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Un Nerazzurro Da Raccontare – Andreotti

Nerazzurro da raccontare 3

Ci sono diversi giocatori che a Pisa hanno lasciato il segno. Uno di questi è il prossimo personaggio della nostra rubrica “Un Nerazzurro Da Raccontare”: A voi : Paolo Andreotti.

Il 5 aprile 1967, nasce a Pisa, Paolo Andreotti.

Paolo inizia a dare i primi calci al pallone a 7 anni, quando gioca nel Viola Club. Rimane nella squadra di Calci fino a che Egisto Pandolfini, allenatore delle giovanili della Fiorentina, non lo porta con sé nel vivaio della squadra viola.

All’età di 16 e 17 anni gioca nelle giovanili a Bientina e Calcinaia, il calcio un po’ era venuto a noia anche perchè in un’età particolare, in cui si pensa alla scuola e soprattutto al divertimento: smette e a 18 anni parte per il servizio militare. Quando torna ha 19 anni, fa due anni negli amatori e nel frattempo lavora fino ai 21 anni.

La svolta per la carriera di calciatore è proprio a questa età: un suo amico, Andrea Mattolini, lo convince ad andare a giocare a Cerreto Guidi, nel campionato interregionale. Lascia il buon lavoro che aveva e prende la decisione di iniziare nuovamente a giocare, gli allenamenti (sei a settimana), lo fanno faticare e lavorare duramente, ma la fatica porta sempre a qualcosa.

Dopo un anno alla Cerretese, passa per tre stagioni nel Firenze Ovest, poi nell’estate del 1992 è al Tuttocalzatura di Castelfranco di Sotto per due anni, per poi ritornare alla Cerretese.

Dopo il fallimento del Pisa del ’94 le strade di Paolo e del Pisa si avvicinano sempre più: l’estate successiva viene chiamato dal club nerazzurro. Il Pisa riparte dall’Eccellenza, in squadra ci sono i vari Spinesi, Lucarelli, Niccollini. Con il centrocampista mancino (che tra i numeri di maglia scelse il 4 dato che non lo prese nessuno e se lo tenne poi sempre), vince subito il campionato e anche l’anno successivo tra i Dilettanti, il Pisa arriva davanti a tutti andando così in C2, grazie ad una squadra che aveva con sé in rosa Savoldi, Balestri, Gerry Cavallo, Belluomini e sempre Andreotti, Lucarelli e Niccolini.

Il campionato di C2 si dimostra più difficile del previsto e il club neroblu non riesce in un’altra promozione, concludendo al 10° posto. Da ricordare ovviamente è il gol di Andreotti contro il Livorno: il 17 novembre 1997 all’Armando Picchi è grande festa e grande tifo sugli spalti per un derby che mancava da ben 17 anni, dopo il vantaggio livornese, Paolo si inventa una grande punizione che batte il portiere amaranto. Tra i suoi gol più belli a nostro e a suo avviso, ricordiamo quello di Alessandria, in casa con lo Spezia e a Rimini quando ha scartato diversi avversari prima di concludere a rete.

La stagione successiva, grazie alla squadra già consolidata e agli innesti di Logarzo, Ricci e Muoio, il Pisa Calcio torna in C1.

Con la conferma di D’Arrigo sulla panchina da parte dei presidenti Gerbi e Posarelli, la squadra è tra le protagoniste del campionato sin da subito, anche se dopo alcune sconfitte della prima parte, si riprende subito e si posiziona tra le prime della classe, lotta per la promozione e vince alla terz’ultima giornata contro il Siena capolista, ma i bianconeri senesi riescono a tenere il passo e vincono il campionato per un solo punto sul Pisa. Con i play-off alle porte, il Pisa parte col vantaggio del piazzamento in classifica, se la vede con il Brescello arrivato quinto. La semifinale ha dell’incredibile, quando, dopo il pareggio per 1 a 1 a Reggio Emilia, i nerazzurri perdono all’Arena per 1 a 0 con un gol al 94° di Max Vieri. Grande amarezza tra la squadra e i tifosi che si possono comunque consolare con la vittoria di Coppa Italia di C, battono l’Avellino (dopo aver perso 1 a 0 in campania), ribaltando il risultato in casa con un secco 3 a 0.

Lo scontro con mister D’Arrigo provoca l’inevitabile partenza di Paolo, che avrebbe giocato almeno altri sei anni a Pisa. Gli sarebbe piaciuto anche avere un ruolo in società, una volta smesso di giocare.

Ma la favola e i suoi più bell’anni da calciatore al Pisa finiscono durante la sessione del calciomercato dell’estate 2000, quando passa allo Spal, dove giocano Pellissier, Bruno, Carrus e Contini. Le prospettive ci sono tutte: i tifosi, la città e la squadra, che ogni anno viene costruita per vincere il campionato, ma che anche in quei due anni si piazza a metà classifica.

Da Ferrara passa all’Aglianese in C2, all’epoc allenata da Massimiliano Allegri (attuale allenatore del Milan campione d’iItalia e quindi bella soddisfazione per Paolo).  Questo è il suo ultimo anno da calciatore professionista.

A 38 anni gioca in D nel Cascina, poi nel Viareggio dove vince il campionato di Eccellenza e la Coppa Italia Dilettanti. Gioca anche nel Rondinella e dopo queste quattro stagioni, gioca gli ultimi tre anni di carriera nel Pisa Sporting Club in Prima Categoria. Vince il campionato, poi la stagione successiva anche quello di Promozione e in seguito prova a fare l’allenatore, accorgendosi però che è un ruolo del tutto diverso, molto più intenso, dove non si stacca mai la spina.

Appese le scarpe al chiodo e chiusa l’esperienza di allenatore, il prossimo anno proverà ad allenare i ragazzi del ’95 del San Frediano.

Nella sua storia a Pisa ha trovato sempre buoni gruppi e grandi persone come Davide Cei, Lucarelli, Signorini, Gargani. Non è mai stato scaramantico, ad eccezione di quella maglia con il numero 4, con la quale ha condiviso la sua storia a Pisa.

Ringraziamo davvero molto Paolo Andreotti per il tempo che ci ha dedicato e al grande contributo che ha dato al Pisa in anni non facili, vissuti dopo grandi soddisfazioni e il fallimento della squadra di Romeo, rimanendo così tra gli indimenticabili della storia del Pisa Calcio.

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One Comment

  1. Theo

    31/08/2011 at 07:32

    C’e’ un po’ di confusione nell’ articolo, precisamente in questo passaggio: “Il Pisa riparte dall’Eccellenza, in squadra ci sono i vari Spinesi, Lucarelli, Niccollini. Con il centrocampista mancino, vince subito il campionato e anche l’anno successivo tra i Dilettanti, il Pisa arriva davanti a tutti andando così in C2, grazie ad una squadra che aveva con sé in rosa Savoldi, Balestri, Gerry Cavallo, Belluomini e sempre Andreotti, Lucarelli e Niccolini”

    In Eccellenza non c’era Lucarelli, che arrivera’ in CND l’anno dopo con Signorini.
    Spinesi in Eccellenza forse c’era, ma sempre nelle giovanili, non in prima squadra.
    Poi, il Pisa non va in C2 grazie a Savoldi, Balestri, Cavallo etc., quella e’ tutta gente che arriva UNA VOLTA PROMOSSI IN C2 (tranne Lucarelli e Niccolini, credo)

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