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Giampaolo Piaceri: L’uomo con la Valigia si ferma a Pisa

Lazio_1964-1965

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Terzo appuntamento con la storia di Giampaolo Piaceri: dopo il Genoa, Lazio, Trani, Potenza e poi Pisa, dove incontra l’istrionico Lucchi.

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Dopo aver conquistato il suo primo trofeo, Giampaolo Piaceri cambia nuovamente casacca e si accasa alla Lazio, dove ad aspettarlo c’è Umberto Mannocci, livornese cresciuto nelle giovanili del Pisa, che in Nerazzurro ha anche disputato più di 100 partite fra il ’39 e il ’43. Il ritiro pre-campionato viene svolto molto vicino a casa di Giampaolo; infatti, i biancocelesti si recano prima una settimana all’Abetone, dove non vengono portati nemmeno i palloni e poi ad Altopascio dove finalmente fa la sua comparsa la magica sfera.

Nella prima amichevole della stagione, gli aquilotti incontrano il Pisa ed escono sconfitti per 2 a 1, trafitti dalle reti di Lenzi e Romanini; venti giorni più tardi prende il via il campionato 1964/65 e Giampaolo trova sulla sua strada i suoi ex compagni. Il Genoa passa in vantaggio allo scadere del primo tempo grazie a Cappellini; nel secondo tempo, la Lazio si riversa in attacco ed è proprio Piaceri a sfiorare il pareggio, che conclude a rete dopo un guizzo in area, ma si vede respingere la conclusione dal suo ex compagno Da Pozzo che gli nega la gioia del gol al debutto e alla fine la Lazio esce sconfitta. Nelle giornate successive, il cammino dei biancocelesti è incerto e discontinuo e alla fine del girone di andata i punti raccolti sono soltanto 15; nel girone di ritorno non avviene il tanto sperato cambio di marcia e i punti alla fine del campionato sono solo 29, pochi ma sufficienti per salvarsi, grazie alla lunghezza di vantaggio sul Genoa che retrocede in Serie B.

Il pessimo campionato e la salvezza risicata fanno rivedere completamente i piani societari della Lazio e Giampaolo, insieme a molti altri, viene messo sul mercato; accetta l’offerta del Trani e per la prima volta disputerà un campionato di Serie B. I Biancoazzurri del Trani vengono da un quindicesimo posto raccolto nel loro primo campionato di Serie B e l’obiettivo è quello di ripetere l’impresa e salvarsi di nuovo.

Ma l’obiettivo non verrà raggiunto e malgrado le 9 reti messe a segno da Piaceri, il Trani retrocederà classificandosi all’ultimo posto con 30 punti e con solo 6 vittorie in 38 partite. A Giampaolo L’idea di dover scendere nuovamente in Serie C non piace per niente e si mette immediatamente alla ricerca di nuove possibilità.

Decide di indossare la casacca rossoblu del Potenza, con il quale disputerà un altro campionato di Serie B, ma con ben altre prospettive rispetto al precedente: da 3 anni il Potenza si attesta regolarmente nelle zone medio alte della classifica. Questa volta le attese non vengono tradite e i rossoblu disputano un bel campionato che li vede chiudere, con 39 punti, all’ottavo posto.

A 28 anni Giampaolo Piaceri è ormai un attaccante maturo; scaltro e astuto come una faina, riesce ad approfittare di ogni piccolo errore dei difensori, che spesso marcandolo finiscono anche con l’essere espulsi; infatti, è molto bravo a provocare e a far innervosire gli avversari. Spesso si estranea dal gioco e partecipa poco o niente alla manovra, ma quando ricompare sa essere sempre decisivo e determinante; inoltre, ha il vezzo di giocare con i calzettoni arrotolati come faceva Omar Sivori.

Queste sue doti vanno particolarmente a genio a Enrico Lucchi, brioso mister romagnolo arrivato a Pisa nel finale di stagione, protagonista di una bellissima salvezza che ha saputo riportare entusiasmo e calore in una piazza sfiduciata.

Il Pisa acquista Piaceri ed oltre a lui arrivano il portiere Annibale, Sandro Joan dal Verona e Mascalaito dai cugini amarantotrigliati a rafforzare un gruppo in cui spiccano gli esperti Gonfiantini e Cervetto e i giovanotti Manservizi e Gasparroni.

La piazza non è molto soddisfatta del mercato ma Lucchi ostenta sicurezza ed ottimismo…l’inesperto mister sembra avere le idee chiare!

Alla prima di campionato il Pisa non va oltre l’1 a 1 con il Catania, ma alla giornata successiva i nerazzurri demoliscono il Messina con un 5 a 0 che manda in tripudio l’Arena; poche giornate più tardi è il galletto barese, indicato fra i favoriti del torneo, a lasciare le penne all’Arena, con un 5 a 2 che lascia ben poco spazio ai commenti. Cadono all’Arena anche il Verona di Liedholm, annichilito dalla terribile e tremenda vendetta dell’ex Joan, autore di una tripletta e gli amarantotrigliati anche loro sconfitti per 3 a 0, con Piaceri autore di un gol strepitoso, che mette il sigillo finale e manda letteralmente a casa i labronici. Ma il Pisa di Lucchi, bello, spumeggiante e sfrontato, sa essere anche corsaro e le vittorie di Lecco, Catanzaro, Modena e Foggia proiettano i nerazzurri ai vertici della classifica.

A questo punto si accendono improvvisamente i riflettori, tutta l’Italia calcistica porta ad esempio gli undici di Lucchi che, con Barontini, Gasparroni e Gonfiantini, hanno una solidità difensiva impressionante e con Piaceri, Joan, Mascalaito e Cervetto, riescono a regalare gol e spettacolo.

Probabilmente l’eco creato dalle ottime prestazioni dei ragazzi è troppo e la squadra finisce col risentirne, iniziano a venire meno i risultati e anche il gioco proposto è meno avvincente; fino al 21 Dicembre, quando i nerazzurri alzano di nuovo la testa e liquidano il Venezia con un secco 3 a 0, riprendendo la marcia verso la Serie A.

Nel girone di ritorno i risultati sono meno roboanti, ma ugualmente convincenti e consentono al Pisa del Presidente Donati di restare saldamente aggrappato ai vertici della classifica e di poter concretamente sperare nella promozione, grazie anche al sostegno di una piazza caldissima e carica come non mai.

A cinque giornate dalla fine ai ragazzi di Lucchi non resta che assestare il colpo del k.o., ma sul campo di Monza vengono sconfitti per 2 a 1. Nella giornata successiva non si va oltre il 2 a 2 con la Reggina ed anzi, è solo grazie ad uno strepitoso Annibale che salva più volte il risultato nel finale, se i Nerazzurri riescono ad evitare la sconfitta interna. Di nuovo Arena e di nuovo un pari che non consente di festeggiare, stavolta contro il modesto Novara.

Senio Calvetti

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One Comment

  1. Bruno56

    04/05/2016 at 15:27

    … be mi tempi, che meraviglia quel Pisa, col mi babbo in gradinata in cima nel mezzo… e un si trovava mai posto a sede’… che atmosfere… piu di ventimila tutte le domeniche!

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