Il Pisa Siamo Noi

Lucchesi Addio

lucchesi

Fabrizio Lucchesi è in ferie, saluta e se ne va. Il 1 luglio non
tornerà. Il Pisa, da ieri, è senza direttore generale. L’Omone di
Empoli si congeda dalla città alla sua maniera, cioè signorilmente,
senza nascondere i dissapori ma senza sbattere la porta.
“Due mentalità, due modi di pensare il calcio molto diversi” dice
Lucchesi ai giornalisti invitati ad un aperitivo di saluto
nell’albergo del viale delle Cascine, riferendosi a se stesso e al
presidente Carlo Battini. E spiega: “Da una parte la ricerca esclusiva
del risultato tecnico sportivo, dall’altra una culturale industriale
che guarda anche ad altro, ad esempio all’organizzazione della
società, alla costruzione di un percorso e di un programma”.

Lucchesi traccia un bilancio dei suoi quasi tre anni alla direzione
del Pisa: ” Una finale di Coppa Italia, una finale e una semifinale di
play off con un budget di spesa anche dieci volte inferiore a quello
di altri clubs. Il risultato sportivo è stato brillante, forse anche
leggermente superiore alle nostre effettive possibilità. Il risultato
societario è diverso. Quando venni a Pisa preso una società che aveva
una pesante zavorra, 32 giocatori, un livello qualitativo piuttosto
basso. Il deficit è stato assai ridotto, per non parlare delle spese
di gestione. Purtroppo non è aumentato il patrimonio della società: il
Pisa ha pochissimi giocatori sotto contratto, alcune dei quali hanno
manifestato il desiderio di andare via, non abbiamo campi di
allenamento, credo non ci siano debiti, ma devo dire che non mi sono
occupato della gestione economica, finanziaria e legale”.

Sullo sfondo del racconto di Lucchesi uno sfogo appena accennato, a
proposito di quello che molti considerano il suo errore più evidente,
l’ingaggio di Cozza al posto di Pagliari. Una lunga premessa, per dire
che c’è qualcosa di strutturale da correggere se gli allenatori del
Pisa alternano cicili di dieci buoni risultati a picchi di autentica
depressione e che Cozza ha i numeri e il tempo per dimostrare di
essere un buon allenatore. Però la scelta era condizionata: “Bisognava
trovare un tecnico senza pretese, voglioso di lanciarsi perché non
potevamo offrire un contratto oneroso e neppure pluriennale. Dunque
una scelta limitata”. Che l’ex dg nerazzurro condensa in una battuta
lapidaria: “Non si può far uscire il sangue dalle rape”.

Il resto è un misto di rimpianti e di speranze. Dice Lucchesi:
“Quando accettai il Pisa superai delle diffidenze, perché sono
etichettato come fiorentino, ma poi ho sentito la fiducia e
l’apprezzamento della piazza. E’ così anche in questi giorni. In tutta
franchezza pensavo che Battini non rimanesse da solo, ci furono anche
degli incontri, proprio in questo albergo, con altri imprenditori.
Devo dire che se a quel tempo avessi avuto con il presidente un
confronto programmatico, sarei arrivato alle stesse conclusioni di
oggi. Ma questo è un altro discorso. Il presente è oggi, da
tre-quattro mesi stavo ponderando di lasciare il Pisa, non sarei
rimasto neppure in caso di promozione in serie B. Il contratto scade
il 30 giugno e il presidente non mi ha detto di volerlo rinnovare. Ho
qualche contatto, ho ricevuto delle telefonate, ma potrei anche
rimanere fermo per una stagione. Vedremo. L’unica cosa sicura è che a
Pisa vorrei tornare prima di finire la carriera. Anzi, posso dire che
oggi vado via proprio per creare le condizioni di un ritorno”.

GIULIANO FONTANI

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7 Comments

  1. sergio

    01/06/2014 at 16:39

    A questo punto non riesco veramente a capire perché Battini abbia voluto comprare il Pisa 1909 da Camilli.
    A Coverciano dovrebbero fare un corso anche per Presidenti [moderato]

  2. carlosofo

    31/05/2014 at 20:30

    Grazie di tutto e’ stato un onore averti a Pisa, mi vergogno solo delle figure che il presidente ci ga fatto fare. Quando sei arrivato pensavo che Battini facesse le cose sul serio e invece era solo fumo. Solamente solo grazie alla tua competenza col budget che avevi abbiamo potuto sperare nel miracolo. Adesso senza te e col Battini rischiamo seriamente la serie D.

  3. filippo

    31/05/2014 at 05:56

    Grazie di tutto Fabrizio….Speriamo di Rivederti Presto a Pisa..

  4. miky

    30/05/2014 at 21:16

    Lucchesi secondo solo a Romeo. Ne abbiamo visti tanti di personaggi che hanno ricoperto il ruolo di Lucchesi, qualche nome a caso? Maglione, Polenta, Braghin, Melluso, Corni, Cinquini etc, ma nessuno di questi potrebbe fare, per capacità, il portaborse a Lucchesi. Spero solo sia un arrivederci a ….. prestissimo, e non un addio!
    Riguardo al ns. mecenate Battini, dico una sola cosa: meglio pochi, maledetti e subito che stare a fare il tiro alla corda. Tanto chi sarà costretto a cedere, forse prima che poi,
    è proprio lui, visto che la piazza è al limite della sopportazione: e non sono i soli 50……
    Se poi fa come quello che per far dispetto alla moglie se lo tagliò, faccia pure, i soldi sono suoi, ma l’anno prossimo saranno in quattro in tribuna: lui, la su moglie, la su figliola e il ….. gufo!
    A proposito, complimenti per la raffinatezza di presentarsi con quel c….o di portafortuna!!!!!! Roba da campetti di periferia.

  5. Pisano 1971

    30/05/2014 at 21:12

    Più chiaro di così!!!! Onore a Lucchesi uomo vero e grande professionista!
    Sono convinto che con un altra società alla guida avrebbe ottenuto grandi risultati, insomma ci avrebbe riportato nelle categorie che ci appartengono…
    Pazienza se ne va l’unico “pezzo da novanta” che avevamo…. Romeo diceva sempre: senza lilleri non si lallera!!
    Meditate gente meditate!!
    Pisa nel cuore sempre!!

  6. cristian

    30/05/2014 at 18:17

    Si sapeva che se ne sarebbe andato, ma da ora siamo ufficialmente nel bottino.lui era l unico professionista (che sapeva fare bene il suo lavoro) in una societa di dilettanti!!!! ora se battini non vende andiamo incontro ad un campionato del cavolo e ad altri anni di anonimato!!!!!

  7. falcao66

    30/05/2014 at 17:57

    Speriamo, se son rose fioriranno!

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