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Alessandria Pisa : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Secondo pareggio consecutivo in trasferta per il Pisa che dopo Ferrara esce con un punto anche dal “Moccagatta” al termine di una partita complicata e combattuta contro un avversario che ha lottato in maniera forsennata su ogni pallone. La decidono due calci di rigore trasformati dai due numeri 10, il grande ex Marconi e Torregrossa, al tramonto del primo tempo ; nella ripresa i grigi si mettono in trincea e resistono strenuamente agli attacchi dei neroazzurri che rimandano ancora l’appuntamento con il ritorno alla vittoria.

PRIMO TEMPO. Mister D’Angelo deve rinunciare al febbricitante Sibilli e lancia in attacco Torregrossa affiancato da Cohen e Marsura, confermando invece la solita linea difensiva e la medesima linea mediana ; nell’Alessandria invece c’è spazio per il grande ex Marconi quale unico riferimento offensivo, con Chiarello e l’altro ex Palombi a giostrare alle sue spalle. La partita è sin da subito assai combattuta, nonostante siano i neroazzurri a provare a tenere in mano il pallino del gioco con i grigi piemontesi che si difendono strenuamente e provano quando possibile a ripartire in contropiede.

Nella prima mezzora di gioco le emozioni al “Moccagatta” sono praticamente assenti, almeno fino a quando la difesa neroazzurra rimane di sale sul lancio dalle retrovie di Mantovani che manda praticamente in porta Chiarello il cui pallonetto viene in qualche modo intercettato da un Nicolas provvidenziale nella circostanza. Neanche il tempo di riprendersi dallo spavento che il VAR coglie un tocco di mano di Caracciolo che era andato a contrastare Lunetta : il signor Pezzuto non può fare altro che assegnare il penalty per i padroni di casa e Marconi dal dischetto fa secco l’estremo difensore brasiliano con un destro potente e preciso.

Caracciolo però si rifà immediatamente andando a conquistarsi un calcio di rigore sacrosanto quando sul calcio d’angolo di Marsura viene vistosamente trattenuto da Mantovani : dagli undici metri si presenta Torregrossa che spiazza Pisseri con il suo mancino e mette a referto il primo goal in maglia neroazzurra, oltretutto all’esordio assoluto. All’intervallo è quindi 1 a 1 fra piemontesi e toscani.

SECONDO TEMPO. Restano negli spogliatoi Cohen e Marsura – entrambi abbastanza in ombra – in favore di Masucci e di Puscas, anch’esso all’esordio con la nuova maglia ; e l’attaccante rumeno ha subito il pallone buono per timbrare il cartellino grazie alla deliziosa assistenza di Torregrossa ma il suo destro da buona posizione è soltanto potente e trova l’esterno della rete. Non riesce più ad uscire l’Alessandria, Pisa padrone delle operazioni ma con notevoli difficoltà quando si tratta di mettere a segno la zampata definitiva.

Mister D’Angelo getta nella mischia anche Mastinu e Gucher per provare ad allargare il fronte di gioco e l’ex Spezia si rende subito protagonista di una gran giocata con il cross al bacio per la testa di Puscas che gira bene a rete ma non inquadra il bersaglio grosso per una question di centimetri ; ci sono poi due interventi decisivi di Pisseri che salvano la porta dei grigi dal colpo di testa di Caracciolo e dalla rasoiata velenosa di Masucci.

Finisce quindi in parità un match combattuto che è stata la fotografia esatta di quanto sia complicato il campionato di serie B ; un punto che non cambia la sostanza della classifica considerando il fatto che tutte le prime della classe hanno terminato le proprie partite con il segno X, un punto che mantiene il Pisa al secondo posto e quindi ancora ben saldo in Paradiso.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

TORREGROSSA. Prima maglia da titolare per l’ex Sampdoria e prima prestazione convincente in maglia neroazzurra che va ben oltre il calcio di rigore realizzato con sicurezza glaciale, un mancino beffardo che spiazza Pisseri e va ad infilarsi nell’angolo basso della porta dei grigi. Nonostante una condizione fisica non ancora al top è sempre una spina nel fianco per la difesa dei padroni di casa, anche in un un primo tempo che lo vede non particolarmente aiutato da Marsura e Cohen ; avrebbe pure la palla buona per realizzare la doppietta personale ma la sua conclusione praticamente a botta sicura viene murata dal corpo di Gori. Nella ripresa gli ingressi di Masucci e Puscas lo fanno retrocedere nel ruolo di rifinitore, ed anche da trequartista “rischia” di fare la differenza con un suggerimento splendido che manda in porta l’attaccante ex Reading, poi in qualche modo contrastato da Pisseri. Se il buongiorno si vede dal mattino …

PUSCAS. L’ultimo arrivato in casa neroazzurra gioca tutto il secondo tempo e ci mette gamba, qualità e cattiveria pur non riuscendo a timbrare il cartellino ; ci va però vicino due volte, prima con un destro potente da buona posizione che trova soltanto l’esterno della rete, poi con un colpo di testa in torsione a premiare il bel cross di Mastinu che manda la sfera a lambire la traversa della porta dei grigi. Combatte con veemenza con i difensori avversari dimostrando di conoscere bene il calcio italiano e la serie B in particolare, svariando molto lungo tutto il fronte di attacco e provando a più riprese il dialogo con Torregrossa e Masucci ; anche il calciatore rumeno si candida ad un ruolo da protagonista in questa seconda parte di stagione.

BERUATTO. Torna a spadroneggiare sulla corsia mancina dopo il turno di squalifica scontato a Ferrara, lasciando le briciole agli avversari in fase difensiva e fornendo supporto costante alla manovra offensiva dei neroazzurri. Le sue folate in avanti sono un continuo pericolo per il meccanismo difensivo ideato da mister Longo, i suoi cross sono sempre di difficile lettura per Di Gennaro e compagni ; non contento ha pure l’occasione per far male a Pisseri con un diagonale mancino assai velenoso che l’estremo difensore di casa riesce in qualche modo ad intercettare. Conferma di essere una pedina fondamentale per lo scacchiere tattico di mister D’Angelo.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre calciatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

MARSURA. Sin dai primi minuti fatica a trovare il giusto feeling con il terreno di gioco – frequenti infatti sono le sue scivolate – e con il signor Pezzuto – reo a suo dire di non tutelarlo abbastanza nel duello con l’ottimo Parodi. Per il resto si accende troppo ad intermittenza e fatica a saltare il marcatore diretto, e quando ci riesce non trova comunque mai la giocata risolutiva né personale né tanto meno a favore dei compagni di reparto. Resta negli spogliatoi dopo l’intervallo.

COHEN. Vale per lui quanto appena asserito per Marsura : troppo poco quello che ha fatto il calciatore israeliano nei primi quarantacinque minuti di gioco, nonostante gli spazi invitanti aperti da un Torregrossa già in palla. Un tiro sgangherato dai venti metri ed un cross testo per la testa dell’ex Sampdoria, per il resto fatica a trovare la posizione giusta del terreno di gioco e si eclissa dalla contesa per troppi minuti. Anche lui non rientra in campo per la ripresa.

MARIN. Non siamo abituati a vedere il giocatore rumeno correre a vuoto nella battaglia di centrocampo, ed invece al “Moccagatta” succede anche questo ; se a questo aggiungiamo un nervosismo di fondo abbastanza evidente ed una frequente imprecisione quando si tratta di appoggiare la manovra neroazzurra si capisce quanto per il buon Marius sia stato complicato il pomeriggio in terra piemontese. Da salvare il solito grande dinamismo nella zona nevralgica del terreno di gioco, a testimonianza di una condizione fisica che sta tornando ad essere quella dei giorni migliori.

H2o

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