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SPAL Pisa : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Il Pisa rialza immediatamente la testa dopo la sconfitta patita sabato scorso contro il Frosinone andando a conquistare un punto d’oro in quel di Ferrara contro una SPAL battagliera e pure sfortunata (ben due i legni colpiti dai padroni di casa) nonostante una condizione fisica ancora lontana da quella ottimale ma comunque assai superiore a quella deficitaria della scorsa settimana. Un pareggio che è il miglior viatico possibile per affrontare con serenità la sosta del campionato che sarà vitale per recuperare quelle energie andate perdute a causa del Covid-19 che così duramente ha colpito il gruppo squadra neroazzurro.

PRIMO TEMPO. Nel Pisa torna Nagy in cabina di regia e tocca a Piccinini sostituire un Touré ancora lontano dalla forma migliore, mentre in attacco spazio a Masucci supportato da Marsura e Cohen ; la SPAL invece si presenta con il neo acquisto Meccariello al centro della difesa e con Mancosu ad ispirare le due bocche da fuoco Finotto e Colombo. Ospiti che appaiono sin da subito assai presenti all’interno della contesa e capaci di tenere il campo con autorità, pur senza strafare in fase offensiva ; i padroni di casa ribattono colpo su colpo ma sono spesso tagliati fuori dal fraseggio di buona qualità dei neroazzurri.

Nei quindici minuti finali della prima frazione di gioco il Pisa sembra però iniziare a calare paurosamente di intensità e gli estensi ne approfittano prontamente avanzando il proprio baricentro e spaventando non poco gli avversari che vengono salvati dalla traversa quando il sinistro violento di Mancosu incenerisce il malcapitato Nicolas ; neroazzurri che quindi limitano i danni e riescono ad arrivare indenni all’intervallo.

SECONDO TEMPO. Nella ripresa la gara si apre, gli equilibri delle due squadre sul terreno di gioco iniziano a cedere con il trascorrere dei minuti e si assiste a tutta una serie di ribaltamenti di fronte che – al netto dei molti errori di impostazione e di finalizzazione, da una parte e dall’altra – rendono il match assai piacevole da seguire. Mister D’Angelo inizia a dosare le forze dei propri uomini ricorrendo alla panchina (entreranno Lucca, Touré, Sibilli e Mastinu) ma è la SPAL che sembra voler sfruttare a proprio favore l’abbrivio che la partita ha preso nella fase finale del primo tempo.

Ci vuole ancora una volta un legno per salvare la porta neroazzurra – il colpo di testa di Finotto su perfetto calcio di punizione di Viviani centra in pieno la base del palo a Nicolas ormai fuori causa – ma sul capovolgimento di fronte sono gli ospiti che possono recriminare sul destro tremebondo di Marin che tutto solo davanti a Thiam ricorda a tutti che il goal non è propriamente nelle sue corde. Sarebbe forse stato troppo nell’economia di un match che nessuna delle due squadre avrebbe meritato di perdere e che infatti finisce con un salomonico pareggio a reti bianche che alla fine accontenta un po’ tutti.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

PICCININI. Seconda gara da titolare per lui in serie B e prestazione tutta sostanza ed intelligenza tattica, alla quale va abbinato un dinamismo invidiabile in una squadra che ha molti effettivi ancora con le gomme a terra. Oltretutto fa quello che si dovrebbe fare nell’economia di una squadra che deve fronteggiare i problemi ben noti del post Covid-19 : giocare semplice, non cercare mai il colpo ad effetto fine a sé stesso e perdere praticamente zero palloni, impedendo così agli avversari ripartenze potenzialmente pericolose per una compagine che ha autonomia limitata. Bene così, anzi benissimo per chi fino a pochi mesi fa giocava nel Lentigione in serie D e che attraverso la serietà del proprio lavoro ha saputo ritagliarsi uno spazio importante in una squadra prima in classifica in serie B.

HERMANNSSON. Contro il Frosinone era stato messo alla frusta dall’imprendibile Zerbin, ma il giocatore islandese non è certo uomo da perdersi d’animo e al cospetto di giocatori importanti quali sono Mora, Mancosu e Finotto mette a referto una prestazione di grande attenzione e sostanza, giocando oltretutto con calma olimpica anche nei momenti più concitati della contesa. Non contento nel corso del primo tempo sventa un paio di occasioni potenzialmente letali per la porta neroazzurra, riuscendo addirittura a sostituirsi a Nicolas in occasione del colpo di testa a botta sicura di Colombo. Non sarà un terzino destro di ruolo, ma non lo dite a nessuno …

NAGY. Il giocatore ungherese è il classico calciatore che quando è in campo magari non ti ruba particolarmente l’occhio, oppure te lo ruba meno rispetto a qualche compagno, ma quando è assente – come sabato scorso – te ne accorgi, eccome se te ne accorgi, ed inevitabilmente lo rimpiangi. Perché il buon Adam ha il merito di dettare i tempi di gioco del centrocampo neroazzurro, sia quando si tratta di fare pressing sui portatori di palla avversari sia quando c’è da orchestrare la manovra offensiva nella metà campo avversaria ; ed un giocatore così non lo puoi mai regalare a nessuno, nonostante chi gioca al suo posto faccia di tutto per sostituirlo degnamente (oltretutto riuscendoci il più delle volte). Vale per lui, ma vale pure per il sopracitato Hermannsson : non si gioca titolari nella Nazionale del proprio paese perché ne mancava uno …

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre calciatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

MARIN. Oltre al fatto che non è il solito mastino implacabile che siamo abituati a vedere da tre anni a questa parte – ed è perfino inutile stare a rimarcarne i motivi … – è il protagonista in negativo dell’episodio che avrebbe potuto far pendere la contesa dalla parte della compagine ospite : il cross di Touré lo libera solo soletto davanti a Thiam, ma il suo destro è davvero troppo morbido per far male all’estremo difensore della SPAL che può così salvare la propria porta. Una sorta di calcio di rigore in movimento gettato alle ortiche, peccato, anche se sappiamo tutti che il feeling del buon Marius con il goal non è dei più profondi …

BIRINDELLI. Trasferito sulla corsia mancina per ragion di stato – ovvero per la squalifica di Beruatto – si impegna a fare il massimo possibile al cospetto di giocatori di gamba quali Da Riva e Dickmann in seconda battuta, che più di una volta lo mettono in difficoltà. Spesso impreciso negli appoggi, avrebbe anche un paio di occasioni per far male a Thiam ma le sue conclusioni a rete peccano quando di potenza quando di precisione.

COHEN. Gioca praticamente a tutto campo provando a dar manforte a Marsura ed a Masucci ma patisce fin da subito il pressing feroce degli avversari e fatica a trovare la posizione ottimale sul terreno di gioco ; avrebbe pure l’occasione di far male a Thiam sul perfetto suggerimento di Marsura ma da posizione invidiabile impatta la sfera con la spalla invece che con la testa. Si danna l’anima, è evidente, ma non riesce mai ad accendersi in maniera decisiva, anch’egli alle prese con i postumi del Covid-19 ; ma da un calciatore che può vantare il suo curriculum ci si aspetta sempre grandi cose.

H2o

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