Il Pisa Siamo Noi

La Voce dell’Arena

Arena garibaldi

Quinta partita di Mister Cozza e ottavo punto conquistato in classifica, se da un lato l’Aquila, Benevento e Salernitana avanzano, le 3 toscane Pontedera, Prato e Grosseto mantengono il freno a mano tirato lasciandoci, per il momento, ancora un buon margine di sicurezza dall’ultimo posto utile per ottenere i playoff. Sì, perché con le ultime prestazioni offerte dai nostri ragazzi non è opportuno sperare sempre in voli pindarici, meglio consolarsi col nuovo regolamento che permette di far partecipare squadre che ottengono un piazzamento fino al 9° posto. Siamo tutti consapevoli delle maggiori difficoltà che ne comporta ma dobbiamo anche essere realisti e prepararci ad un eventuale finale di stagione partendo da una posizione più defilata. In fondo, il playoff è come un gran premio di formula uno dove chi parte dai primi posti è più favorito rispetto agli altri ma non è certo di tagliare il traguardo per primo. E tutto questo i tifosi lo sanno! Ormai negli anni si son fatti una certa esperienza di quanto siano crudeli e meravigliosi al tempo stesso questi benedetti playoff.
Ma il vero appassionato che segue il Pisa nella gioia e nel dolore, vive e sa giudicare il presente con capacità inferiori, ma simili, a quelle persone che lo fanno di mestiere. E se alla fine l’allenatore sarà sempre l’unico a decidere modulo e giocatori titolari da far scendere in campo, da fuori c’è chi ha tutto il diritto di criticare civilmente, dire la sua e discutere, anche se poi non verrà ascoltato. A raccogliere tali pareri, oggigiorno, non ci sono più soltanto i tavolini dei bar, le panchine o le piazze in città, ma la stragrande maggioranza viene riportata nei social network e nei vari siti internet/forum dedicati alle vicende neroazzurre. Sono poche le critiche ingiuriose o offensive, sempre più si rivelano invece veri e propri giudizi obiettivi e costruttivi. Tra queste, citeremo solo quelle relative alla parte tecnica, ai giocatori che scendono in campo e alle scelte dell’allenatore, tralasciando quelle relative alla società, al momento troppo soggettive (anche se lecite e condivisibili) tra chi critica una gestione oculata ed economicamente non dispendiosa (quella Battiniana) e tra chi invece, al cospetto di un Petroni probabilmente più facoltoso e più promettente (ma pur sempre un perfetto sconosciuto in ambito calcistico) vede solo in lui la possibile rinascita della passione e della gloria.
Leggendo qua a là, più di un appassionato ci fa notare che Cozza non ha ancora un’idea fissa, sta ancora procedendo per tentativi o con esperimenti, in 5 partite ha cambiato modulo continuamente alla ricerca di una quadratura e di una stabilità rischiando il caos totale(come si è visto contro l’Aquila nel secondo tempo). Alcuni giocatori sono sopravvalutati nel senso che stanno rendendo molto meno delle aspettative (su tutti è il caso di Napoli e Giovinco), ma anche Sabato e Favasuli, troppo poca la buona prova offerta dal capitano a Nocera, vuoi per l’avversario mediocre e per la posizione più avanzata che predilige, ma le prestazioni anonime in mezzo al campo sono state veramente troppe. Ma la cosa più importante, riportata da molti e che ha lasciato anche un po’ increduli è stato lasciare in panchina Martella, il migliore in campo di tutto il girone d’andata, l‘unico che fin ad ora è stato in grado di correre tutta la fascia fino in fondo e crossare per quasi tutti i 90 minuti. Va bene, ora abbiamo preso Mannini, ottimo giocatore e di categoria superiore, migliore in campo ieri nonostante sia al 40% della forma, però tutti si chiedono: perche inserirlo proprio al posto di Martella? Non sarebbe stato più opportuno che Cozza modificasse il modulo o si inventasse qualcosa schierandoli entrambi in campo? Magari lasciando l’ex viareggino a sinistra e inserendo Mannini nel tridente offensivo (d’altronde il Mister si è presentato dicendo che avrebbe proposto un calcio con 3 punte!) visto che ha piedi buoni e che non avrebbe avuto l’autonomia fisica per correre tutto il match. Detto questo il gioco stenta ancora, le principali azioni sono partite dagli allunghi e dalle percussioni del neo arrivato, in tutti gli altri manca quella grinta e quella determinazione che ogni tifoso vorrebbe vedere nel proprio beniamino! C’è chi solleva anche un po’ di timore che nello spogliatoio non tutte le cose vadano per il verso giusto: prima i campanelli di allarme di Pagliari mai specificati, ieri Favasuli che esce contrariato per la sostituzione e che non rivolge lo sguardo a Cozza, poi Giovinco che litiga con Sabato per battere la punizione (sembravano 2 bambini) con quest’ultimo che continua a inveirgli contro (chissà cosa gli avrà detto?) finché Parfait lo prende di peso e lo allontana via. Vedrete che presto gli interessati, in politichese, ci diranno che erano tutti contrariati per non esser riusciti a segnare e che tutti volevano contribuire alla vittoria finale… ma c’è modo e modo e noi che vediamo, giudichiamo e abbiamo libertà di espressione facciamo le nostre considerazioni!! Qualcuno poi si chiede perche Rozzio viene messo spesso titolare (l’anno scorso era panchinaro), certo mancava Crescenzi ma non si capisce perché venga preferito anche a Kosnic. Infine, in linea generale, ci si lamenta anche per le troppe, forse inutili, risorse offensive in rosa poco e mal utilizzate e dal rendimento mai convincente: Giovinco, Napoli, Bollino, Cia, Forte. Sarebbe stato molto utile un centrocampista di qualità alla “Logarzo” magari in luogo di 2 dei sopracitati giocatori per render la squadra più valida.

Cosa resta di domenica scorsa? Un pareggio apparentemente inutile (se non si vince a Pontedera) contro una diretta pretendente ma, di contro, anche un cauto ottimismo, in fondo il Catanzaro si è rivelato nettamente inferiore a noi (e anche all’ Aquila) con praticamente nessun tiro a Provedel nell’arco della partita se si esclude il salvataggio di Rozzio nel secondo tempo che ha impedito la conclusione a rete. Molti credono che arrivare ai playoff sarà comunque inutile, ritenendo che la squadra è inferiore alle migliori (Lecce, Benevento e Frosinone, se si considera il Perugia primo). Tutto vero, anche la bolgia di un’ Arena festante potrebbe essere insufficiente di fronte a un avversario migliore di te ma non vogliamo in nessun modo perdere la speranza per cui ci rimane solo la possibilità di essere ottimisti e di stare dietro alla squadra facendogli sentire il nostro calore. Sperare che da quando è arrivato Cozza i preparatori atletici abbiano impostato un lavoro fisico che porti i giocatori ad avere le gambe imballate adesso ma che li renda più tonici e più scattanti nel finale di stagione quando conterà solamente vincere. Proviamo a vivere queste partite senza sfinirsi concentrando le forze nell’obiettivo di rimanere ancorati a questa posizione. Sarebbe inutile cominciare ora una rimonta per arrivare più in alto possibile e poi scoppiare sul più bello ( ricordiamoci la rimonta al Siena nel 99-2000 e la ridicola sconfitta col Brescello). Meglio soffrire ancora qualche altra domenica per poi cercare di vincere quando conterà solo quello.

Gabriele Proietti

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