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Storia di una Generazione
- Updated: 06/10/2014

Mi scuso anticipatamente se quello che leggerete è rivolto soltanto ad una parte del pubblico Nerazzurro…non si dovrebbe fare, si dovrebbe sempre parlare a tutti ma, in questo momento, ne sento un improvviso ed impellente bisogno.
Questa lettera…post…articolo…chiamatelo come più vi piace, è un dettaglio di poco conto…è rivolto a chi, come me, è nato negli anni ’70 o giù di lì.
Siamo cresciuti a pane e Romeo, con il Pisa che militava stabilmente fra la A e la B; all’Arena abbiamo visto il campionato più bello del mondo, con campioni del calibro di Maradona, Platini, Zico, Falcao, Baggio, Van Basten costretti a sudare sette camicie per strappare qualcosa ai Nerazzurri. Abbiamo visto crescere talenti come Simeone, Dunga, Chamot, Kieft, Berggreen, qui, in casa nostra, e abbiamo negli occhi vittorie epiche e memorabili come quella di San Siro contro l’Inter, quella di Cremona, di Napoli e quelle, sempre contro l’Inter, firmate da Baldieri e Dunga. Il Pisa era una società fra le più organizzate ed efficienti del panorama italiano, guidata da un condottiero unico e ci ritrovammo innamorati di questi colori quasi senza rendercene conto.
Siamo una generazione fortunata, abbiamo vissuto il periodo storico più importante del Pisa da vicino…da protagonisti. Il problema è che essendo cresciuti in quel periodo a noi sembrava normale che fosse così.
Praticamente siamo i “Conti Mascetti” di questa città, cresciuti nell’agio e nel benessere e poi, nell’età della maturità, costretti a fare i conti con una realtà molto diversa. Questa situazione ci porta spesso ad uno stato di eterna insoddisfazione, oserei dire di disagio, come quando si portano delle scarpe troppo piccole o dei pantaloni troppo stretti.
Ma come il buon Lello di Amici Miei dobbiamo conservare quello stile e quella dignità di chi ha vissuto la “nobiltà” e non piangerci addosso recriminando un passato fantastico che, ahimè, è ormai lontano. Quello che abbiamo vissuto, quello che ci è stato insegnato ci deve dare la spinta per trasmettere il “verbo” alle nuove generazioni, per fargli capire che cosa è Pisa e che cosa è il pubblico pisano.
Dobbiamo usare il Nostro glorioso passato per costruire un futuro migliore…una piazza migliore!
Perché Arma non sarà sicuramente Van Basten ma è il Nostro bomber, in Nerazzurro ha già segnato una ventina di reti e quindi, va sostenuto e rispettato!
Perché Napoli non sarà Littbarski, ma ce la mette tutta e lotta come un leone fino quando ha energie in corpo e quindi, va sostenuto e rispettato!
Perché Morrone non sarà certo Tardelli, ma è il Nostro Capitano e quindi, va sostenuto e rispettato!
Perché Braglia non sarà Rocco o Pozzo, ma è uno di Noi e quindi, va sostenuto e rispettato!
Perché questo Pisa non sarà sicuramente il Pisa più forte di tutti i tempi…ma è il Nostro Pisa e quindi, va sostenuto e rispettato!
Senio Calvetti
ANDREA bettini
06/10/2014 at 18:53
Per chi e’ nato anche prima degli anni 70 , questo articolo ha un richiamo amarcord, ma proprio per questo ha ancora piu’ forza perche’ ama il Pisa e Pisa e quindi soffre moltissimo . non dobbiamo mai smettere di incitare i nostri colori , nel bene e nel male perche’ questo senso di appartenenza non tutti se lo possono permettere e quindi dobbiamo essere sempre tutti uniti piu’ che mai .
Rispettiamo anche chi si impegna economicamente affinche’ tenga sempre alto i nostri colori . Forza Pisa.
alessandro mobono
06/10/2014 at 15:28
Eh si a Pisa pensiamo sempre di essere ancora ai tempi delle Repubbliche Marinare dove tutto era dovuto e perchè siamo Pisani batteteci le mani.
Quelle stesse mani che nessuno usa per frugarsi in tasca per dare a Pisa e al PISA una società migliore e con altri palcoscenici.
Dobbiamo solo ringraziare Battini e famiglia che grazie a loro non lottiamo per non retrocedere mai e se possiamo ci toglieremo alcune soddisfazioni come andare , per ora, in B.
Ma abbiamo la pazienza di aspettare? fiduciosi? No noi vogliamo tutto e subito, facile fare il finocchio con il culo degli altri.
Abbiamo pazienza e vedrete saliremo.
Ora e sempre forza PISA
(ex raccattapalle anni 70 e mai andato in curva)