Il Pisa Siamo Noi

23 Giugno 1968 – Agenda Rossocrociata

Agenda Rossocrociata

Il 23 Giugno 1968 passò alla storia come il giorno più lungo, ma alla fine di quella insolita, singolare, estenuante ed emozionante giornata il Pisa, dopo 42 anni, era di nuovo in Serie A.

La stagione 1967/68 si aprì con la piazza e la stampa locale in subbuglio per la campagna acquisti effettuata dal confermatissimo Renato Lucchi, i commenti più benevoli definivano il Pisa da reusorio e tutti si apprestavano ad affrontare un’altra difficile annata. Dopo pochi mesi l’opinione di tutti era radicalmente cambiata, in città l’entusiasmo era tornato ai massimi livelli e il Pisa era passato alla ribalta anche delle cronache nazionali. Infatti, il gioco iper-offensivo, sfrontato e garibaldino messo in mostra dai ragazzi di Lucchi non solo era molto bello a vedersi, ma si rivelò anche molto efficace.  Joan garantiva classe e fisicità, Manservisi estasiava il pubblico con i suoi dribbling e Piaceri era un vero e proprio rapace da area di rigore, pronto a sfruttare ogni minimo errore o incertezza delle difese avversarie; ma i nerazzurri avevano anche una solidità difensiva invidiabile garantita in primis da Barontini, piazzato a fare il frangiflutti davanti alla difesa, da “Ruspa” Gasparroni, il soprannome dice tutto, e dall’esperto libero Gonfiantini.

Tuttavia, proprio a causa della non giovanissima età della squadra, il Pisa ebbe sul finale di stagione una leggera flessione, il gioco era meno fluido e travolgente, si segnava meno e di conseguenza anche i punti lasciati per strada furono molti di più.

Alla penultima di campionato i Nerazzurri sprecarono quello che era un vero e proprio match-point andando a perdere per 1 a 0 al Penzo di Venezia, lasciando l’amaro in bocca al popolo nerazzurro accorso in massa a supportare la squadra. Mancavano solo 90 minuti alla fine del campionato e il Pisa era in testa alla classifica con due punti di vantaggio su Verona e Bari…una posizione molto vantaggiosa se non fosse stato che i Nerazzurri all’ultima di campionato riposavano! Il Pisa non era più padrone del suo destino, doveva solo aspettare e sperare.

Classifiche, statistiche e pronostici tennero banco per tutta la settimana, ma poi arrivò il fatidico giorno, il Verona affrontava il Padova sul neutro di Ferrara, mentre il Bari era impegnato a Perugia. All’epoca non c’era la diretta radio per la Serie B, figurarsi quella televisiva, e allora La Nazione organizzò un servizio di aggiornamento per tenere informata la città: avrebbero reperito informazioni via telefono per poi “gridarle” dal balcone della sede, posta in Largo Ciro Menotti.

Il Popolo Pisano iniziò ad affluire copioso fin dalle primissime ore del pomeriggio, per poi arrivare, quando mancavano pochi minuti all’inizio delle partite, a bloccare il traffico in tutta la zone circostanti; inoltre, c’era anche chi, volendo bruciare i tempi di attesa, si recò direttamente in loco e non furono pochi ad andare a Perugia o a Ferrara, fra questi anche Mr. Lucchi, Gasparroni e Manservisi.

Ogni volta che qualcuno si affacciava dal balcone un brivido faceva trasalire i pisani, potevano essere notizie ottime o pessime. I primi tempi si chiusero con il Perugia, coinvolto nella lotta salvezza, in vantaggio sul Bari per 1 a 0 e con il Verona in vantaggio sul Padova con lo stesso punteggio e, anche se le notizie provenienti da Ferrara non erano proprio il massimo che ci si potesse aspettare, con questi risultati il Pisa era in Serie A. Ma i giochi non erano ancora fatti mancavano ancora 45 minuti…45 minuti di caldo, di attesa, di brividi e speranza.

Al 20′ della ripresa Galletti pareggiò per il Bari, una pessima notizia, ma se tutto fosse rimasto invariato sarebbe stata comunque Serie A! Il tempo sembrava non trascorrere mai, ad aumentare le speranze dei pisani c’era il fatto che al Perugia quel punto serviva per salvarsi e non avrebbero mollato l’osso molto facilmente, ma insieme a questo c’era anche la paura che il sogno potesse improvvisamente tramutarsi nel peggiore degli incubi.

Alle 18 e 47 qualcuno si affacciò alla terrazza…i pisani sbarrarono gli occhi e drizzarono le orecchie e la notizia che giunse fu come la più soave e trionfale delle melodie…a Perugia era finita 1 a 1…Il Pisa era in Serie A! La folla impazzì di gioia, in pochissimo tempo la notizia corse per tutta la città, i lungarni si riempirono, urla, grida, cori, caroselli e bandiere al vento invasero la città fino a notte fonda.

L’istrionico Mr. Lucchi, il vero artefice di quella incredibile promozione

Lucchi, Barontini, Gasparroni, Guglielmoni, Joan, Manservizi, Mascalaito, Cervetto, Gonfiantini, Annibale, Federici, Ripari, Romanini e Piaceri: questi sono i nomi che per sempre resteranno scolpiti nella storia nerazzurra, i nomi di coloro che fecero l’impresa, i nomi di coloro che ci riportarono nella massima divisione dopo 42 anni, i nomi di coloro che ci fecero gridare per la prima volta: SERIE A!

Pisa_1968

Chiudiamo questo articolo come Mario Pennacchia, giornalista dell’epoca del Corriere dello Sport chiuse il suo:  “Qui Pisa ore 20. Nella pace del sereno tramonto è scoppiata la più pazza guerra della felicità”.

Senio Calvetti

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10 Comments

  1. Michele Biasci

    17/02/2015 at 15:07

    Beh, io non posso dire “c’ero” in quanto avevo appena compiuto 20 giorni. Ma a casa abbiamo ancora una bandiera nerazzurra con trombetta (!) di quell’anno.

  2. tito1979

    24/06/2013 at 10:58

    Come non ricordare, ero un bambino ma da una finestra di borgo di stretto che buttava su l.go Ciro Menotti avevo una visione d’insieme incredibile. Ricordo la piazza piena ed una bolgia di urla, passione ecc… Il solo ricordo di quelle ore mi fa accapponare la pelle, è passato molto tempo, non abito più a Pisa ma la passione rimane fermissima ORA E SEMPRE FORZAPISA

  3. Redazione

    23/06/2013 at 16:15

    sì lo sappiamo, ma quella 67/68 non l’abbiamo trovata

  4. Paolo

    23/06/2013 at 16:02

    Quell’ultima giornata non si poteva aspettare senza guardare. Io e mio padre andammo a soffrire a Perugia e alla fine della partita stappammo lo spumante per strada e alcuni perugini si aggiunsero a noi.

  5. giampaolo

    23/06/2013 at 14:51

    Chi ha la mia età ricorderà pure un programma alla TV dei ragazzi dal titolo “C’ero anch’io”. Bhe quella domenica in largo Ciro Menotti c’ero anch’io! C’è una foto pubblicata su tutti i libri che hanno come tema il Pisa, scattata dalla terrazza sopra La Nazione, che ritrae il pubblico presente e festante, nella quale anch’io sono presente allora quattordicenne.
    Fu un pomeriggio stressante ma bellissimo: dopo i primi festeggiamenti alcuni amici più grandi e già “automobilizzati” decisero di fare una sbandierata a Livorno. Chiaramente non c’erano i cellulari ed allora mi recai in un bar e telefonai a casa per avvisare che sarei arrivato più tardi per cena. Non rispose nessuno e allora via lo stesso a Livorno con la 850 Fiat di Giovanni Pardini pensando di chiamare più tardi. A Livorno clacsonata in P.zza della Repubblica e in Via Grande per intero fino al porto. Gli amici più grandi erano consci che una eventuale reazione dei cugini avrebbe portato ad uno … scontro fisico, ma a parte qualche vaffa non accadde niente. Ritornai verso le 21.00; mi ero dimenticato di richiamare casa e appena parcheggiato il mio vespino 50 mi arrivò uno schiaffo da una madre, la mia, in apprensione per il caos in città e perché non mi ero fatto sentire. La guardai e ingenuamente le dissi: “ma come, non l’ho prese a Livorno e le devo prende’ a Pisa?”. Altri tempi, altro calcio (in tutti i sensi), ma l’orgoglio di tifare per il Pisa è rimasto lo stesso.
    Per la redazione: la foto non è quella della squadra del ’67/’68, ma quella dell’anno successivo; si riconoscono infatti Lenzi e Coramini.

  6. Attilio

    26/06/2012 at 09:57

    Il ricordo di quella stagione (e la salvezza di quella precedente) è scolpito per sempre nella mia mente e nel mio cuore. Dopo quarant’anni se chiudo gli occhi vedo Piaceri (infortunato) che fa goal di testa al Foggia al ’90 tra il tripudio della gente una parte della uqale si era già avviata all’uscita.

  7. andrea elbano

    25/06/2012 at 14:05

    Di quell’anno mi ricordo(perchè c’ero) la vittoria di Verona con gol di Piaceri nel secondo tempo e quella subito dopo di Genova contro il Genoa con il gol di Mascalaito. Quelle due grandi vittorie ci aprirono il cammino verso la serie A anche se l’età dei giocatori molto alta e la rosa troppo ristretta ci fecero soffrire troppo….

  8. alberto

    23/06/2012 at 19:07

    ero andato in largo ciro menotti con mio fratello e come se fosse adesso, ricordo che i minuti delle partite non passavano mai, l’attesa x il risultato che ci avrebbe spalancato le porte della serie A era spasmodica, una marea di gente pativa con me, ma alla fine degli incontri ci fu un boato liberatorio di contentezza irrefrenabile, una squadra che nessuno dava in lotta x la promozione si rivelò fantastica sotto la guida di un grande Lucchi.(durante le partite casalinghe ricordo un allenatore che si arrotolava le maniche di camicia e lungo i bordi del campo seguiva i giocatori come se gli dettasse le azioni da fare o i movimenti da seguire, a quel tempo non esisteva la zona limite da cui non uscire, x cui Lucchi si scatenava e coinvolgeva anche gli spettatori)

  9. Redazione

    23/06/2012 at 18:34

    Ops…hai ragione, provvedo subito! Però , visto che c’eri raccontaci qualcosa…qualche aneddoto o qualche chicca di quel giorno

  10. alberto

    23/06/2012 at 18:26

    Fantastica giornata io c’ero! Senio ti sei dimenticato di inserire il portiere Annibale( ghiaccio bollente)

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