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Giampaolo Piaceri: Un Lungo Girovagare Fino al Primo Trofeo
- Updated: 27/04/2016
Secondo appuntamento della storia di uno dei protagonisti della storica promozione in A del 1968. Dopo l’esordio di Torino per Giampaolo Piaceri inizia la gavetta che lo vedrà scendere fino alla Serie C per poi tornare a conquistarsi la Serie A e alzare al cielo il suo primo trofeo internazionale.
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All’inizio della stagione 1958/59 Giampaolo Piaceri passa dal Torino al Cagliari, ma per il diciannovenne sarà un’altra stagione sfortunata, i rossoblu, nel campionato che vede il Torino tornare immediatamente in A, retrocedono in Serie C, con un desolante ultimo posto. Piaceri, autore di 3 reti in 19 partite, si mette nuovamente in viaggio, stavolta verso Ancona; ad aspettarlo c’è Mr. Monaldi e un campionato di Serie C in cui potrà farsi le ossa.
L’Anconitana disputa un buon campionato, chiude il girone B al quinto posto e, a fine stagione, il neo presidente Rolando Ricciotti decide che è il momento di provare a fare il grande salto. Dopo aver confermato buona parte della rosa, compie alcuni acquisti importanti ed affida la squadra a Ottorino Dugini, reduce dalla splendida esperienza di Trapani.
I dorici si insediano nelle zone alte della classifica sin dall’inizio del campionato ma, proprio nel momento decisivo della stagione, vengono beffati proprio dal Cagliari che, con 44 punti, stacca il biglietto per la cadetteria; i biancorossi chiudono a 3 lunghezze di distanza in compagnia del Pisa. Giampaolo, in questi due anni, è cresciuto molto, sia tatticamente che tecnicamente, i suoi cross sono precisi e puntuali ed ha imparato ad andare a rete con una certa facilità, approfittando, come un vero “rapace” da area, di ogni errore e di ogni distrazione dei difensori avversari; in 58 partite con la maglia biancorossa è andato a rete 19 volte.
Molte società iniziano ad interessarsi a lui, ma chi muove il passo decisivo per assicurarsi le sue prestazioni è Benjamin Santos, allenatore argentino che da due anni siede sulla panchina del Toro; Giampaolo fa nuovamente le valige e torna a Torino, dove per lui si aprirà di nuovo il sipario della Serie A.
I granata iniziano la stagione 1962/63 impattando per 1 ad 1 con il Catania, quindi espugnano Palermo grazie ad una rete di Locatelli e, sempre grazie ad un gol di Locatelli, riescono a battere per 1 a 0 il Mantova ma, dopo l’ottima partenza, il Torino inizia a scivolare lentamente verso il centro classifica a causa del pessimo rendimento esterno. Al ventitreenne Piaceri non vengono concesse molte occasioni; infatti, risulta spesso chiuso da Crippa, Danova e da “pel di carota” Hitchens, ma quando ne ha l’opportunità riesce sempre a farsi notare; come nel quarto di finale di Coppa Italia contro la Sampdoria, dove trascina il Toro in Semifinale, infilando per ben due volte in quattro minuti il portiere Sattolo, o trasferta di Vicenza dove, schierato dal primo minuto, resta in ombra per buona parte della partita ma, quando al 77′ riceve una delle poche palle giocabili, trafigge il portiere biancorosso con una spettacolare rovesciata.
A fine stagione il Toro chiude all’ottavo posto in campionato e con la Coppa Italia sfuggitagli di mano per un pelo, a causa della sconfitta subita in finale, per mano dell’Atalanta (3-1), nella finale di Milano; Giampaolo Piaceri chiude collezionando 16 presenze e 5 reti e con la certezza di aver conquistato la fiducia di Mr. Santos che, in partenza per Genova, sponda rossoblu, decide di portarlo con sé.
Il Genoa ha chiuso il precedente campionato al quindicesimo posto, ad un solo punto dal baratro della Serie B ed inoltre la giovane ala destra Gigi Meroni è stata squalificata, insieme ad altri tre giocatori rossoblu, per le prime cinque giornate del nuovo campionato, per irregolarità nella consegna delle urine ad un controllo antidoping effettuato all’ultima giornata del campionato precedente.
L’obiettivo stagionale è raggiungere la salvezza con minor affanno, ma l’inizio del campionato non è molto incoraggiante; nelle prime otto partite vengono raccolti soltanto 6 punti. Alla nona giornata arriva la Samp, il derby della lanterna cattura l’attenzione di tutta la città e al Marassi si registra il tutto esaurito; la partita è molto combattuta ed equilibrata, la Samp spinge ma il Genoa ribatte ogni attacco dimostrando un’ottima organizzazione difensiva. Al sedicesimo della ripresa i rossoblu conquistano una punizione, Pantaleoni la mette in mezzo, il mediano Rivara devia la palla di testa alzandola a candela; a questo punto il portiere blucerchiato Battara decide di uscire, ma finisce con scontrarsi con il suo difensore Bernasconi, lasciando di fatto la palla vacante in area e Piaceri, che sa sempre farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, deposita in rete, regalando la vittoria e un’immensa gioia ai suoi tifosi.
La vittoria nel derby è un vero e proprio trampolino di lancio per la squadra di Santos che realizza altri sei risultati utili consecutivi, mantenendo oltretutto anche la porta imbattuta, facendo così diventare, con 791 minuti di imbattibilità, il portiere Mario Da Pozzo il nuovo record man nella storia dei campionati a girone unico.
Quando il 31 Maggio 1964 si chiude il sessantaduesimo campionato italiano di calcio, il Genoa è salvo ma, a causa di una classifica cortissima, ha comunque dovuto soffrire fino alla fine. Dopo il campionato, i rossoblu partecipano alla Coppa delle Alpi italo-svizzera dove, battendo per 5 a 2 il Basilea con quattro reti di Bean, per 1 a 0 l’Atalanta e riuscendo ad imporsi anche sullo Zurigo, conquistano la finale dove trovano, il Catania, squadra rivelazione del torneo.
L’elefante e il Grifone si affrontano il primo Luglio a Berna; il primo tempo si chiude sullo 0 a 0 e con l’ingresso di Piaceri che ha rilevato lo “stirato” Bean. All’inizio del secondo tempo, Giampaolo, schierato all’ala sinistra, porta in vantaggio il Grifone e a dieci minuti dalla fine raddoppia, togliendo ogni speranza di rimonta ai rossoazzurri e regalandosi il primo trofeo della sua carriera.