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Pisa – Reggiana: Momenti Nerazzurri

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Peccato, il tris non è arrivato!

E dire che io con i miei tre consueti amici di panca, Massimo, Luciano e Paolo, da tantissimi anni, potremmo dire da nozze d’oro, fedelissimi tifosi pisani, eravamo nell’aspettare l’inizio della partita, ben disposti nel pensare alla terza consecutiva vittoria che avrebbe significato un inizio di fuga. Questo in conseguenza delle ottime gare vinte, con il Gubbio all’Arena e al Bacigalupo di Savona. A confermare questo, c’è stato il solito veemente inizio dei neroazzurri alla caccia del gol intendendo sorprendere gli emiliani e, mannaggia, le due traverse hanno negato la gioia a noi e ai 5500 e più presenti.

Clamorosa è stata quella di Misuraca che davanti a Feola ha sparato alto. Poi Giovinco con la maledetta, centrava anche lui il palo e altre opportunità per Arma. Vai ci siamo detti, anche oggi non ce n’è per nessuno. Ma la sorte avversa era in agguato e dopo una ventina di minuti di tentativi, la Reggiana prendeva contromisure, tamponava la pressione dei nostri con la muraglia difensiva impedendoci di portare avanti il gioco, spezzando con le loro ripartenze i nostri tentativi di inserirci al tiro.

Era la prima volta che incontravamo serie difficoltà nell’esprimere la nostra superiorità.

Indubbiamente il merito era della briosa squadra di Colombo che riusciva a impedirci di andare a rete. Così finiva il primo tempo, lasciandoci sperare nella ripresa magari con qualche cambiamento di Braglia specialmente in attacco inserendo giocatori veloci nel saltare l’uomo come Frediani e Finocchio.

Invece entrano gli stessi e la musica non cambia, anzi diventa una monotonia. La Reggiana, riusciva sempre a uscire dalla propria area con ripartenze impedendoci di portare azioni pericolose verso Feola. Braglia in questo secondo tempo sostituiva il piuttosto spento Morrone, era la prima volta, con Mandorlini, poi Napoli che nell’inusuale ruolo di terzino sinistro si era dannato l’anima non sfigurando, con di Cuonzo ed infine metteva in attacco la torre Stanco fidando nei lunghi lanci di Iori ma niente, Finocchio e Frediani, rimandati ad altra data.

Certo a giochi fatti è facile dire ma se c’era questo o quello si poteva vincere. Braglia ha scelto così; diciamo che era una giornata di stanca per i ragazzi. Magari tre partite in una settimana sono state di troppo peso o il caldo incredibile o chissà che, ma gli altri correvano come dannati, allora? che cosa  dobbiamo pensare? niente, un punto è arrivato ma nella prossima a Piacenza con la Pro, bisogna rientrare nei nostri programmi acciuffando i tre punti: ne va il proseguimento di “primi della classe”. Pensate, stasera con la sconfitta dell’Ascoli a Ferrara e il pareggio del Tuttocuoio al Mannucci di Pontedera con L’Aquila, con due punti in più, quelli lasciati in casa con la Reggiana, saremmo stati in testa con quattro lunghezze sulle inseguitrici Teramo e Tuttocuoio.

Che dire, è andata così e allora, punto e accapo.

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