Il Pisa Siamo Noi

(Non) Pagelle Verona Pisa

pagelle e commento

Di ritorno da Verona.

Potrei scrivere dell’ennesimo miracolo di Ujkani che ha tenuto ancora una volta in piedi la baracca.
Potrei scrivere del cross al bacio di Longhi che ha permesso a Tabanelli di siglare la rete del meritato pareggio.
Potrei scrivere di un Lisuzzo leonino che ha arginato lo spauracchio Pazzini in tutti i modi possibili ed immaginabili.
Potrei scrivere di tutti i palloni che Di Tacchio ha conteso ad ogni giocatore in maglia gialloblu che transitava dalle sue parti.
Potrei scrivere di un Mannini che ha ricoperto tre ruoli diversi nell’arco dei novanta minuti e che ha dimostrato con i fatti cosa vuol dire indossare la fascia di capitano.
Potrei scrivere di un Birindelli che nonostante le difficoltà di giornata ha giocato con coraggio e con una maturità desueta per un classe 99.
Potrei scrivere della solita sicurezza con la quale Del Fabro ha arginato gli attacchi del Verona, nonostante gli avversari di giornata si chiamassero Pazzini, Siligardi e Ganz.
Potrei scrivere di tutta l’esperienza messa in campo da Lazzari, capace di ovviare con la dedizione e la tenacia ad una condizione fisica non certo ottimale.
Potrei scrivere di Tabanelli, del suo goal, della sua prestazione sontuosa, di quanto sia stato bello vedere esultare un ragazzo che ha vissuto un Calvario lungo praticamente tre anni.
Potrei scrivere della gara irta di difficoltà che ha disputato Gatto, che però ha avuto il merito di non mollare mai e di provarci fino alla fine.
Potrei scrivere dei chilometri percorsi da Masucci lungo tutta l’ampiezza del terreno di gioco, sempre in aiuto dei compagni, sempre a servizio della causa neroazzurra.
Potrei scrivere di come l’ingresso di Peralta abbia “spaccato” la contesa, di come le sue serpentine alla lunga abbiano fiaccato la resistenza della difesa scaligera.
Potrei scrivere della sfrontatezza con la quale è entrato in campo Zammarini, niente affatto intimorito da uno stadio importante quale è il “Bentegodi”.
Potrei scrivere della speranza che mi mettono nel cuore gli ultimi minuti giocati anche a buon livello da Varela, altro calciatore che questa stagione non può dirsi certo baciato dalla fortuna.

Potrei scrivere di mister Gattuso, di come ha “incartato” la partita ad una avversario più forte, più quotato, affamato di punti utili alla pronta risalita in serie A ; di come ha indovinato formazione iniziale e sostituzioni ; di quanto questa squadra gli assomigli nella fisionomia e nel carattere.

Potrei scrivere di quella risposta tanto invocata alla vigilia e prontamente materializzatasi sul terreno di gioco dell’impianto veronese, a prescindere da quello che poi è stato il risultato finale.
Potrei scrivere dell’arbitro, del calcio di rigore a favore del Verona che sembrava starci tutto e che non è stato assegnato, decisione questa che ha fatto imbestialire tutto l’ambiente dell’Hellas.
Potrei scrivere di una classifica comunque preoccupante, di una lotta salvezza che interessa il Pisa quantomai da vicino.
Potrei scrivere del prossimo impegno casalingo di sabato prossimo contro la Salernitana, di una gara da vincere senza se e senza ma nonostante siano proprio queste le gare che i neroazzurri hanno dimostrato di soffrire maggiormente.

Potrei scrivere di tutto questo, sì.

Ma non lo farò.

Non stasera.

Stasera non ho alcuna voglia di fare lo pseudo giornalista, o ancor meglio il giornalaio.

Stasera ho voglia di fare il romantico.

Pertanto scriverò che oggi è stato bello esserci.
Scriverò che è stato un onore essere seduto nella Tribuna Stampa di uno stadio così imponente ed importante.
Scriverò che il ruggito dei tifosi scaligeri in più di una circostanza mi ha fatto salire un brivido lungo la schiena.
Scriverò che la risposta dei 700 tifosi neroazzurri è stata encomiabile ed a tratti commovente.
Scriverò che per novanta e più minuti ho avuto addosso una tensione nervosa eccessiva per il tipo di partita alla quale stavo assistendo.
Scriverò che al goal di Tabanelli mi sono ritrovato in lacrime senza neppure rendermene conto.
Scriverò che al fischio finale non riuscivo neanche a premere il tasto necessario alla pubblicazione dell’articolo che raccontava la gara alla quale avevo appena assistito.
Scriverò che in sala stampa nel dopo partita continuavo ad avere il nodo alla gola e che non sono riuscito a fare neppure una domanda a mister Gattuso.

Scriverò che non ho la più pallida idea del perchè mi sia accaduto tutto questo.

Scriverò che sono comunque felice che mi sia accaduto.

Scriverò che fintanto che riuscirò a trascorrere giornate come quella di oggi la mia vita avrà un senso.

Scriverò che non ringrazierò mai abbastanza mia madre e mio padre per avermi fatto pisano.

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2 Comments

  1. fabrizio mambrini

    27/03/2017 at 14:23

    grazie a te gabriele………le tue parole sono la ciliegina sulla giornata di ieri…le mie lacrime di questo momento si assommano alla tue di ieri…..mi hai fatto volare le farfalle nello stomaco come il piu innocente degli innamorati……..si innamorato di una squadra nerazzurra…….forza magico Pisa

  2. stefano marmeggi

    27/03/2017 at 09:58

    Scriverò che, pur essendo vero tutto quello che hai scritto, x salvarci gattuso non deve più commettere questi errori:
    – mannini non deve essere più spostato dietro, specialmente nei finali di partita, dove essendo stanco, anzichè darci una mano è controproducente alla nostra causa…anche ieri a verona nel finale fà una cappellata, un fallo da rigore assurdo, fortunatamente non fischiato dall’arbitro
    – finire le gare con 4 attaccanti è deleterio x noi ( vedi gare con vicenza e latina )…..questo il nostro Ringhio l’ha capito ed ieri a verona infatti abbiamo giocato gli ultimi minuti a 3 davanti….e pur regalando mannini come difensore dx abbiamo rischiato anche di vincerla.
    Premesso tutto questo, penso che ce la possiamo fare, Rino non è un bischero e tutto questo lo sa, ha fatto bene a fermare Manaj, ma con la salernitana son sicuro che giocherà e sarà lui a fare la differenza, altrimenti ci penserà Cani negli ultimi 15 minuti di gara.
    Forza MaGiCo Pisa

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