente con campioni come Beppe Savoldi e Tarcisio Burgnich, la società decide di mandarlo in prestito in Serie C, per farlo definitivamente maturare. A richiederlo insistentemente è la lucchese del d.s. Anconetani, che ha molta fiducia nelle potenzialità di Pasquale, il quale lo ripaga immediatamente fornendo fin da subito buone prestazioni, che lo portano ben presto alla ribalta delle cronache e alla convocazione nella Nazionale Under 19, dove incontra altri astri nascenti del calcio italiano come i fratelli Baresi e Di Gennaro.
Il Girone B vede trionfare la Pistoiese che taglia il traguardo con ben 8 lunghezze di vantaggio sul Parma, secondo classificato; tuttavia la lucchese è protagonista di un buon campionato e chiude, con 40 punti, al quarto posto a pari merito con il Pisa. Una volta conclusa la stagione in rossonero, con all’attivo 18 presenze e una rete, Pasquale torna a Napoli dove trova alla guida tecnica Gianni Di Marzio, allenatore proveniente dal Catanzaro. Durante la stagione, Pasquale non ha molte occasioni per poter dimostrare il suo valore; in campionato, dove gli azzurri chiudono con un buon sesto posto che garantisce l’accesso alla Coppa Uefa, riesce a racimolare soltanto 3 presenze; mentre viene utilizzato con più frequenza in Coppa Italia, dove i ragazzi di Di Marzio riescono ad arrivare sino alla finalissima dell’otto Giugno persa per 2 a 1 con l’Inter. All’avvio della stagione 1978/79, passa all’Avellino, squadra che per la prima volta disputa il campionato di Serie A e città di origine del padre e dove Pasquale ha anche passato alcuni anni della sua infanzia. L’obiettivo degli irpini è senza dubbio quello di raggiungere la salvezza e, per ottenerla, la società ha deciso di puntare su Mr. Rino Marchesi. L’inizio di stagione non dei più facili, nelle prime tre giornate arrivano tre sconfitte che fanno presagire il peggio; ma la vittoria sul Verona alla quarta giornata restituisce fiducia al gruppo, che raggranellando punticini ogni qualvolta sia possibile e vincendo negli scontri diretti, riesce a conquistare la permanenza nella massima serie con 26 punti.
Anche in questa stagione, Casale si è visto spesso chiuso da centrocampisti più esperti come Boscolo, Galasso e Lombardi, ma nelle dieci volte in cui è stato chiamato in causa ha sempre fornito buone prestazioni; come nello scontro diretto del 14 Aprile contro il Lanerossi Vicenza, vinto per 2 a 1, in cui è stato determinante nella realizzazione della prima rete. Capace di distruggere e costruire gioco, di dettare passaggi smarcanti e andare alla conclusione, le sue qualità sono indiscutibili e non passano inosservate agli occhi del Mister dell’Under 21 Azeglio Vicini che lo convoca per la partita del 14 Giugno contro l’Ungheria. Un altro allenatore ad aver messo gli occhi su di lui è Gennaro Rambone, in forze al Catania che milita nel Girone B della C1; anche se non troppo entusiasmato dall’idea di scendere di ben due categorie Pasquale approda in terra sicula, per quella che si rivelerà poi essere una scelta azzeccatissima…
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