Il Pisa Siamo Noi

Fermo Posta

Fermo Posta

Come ogni Venerdì apriamo la nostra cassetta delle lettere virtuale per far rispondere ai vostri quesiti il nostro Giuliano Fontani.

Subito dopo la richiudiamo per metterla a disposizione dei lettori per scrivere opinioni, commenti e formulare domande sull’attuale momento del Pisa. A ruota libera. Domande e relative risposte saranno pubblicate ogni venerdì. Aspettiamo fiduciosi i vostri messaggi, con una raccomandazione: non abbiate paura di essere irriverenti. Le risposte, di sicuro, non lo saranno.

Per inviare una domanda basta commentare questo Post oppure via email a info@ilpisasiamonoi.it

LE DOMANDE

Caro Giuliano, ma non ti sembra che il Presidente Battini e il
direttore generale Lucchesi stiano assistendo allo sfascio totale
senza battere ciglio? Ma che altro deve avvenire per cambiare
allenatore? Un’umiliazione come quella subita domenica scorsa in Coppa
Italia, fortunatamente, è ineguagliabile. Me nessuno muove una
paglia… Andiamo incontro al peggio del peggio senza un minimo di
analisi critica. Io non sono tra quelli che credono che basti il
cambio di allenatore per rimettere le cose a posto, ma in queste
condizioni qual è l’alternativa?

C. Zucchelli

Egregio Fontani, Ormai è tutto chiaro: la squadra ha fatto il massimo
e da ora in poi ci sarà da aspettarsi solo cose negative. Pane non
crede nella squadra e l’ha detto, Lucchesi fa il pesce in barile per
tentare di tenere tutto insieme ma non ci riesce, il Presidente
Battini si fa perfino vanto di non spendere più il becco di un
quattrino per il Pisa. E allora? Perché non ci dice cosa intende fare
per il futuro, a cominciare dalla prossima stagione? Perché non mette
pubblicamente in vendita la società e passa la mano ha chi ha nuovo
slancio? E secondo lei quanto vale oggi il Pisa in termini economici?
Quale potrebbe essere la richiesta “giusta” di Battini per vendere la
società?

A. Ghelardoni

LE RISPOSTE

Due lettere che vanno al cuore dei problemi, non c’è dubbio. Andiamo
con ordine. Zucchelli è visibilmente preoccupato per l’immobilismo
che regna intorno al Pisa, proprio mentre le cose stanno andando male.
La sconfitta con il Viareggio e la conseguente beffarda eliminazione
dalla Coppa Italia hanno accelerato una crisi che adesso sarebbe
stupido negare. In questa condizione non c’è alternativa, il cambio
della guida tecnica si impone, senza che ciò coincida con un giudizio
sulle capacità di Alessandro Pane. La situazione infatti si è
deteriorata al punto che è proprio il tecnico a non credere nella
possibilità del Pisa di difendere la quinta posizione e dunque i play
off. E la tendenza negativa dei risultati conferma le sue previsioni.
Ma il Pisa può fare a meno di un allenatore che ci “crede”?
Recentemente, dopo la sconfitta con il Perugia, cogliendo qua e là
segni inequivocabili di uno smarrimento totale, in una trasmissione
televisiva paragonai la situazione del Pisa al famoso 8 settembre: il
Duce è arrestato, il Re è scappato a Brindisi e ognuno va per sè. Quel
che è avvenuto dopo mi conferma in questa visione, purtroppo.
Anch’io, come Zucchelli, non ho mai dato troppa importanza e caricato
di aspettative i cambi di allenatore. Però è pure vero che negli
ultimi anni il Pisa ha salvato le sue stagioni cambiando il tecnico.
E’ successo con Pagliari, è accaduto nuovamente con Pane. Segno che il
ricambio dell’uomo in panchina, pur non essendo una panacea, qualche
volta un risultato lo ottiene.
Non è molto lontana, nei contenuti, la lettera di Ghelardoni , anche
se il suo sguardo è proiettato sul futuro della società. Qui bisogna
parlare chiaro, fissando alcuni punti precisi. Battini non tornerà a
fare il socio di minoranza. L’ha già fatto, portando l’acqua e
Cammilli ed è dell’avviso che quando si possiede un podere non è
giusto passare da padrone a contadino. Al massimo il proprietario
potrebbe vendere tutto il podere, dunque tutta la società. Che non la
metta in vendita pubblicamente è un altro dato di fatto certo e
comprensibile, perché significherebbe dimezzarne il valore con il
semplice annuncio. E allora, domanda Ghelardoni, qual è il prezzo
giusto?
Le valutazioni non sono facili, ma dei punti di riferimento ci sono.
Appena un anno fa Battini rilevò il 51 per cento delle azioni in mano
a Cammilli per circa 800mila euro. Rimaniamo, per un attimo, su questa
cifra. Facile dedurre quanto costerebbe l’altro 49%, diciamo poco meno
di altri ottocentomila euro. Dunque, diciamo, un milione e mezzo.Cifra
congrua, esagerata oppure da rivalutare? Questo lo stabiliscono il
mercato e le aspettative dei contraenti. Però ci si ferma a una
domanda preliminare: c’è in giro qualcuno disposto a rilevare l’intera
società e ad accollarsi gli investimenti per fare la nuova squadra
secondo le speranze dei tifosi? In caso affermativo speriamo di
correre dietro a persone serie.

GIULIANO FONTANI

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