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L’Urlo di Puce
- Updated: 11/07/2014

Esattamente 32 anni fa, a Madrid, l’Italia conquistava la sua terza Coppa del Mondo battendo in finale la Germania per 3 a 1. Una delle immagini più belle, forti ed emozionanti di quella partita è, senza dubbio, l’esultanza di Marco Tardelli; quella esplosione di gioia incontrollabile, quella corsa interminabile verso nessun posto, quel grido così violento e romantico è nel cuore di tutti gli appassionati di calcio…un po’ meno in quello dei tedeschi.
Quel grido era iniziato proprio a Pisa un decina di anni prima…
Era il 1972 e il giovane Marco Tardelli militava nelle giovanili del Pisa, esile, rapido e grintoso, veniva chiamato dai veterani del gruppo con il simpatico nomignolo di “Puce”. Capitan Barontini lo andava personalmente a prendere per portarlo agli allenamenti; durante le partitelle, il giovane Marco, dava filo da torcere a tutti lottando come un leone, correndo come un pazzo, muovendosi e interpretando il gioco con la sagacia di un veterano…in lui si intravedeva il germe del Campione.
Per tutti era pronto per il debutto, ma non per Mister Balestri, non lo vedeva molto e lo considerava ancora immaturo. Dopo le reiterate pressioni dei più esperti, Balestri si decise finalmente a buttarlo dentro in un secondo tempo di un Lucchese – Pisa; Puce fece il diavolo a quattro imperversando sulla fascia sinistra e da quel momento diventò sempre più difficile tenerlo fuori. Due anni dopo approdò al Como, quindi la Juventus, la Nazionale, un’irresistibile ascesa che lo portò prima al Mondiale del ’78 e poi a quello del ’82, dove ha scritto una delle pagine più importanti del calcio italiano…ma le prime parole di quella pagina furono scritte proprio qui, a Pisa…una decina di anni prima.
andrea elbano
11/07/2014 at 14:54
Tardelli giocò dal primo minuto e tutta la partita