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3 Luglio 1921 – Agenda Rossocrociata

Agenda Rossocrociata

Il 3 Luglio 1921 il Pisa del “Mago” Ging conquistò il titolo Centro-Meridionale battendo, in un’epica partita, il Livorno sul neutro dello Sterlino di Bologna.

Era stata una stagione travolgente per i Nerazzurri, il nuovo allenatore, Jozsef Ging, aveva saputo trasformare un branco di ragazzotti che rincorrevano la palla, in una squadra con schemi, tattiche e molto ben preparata atleticamente. Del Pisa, del suo gioco e dei suoi talenti si parlava in tutta Italia e, dopo aver conquistato il primo posto nel campionato di Prima Categoria Toscana con 12 vittorie, un pareggio e una sconfitta, i Nerazzurri erano riusciti a conquistare anche il primo posto del Girone B nelle semifinali Interregionali. Ciò gli consentiva di affrontare la vincente del Girone A: il Livorno!

Jozsef Ging – Il Mago

Le due squadre si sarebbero contese il Titolo Centro-Meridionale e l’accesso alla Finale, che si sarebbe poi disputata contro la vincente del Torneo Settentrionale, che avrebbe sancito il Campione Nazionale.

L’accesa rivalità fra le due compagini fece fin da subito lievitare le polemiche. Entrambe le Società ebbero da ridire sulla scelta dello Sterlino di Bologna come campo neutro, convinte che, per un qualche motivo, questa scelta avvantaggiasse l’avversario.

Lo Sterlino in un’immagine dell’epoca

Con il passare dei giorni, l’attesa crebbe sempre più e, quando giunse il 3 Luglio, pisani e livornesi percorsero in massa le strade che portavano verso Bologna. Insieme a loro anche un folto pubblico proveniente dalla zone più disparate della Toscana, accorso per vedere quello che aveva il sapore di essere uno scontro epico, memorabile e, di conseguenza, imperdibile.

La prima parte della gara trascorse con le due squadre impegnate a studiarsi senza scoprirsi troppo. A farla da padrone era soprattutto l’agonismo estremo, in molto casi ben aldilà del regolamento, che l’arbitro Venegoni faceva fatica a contenere. Poi, con il passare dei minuti, il Pisa iniziò lentamente a conquistare il campo, mettendo in mostra buone geometrie con i suoi uomini più in forma: Poggetti, Viale, Corsetti e Pera. Ma nonostante la supremazia territoriale le occasioni da rete create dai Nerazzurri non furono molte e il primo tempo si chiuse sullo 0 a 0.

Negli spogliatoi Ging seppe dare la scossa giusta alla squadra perché dopo solo 3 minuti dall’inizio della ripresa il Pisa riuscì a portarsi in vantaggio, grazie ad un colpo di testa del gigante Tornabuoni, imbeccato alla perfezione su calcio d’angolo da Viale per il tripudio del pubblico Nerazzurro giunto fino allo Sterlino. Nonostante il vantaggio, il Pisa continuò a macinare gioco e dieci minuti più tardi, su un’azione fotocopia del vantaggio, Tornabuoni andò nuovamente in gol, ma la rete venne annullata dall’arbitro per un fallo del Gigante su un difensore amaranto. Con il passare dei minuti il centrocampo Nerazzurro iniziò ad arretrare il suo raggio di azione, lasciando scoperto il fianco per le avanzate degli amarantotrigliati, che non tardarono ad arrivare, ma i due terzini, Bartoletti e Giuntoli, salirono in cattedra chiudendo ogni varco e stoppando ogni iniziativa con le buone e, se necessario, con le cattive…la posta in palio era troppo alta!

Il Gigante Tornabuoni fra Poggetti e Viale

Ad un quarto d’ora dalla fine Magnozzi, contrastato in area da Tornabuoni, finì a terra reclamando il rigore, ma l’arbitro non rilevò nessuna irregolarità e fece proseguire il gioco. La panchina livornese protestò con veemenza e l’ira furente dei suoi supporter sfociò in un’invasione di campo che costrinse Venegoni a sospendere la partita. Le forze dell’ordine dovettero faticare molto per ristabilire l’ordine e alla ripresa del gioco, gli animi battaglieri dei calciatori erano ormai sopiti, le gambe svuotate. Gli incidenti accaduti avevano notevolmente deconcentrato tutti quanti e il Pisa riuscì a portare in porto con disinvoltura un’importantissima e storica vittoria.

I Ragazzi del ’21

Il livorno era stato battuto e il Pisa aveva conquistato con merito l’accesso alla Finale Nazionale; Ging e i suoi ragazzi avevano compiuto un’impresa che aveva coinvolto ed ammaliato tutta la città, facendola definitivamente innamorare di questo “nuovo” gioco che era il calcio.

A Pisa la notizia arrivò via telefono e centinaia di appassionati si precipitarono alla stazione ad attendere l’arrivo di Ging e dei suoi ragazzi. Vennero accolti come eroi e acclamati come idoli, in un tripudio festante di gioia e allegria. Eroi ed idoli di un calcio lontano e di altri tempi che, anche senza molti mezzi, riusciva comunque a trasmettere emozioni fortissime ed indimenticabili.

Senio Calvetti

La Formazione di quel giorno: Gianni, Bartoletti, Giuntoli, Poggetti, Tornabuoni, Viale, Merciai, Colombari, Merlini, Corsetti, Pera. All. Ging

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One Comment

  1. Claudio

    03/07/2016 at 14:59

    Bravi ancor a bravi bravissimi! Bellissime queste ricostruzioni storiche, era il calcio che fu, fatto di passione e sacrifici dove la maglia che indossavi era come la tua pelle, ora invece……..tutti mercenari che prendono pe il culo i tifosi dichiarando attaccamento ai colori e invece sono attaccati solo al portafoglio! Il calcio che fu era un altra cosa.

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