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Pisa Crotone : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Torna alla vittoria fra le mura amiche il Pisa e lo fa al termine di una partita che sembrava morta e sepolta già alla fine del primo tempo e che invece si è improvvisamente riaperta a metà ripresa, facendo vedere vecchi fantasmi ai neroazzurri che però sono stati bravi a scacciarli con un finale di gara giocato con la testa e con il cuore, proprio le due armi che mister D’Angelo aveva profeticamente chiamato a raccolta nella conferenza stampa della vigilia. Tre punti che cancellano il passo falso di Reggio Calabria e che sono il viatico migliore per affrontare la trasferta di sabato prossimo in quel di Lignano Sabbiadoro, quando ci sarà da superare la resistenza del fanalino di coda Pordenone per poter continuare a cullare sogni di gloria.

PRIMO TEMPO. Nel Pisa c’è Marin davanti alla difesa ed il grande ex Benali a fare il trequartista alle spalle di Puscas e Torregrossa, con Mastinu e Siega chiamati a fare i guastatori sulla linea mediana ; il Crotone risponde con Maric unica punta e con il trio composto da Marras, Kone e Kargbo immediatamente alle spalle dell’ex attaccante del Monza. Sono gli ospiti a partire meglio dai blocchi, l’ex Livorno Marras sente aria di derby ed è fra i più attivi sul terreno di gioco al cospetto di un avversario che sembra avere la testa e le gambe appesantite da qualche paura di troppo.

Ma tali paure vengono scacciate via dai nuovi acquisti del mercato di gennaio, che decidono di far pesare in maniera perentoria il proprio maggior tasso qualitativo nei confronti dei rossoblu calabresi : è Puscas ad aprire le danze, sfruttando al meglio il bel filtrante di Benali (a sua volta messo in moto da un’incornata di Torregrossa) con un movimento da attaccante di razza che mette a sedere Festa in uscita e gli permette di depositare la sfera nella porta ospite rimasta ormai sguarnita. Il Crotone reagisce pure bene ma è tramortito dal più classico dei goal dell’ex : Benali triangola stretto prima con Mastinu e quindi con Torregrossa che lo mette a tu per tu con Festa, superato dal preciso piattone mancino del numero 5 in maglia neroazzurra.

Ad un amen dall’intervallo c’è ancora il tempo per il terzo goal dei padroni di casa, con Benali che premia al meglio l’inserimento sulla corsia di sinistra di Beruatto il cui cross teso di prima intenzione non è controllato a dovere da Festa, cosicché per Torregrossa è un gioco da ragazzi realizzare il suo secondo goal con la nuova maglia con il più facile dei tap-in. Si va quindi al riposo con un parziale che non sembra ammettere repliche nonostante ci siano ancora quarantacinque minuti (più recupero) da giocare.

SECONDO TEMPO. Resta negli spogliatoi Caracciolo sostituito da Hermannsson, mister Modesto invece si gioca il tutto per tutto inserendo Mulattieri per Schirò ma sono i neroazzurri ad avere una colossale occasione per realizzare il quarto goal ma prima Puscas e poi Torregrossa si vedono ribattere le proprie conclusioni praticamente a botta sicura dal muro umano formato dai difensori pitagorici che si era venuto a formare sulla linea di porta ospite.

Goal sbagliato, goal subito : l’incerto signor Cosso si inventa un calcio di punizione dai venticinque metri a favore del Crotone trasformando un intervento sul pallone di Hermannsson – per giunta pure ammonito – in un fallo ai danni di Kone, dell’esecuzione del piazzato se ne occupa il nuovo entrato Mogos che con un destro terrificante fulmina Nicolas e riapre parzialmente la contesa. Mister D’Angelo inserisce forze fresche (Lucca e Nagy) per arginare il ritorno degli avversari ma la mossa non sortisce gli effetti desiderati : la difesa neroazzurra non riesce ad allontanare un pallone sul quale si avventa Cuomo che con una saetta mancina incenerisce Nicolas rimasto immobile al centro della propria porta.

I pitagorici a questo punto ci credono, il Pisa rincula e inizia a subodorare quella che sarebbe a tutti gli effetti una vera beffa ; entrano pure Gucher e Touré per rafforzare gli ormeggi in mezzo al campo e per fortuna i padroni di casa riescono a congelare abilmente gioco e risultato, impedendo a Maric e compagni di rendersi davvero pericolosi negli ultimi sedici metri. Arrivano così tre punti assolutamente meritati, resi forse ancora più pesanti dai venti minuti di sofferenza finale ; sì, perché le squadre forti si riconoscono proprio per come superano i momenti di difficoltà.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

BENALI. Il grande ex della partita, uno degli artefici del Crotone dei miracoli di mister Stroppa, schierato da mister D’Angelo nel ruolo di trequartista è capace di decidere la contesa con i suoi colpi di classe e con le sue giocate di fioretto. Sì, perché il buon Ahmad entra in tutti i goal messi a segno dai neroazzurri : sua la repentina verticalizzazione che manda in porta Puscas, suo il filtrante con il contagiri che premia l’inserimento a tutta velocità di Beruatto, sua soprattutto la rete del momentaneo 2 a 0, una marcatura costruita grazie a due triangolazioni nello stretto con Mastinu prima e con Torregrossa poi e ad una conclusione niente affatto banale sull’uscita disperata di Festa e con poca porzione di porta a disposizione. Oltretutto dimostra una condizione fisica in crescita costante ed una intesa con i nuovi compagni che già è ad ottimi livelli ; con questo Benali il motore neroazzurro può finalmente tornare a rombare a pieni giri.

PUSCAS. Riavvolgiamo un attimo il nastro e torniamo al minuto 92 del match contro la Reggina, quando l’attaccante rumeno si divora il più facile dei goal fallendo un colpo di testa da zero metri con il portiere avversario ormai fuori causa. Ecco, con ancora questa immagine negli occhi il buon George viene ancora una volta gettato nella mischia da mister D’Angelo ed ha l’indubbio merito di giocare completamente libero di testa ed oltretutto di realizzare il goal che spezza l’equilibrio iniziale, una rete niente affatto banale messa a segno dopo aver scartato il portiere avversario in uscita con un movimento da attaccante di razza. Per il resto mette a referto la solita prestazione a tutto campo, sempre pronto a rientrare per venirsi a prendere il pallone anche lontano dalla porta difesa da Festa, sempre pronto a fare la guerra contro Cuomo e Golemic che non sono propriamente i due ultimi arrivati. Tocca poi ripetere il concetto già espresso un paio di settimane fa : se dal secondo tempo del match contro l’Alessandria non ha più lasciato il terreno di gioco, beh, un motivo ci dovrà pur essere …

TORREGROSSA. Pur senza strafare è molto più nel vivo dell’azione rispetto alle ultime gare, dimostrando una gamba in netto miglioramento e la solita voglia di dialogare con i compagni e di mettersi a completo servizio della squadra. Forse anche troppo, visto e considerato che la sua grande generosità lo porta spesso ad operare davvero lontano dalla porta avversaria ; ma tutto ciò può essere anche un bene, visto che è proprio un suo colpo di testa a mettere Benali nelle migliori condizioni possibili per mandare in porta Puscas. E quando occupa l’area di rigore pitagorica sa essere letale : chiedere lumi a riguardo a Festa il cui errore sul cross teso di Beruatto è prontamente sfruttato dall’ex Sampdoria che può così festeggiare il secondo goal con la nuova maglia. Ha sulle spalle l’importante investitura di mister D’Angelo della scorsa settimana : Ernesto è quel giocatore che ci farà fare il salto di qualità nel finale di campionato. E tutti noi speriamo che il nostro mister abbia ragione.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre giocatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

SIEGA. Ritrova una maglia da titolare e si mette a fare legna in mezzo al campo, coprendo le spalle ad un Benali al quale sono assegnati compiti prettamente offensivi ; non sfigura e gioca la sua onesta partita, ma in alcune fasi concitate della contesa una maggiore precisione nella gestione del pallone non avrebbe affatto guastato.

BERUATTO. Primo tempo complicato visto che nella sua zona di competenza gravita Marras che è l’uomo più ispirato del Crotone e che è quello che più infastidisce la retroguardia neroazzurra ; per arginare le folate dell’ex Livorno è quindi costretto a rinunciare alle sue solite accelerazioni sulla corsia mancina, mettendone a referto sostanzialmente una che è comunque decisiva visto e considerato che dal suo cross nasce l’errore di Festa prima ed il goal di Torregrossa poi. Le cose migliorano nella ripresa quando mister Modesto decide di richiamare in panchina Marras, ma quando i pitagorici rientrano inaspettatamente in partita è costretto a tenere la posizione per contribuire a condurre in porto la vittoria per i padroni di casa. Prestazione comunque sufficiente, ma siamo abituati troppo male quando parliamo del buon Pietro al quale siamo soliti veder solcare la fascia mancina senza soluzione di continuità …

GUCHER. Sostituire il Benali di questa sera sarebbe stata impresa ardua per chiunque, ma il calciatore austriaco non riesce ad impattare bene la partita e soprattutto nel concitato finale gestisce in maniera troppo frettolosa un paio di palloni che se ben lavorati avrebbero potuto trasformarsi in ripartenze quasi sicuramente letali per la porta difesa da Festa. Sarebbe stata l’occasione giusta per soffrire un po’ meno, giusto per dare un poco di respiro alle coronarie che già sono state ampiamente messe a dura prova nel corso di questo campionato così ricco di emozioni.

H2o

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