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Sampdoria Pisa : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

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Esordio da sogno per i neroazzurri che iniziano il proprio cammino nel campionato di serie B 2023/2024 espugnando il “Ferraris” con pieno merito dopo oltre cinquanta anni dall’ultima volta : cade la blasonata Sampdoria sotto i colpi di Matteo Tramoni ed Alessandro Arena, possono ben poco i blucerchiati contro un avversario che per larghi tratti della contesa si è fatto preferire sotto tutti i punti di vista. Festeggia mister Alberto Aquilani, alla prima panchina fra i professionisti e già capace di giocare un brutto scherzo all’amico Andrea Pirlo che esce con le ossa rotte dal confronto con il più giovane collega.

LA FORMAZIONE INIZIALE DEI NEROAZZURRI. E dire che non era certo il miglior Pisa quello che si presentava a Marassi : ai lungodegenti De Vitis, Caracciolo, Esteves e Gliozzi si erano aggiunti a poche ore dalla partenza per il capoluogo ligure Touré e Torregrossa vittime entrambi di qualche fastidio muscolare di troppo, ed anche Barbieri all’ultimo respiro era stato costretto a marcar visita per il medesimo motivo. Undici iniziale per certi versi obbligato per mister Aquilani che schiera la propria squadra con il 4-2-3-1 : come nel match di Coppa Italia contro il Frosinone tocca ad Hermannsson andare a coprire la falla sulla corsia di destra, a centrocampo la coppia è quella formata da Veloso e Marin mentre in attacco Moreo funge da centravanti di riferimento. Interessante la composizione e le posizioni tenute dal trio di trequartisti alle spalle dell’ex Brescia : a destra va D’Alessandro, a sinistra c’è Matteo Tramoni mentre in posizione centrale giostra Arena che ha il compito di sfruttare al meglio gli spazi aperti dal numero 32 in maglia neroazzurra.

POCHE SORPRESE IN CASA SAMPDORIA. Alla fine della fiera la Sampdoria è più o meno quella che ci si aspettava alla vigilia, il solito 4-3-3 proposto da mister Andrea Pirlo con i recuperati Murru e Depaoli regolarmente al proprio posto e con il solo Benedetti costretto ad alzare bandiera bianca e sostituito sulla linea mediana da Askildsen ; in mezzo al campo tocca a Verre ispirare la manovra dei padroni di casa mentre in attacco La Gumina vince il ballottaggio con De Luca per il ruolo di centravanti di riferimento. Esordio per l’ultimo arrivato Stojanovic nel ruolo di terzino destro, dalla parte opposta tocca invece a Giordano.

AGGREDIRE L’AVVERSARIO PORTA SUBITO FRUTTI IMPORTANTI. Lo avevamo scritto in tempi non sospetti e cioè dopo le prime amichevoli giocate durante il ritiro estivo di Rovetta : un mantra dell’Aquilani pensiero è quello di aggredire l’avversario con un pressing alto e ragionato che ha il duplice obbiettivo di inaridire la manovra offensiva degli avversari e di riconquistare immediatamente il possesso della sfera per rendersi particolarmente pericolosi negli ultimi sedici metri. Ed il pressing portato dai quattro giocatori offensivi della compagine ospite rende difficoltosa la costruzione dal basso della Sampdoria, spesso costretta a scegliere improduttivi lanci lunghi facile preda della difesa avversaria. E quando i blucerchiati provano la costruzione dal basso sono dolori : sì, perché un goffo tentativo di dialogo fra Stankovic e Verre si trasforma in un pallone d’oro per Matteo Tramoni che capisce prima di tutti gli altri il pasticcio che stava nascendo e si ritrova tutto solo davanti all’estremo difensore di casa che nulla può sulla precisa conclusione del giocatore francese.

CANESTRELLI MEDIANO E UNA CATENA DI SINISTRA CHE FUNZIONA ALLA PERFEZIONE. Ti aspetti la reazione rabbiosa della squadra in svantaggio, ti ritrovi invece a chiederti come gli ospiti non siano riusciti ad andare al riposo avanti di due goal. Non riesce a costruire alcunché la Sampdoria dalle parti di Nicolas, con La Gumina che non riesce mai a dare la giusta profondità alla manovra offensiva dei padroni di casa e con Canestrelli che va costantemente in anticipo sugli avversari spingendosi fino alla linea di centrocampo, tanto che in alcuni frangenti della contesa sembra essere più un mediano che un difensore centrale … Ma tant’è, è una tattica che funziona alla perfezione e che permette al Pisa di ripartire spesso e volentieri agendo soprattutto sulla corsia sinistra dove imperversa un Matteo Tramoni che sembra addirittura tarantolato e che manda ai matti il povero Stojanovic che se lo vede scappar via da tutte le parti.

MOREO, CHE PARTITA ! Fondamentale per lo sviluppo della manovra offensiva dei neroazzurri un Moreo che svaria in lungo ed in largo per tutto il fronte di attacco e che trova in Matteo Tramoni l’interlocutore ideale per mettere a frutto le sue giocate : grazie ad un paio di triangolazioni a tutta velocità da applausi gli ospiti si fanno minacciosi dalle parti di Stankovic che prima vede Tramoni sbagliare l’ultimo passaggio verso Arena che si sarebbe trovato tutto solo davanti alla porta blucerchiata e che poi deve impegnarsi non poco per respingere la conclusione dello stesso Arena ottimamente imbeccato da Moreo. L’ex Brescia conquista inoltre un sacco di punizioni nella metà campo degli avversari e causa l’ammonizione di Ferrari che fa una fatica del diavolo ad arginare il dinamismo e la fisicità del buon Stefano.

ARENA, CHE GOAL ! Ci vuole un guaio muscolare per fermare Moreo, sostituito ad inizio ripresa dall’ultimo arrivato Valoti che si mette a fare il trequartista alle spalle di Arena chiamato ad interpretare il ruolo di falso nove nonostante la fisicità non sia propriamente quella della prima punta. Ti aspetti una Sampdoria all’arrembaggio alla ricerca del goal del pareggio, favorita anche da un avversario che si ritrova praticamente spuntato, ed invece il Pisa ha il merito di continuare a macinare gioco nella metà campo blucerchiata e grazie ad un possesso palla prolungato ed alla caparbietà di Tramoni che riesce a giocare un pallone che sembrava ormai perduto la sfera arriva ad Arena che scherza la marcatura di Ferrari per poi scaricare un sinistro terrificante sotto l’incrocio dei pali dove Stankovic proprio non può arrivare. Incredulo l’ex Gubbio sommerso dall’abbraccio dei compagni, increduli i tifosi neroazzurri arrivati al “Ferraris” ; ed invece è tutto vero, all’ora di gioco il Pisa è in vantaggio di due goal !

IL MIRACOLO DI NICOLAS. Mister Pirlo prova a rivitalizzare i suoi con un triplo cambio, tentando di rivitalizzare una manovra offensiva fino a quel momento assai sterile grazie alla fisicità di De Luca ed alla verve di Borini ; e sono proprio i due nuovi entrati ad andare vicini al goal che avrebbe riaperto la partita quando Depaoli scappa via sulla corsia di destra sfruttando un buco abbastanza clamoroso nella linea mediana dei neroazzurri e dando vita ad un tre contro zero dove Nicolas sembrava la vittima sacrificale perfetta. Ed invece il portiere brasiliano è prodigioso a murare con un riflesso felino il tap-in da zero metri di De Luca subito prima di dire di no con il piede al tentativo di ribattuta di Verre, due parate mostruose nello spazio temporale di un paio di secondi che giustificano alla grande la sua presenza sul terreno di gioco in una serata di ordinaria amministrazione. Ci sarà giusto il tempo per un colpo di testa di Borini da posizione assai defilata che non inquadra il bersaglio grosso per una questione di centimetri, per il resto la porta neroazzurra non correrà più pericoli degni di tal nome fino al triplice fischio del signor Camplone.

I SUBENTRATI DALLA PANCHINA : CHE PERSONALITA’ ! Non solo Valoti, c’è da sottolineare con quale encomiabile garra i subentrati dalla panchina neroazzurra si sono presentati sul terreno di gioco : Lisandru Tramoni, Calabresi, Jureskin e Piccinini non hanno fatto assolutamente rimpiangere i compagni che erano partiti dal primo minuto ed hanno saputo gestire con relativa tranquillità i concitati minuti finali caratterizzati da ben dieci minuti di recupero. Basti dire che sono stati gli ospiti ad andare in più di una circostanza vicini al terzo goal piuttosto che i padroni di casa vicini alla rete che avrebbe riaperto la contesa, a testimonianza di una mentalità offensiva che lo staff tecnico è riuscito ad infondere in tutti i componenti del gruppo squadra. Senza oltretutto dimenticare la personalità con la quale tutti i calciatori neroazzurri hanno saputo affrontare un ambiente infuocato ed ebbro di entusiasmo : le gambe di capitan Marin e compagni non hanno tremato nonostante si calpestasse il glorioso prato di Marassi.

LA CHIAVE TATTICA DELLA PARTITA. Oltre a tutto quello che abbiamo detto finora c’è da rimarcare la prova gigantesca dei due centrocampisti neroazzurri che hanno soverchiato gli avversari diretti e che hanno dominato le operazioni nella zona nevralgica del terreno di gioco ovvero dove notoriamente si vincono le partite. Conosciamo ormai bene le caratteristiche di Marius Marin e contro i blucerchiati tali caratteristiche sono state esaltate all’ennesima potenza : Verre cancellato dalla partita, avversari pressati a tutto campo, palloni su palloni recuperati agli avversari, chiusure negli ultimi sedici metri degne del miglior centrale difensivo, un numero imprecisato di chilometri messi a referto e la solita cattiveria agonistica quando c’è stato da farsi sentire nelle fasi più concitate del match. Degno contraltare del capitano neroazzurro è stato Miguel Veloso, più docente universitario che professore nella circostanza : una percentuale di passaggi a buon fine vicina al cento per cento, pallone costantemente giocato di prima intenzione, sempre la giocata giusta verso il compagno meglio piazzato, cambi di fronte a destra ed a manca a dare respiro alla manovra e ad aprire le maglie della difesa dei padroni di casa. Una sinfonia durata cento e più minuti di gioco, il tutto esaltato da una calma olimpica che soltanto chi ha masticato calcio a certi livelli si può permettere. A tutto questo si aggiungano i quaranta minuti giocati a tutto campo da Mattia Valoti – e con che qualità, e con che personalità – e ben si capisce come il reparto di centrocampo del Pisa potrebbe essere l’ago della bilancia delle fortune dei neroazzurri in questo campionato.

L’IMMAGINE SIMBOLO DELLA PARTITA. Ce ne sarebbero ad iosa, quando si riesce ad espugnare con tale autorità una cattedrale dell’italico calcio quale è il “Ferraris” ; ne scelgo una che a mio modesto avviso ben descrive il modo di intendere il calcio di mister Aquilani. Al minuto 95, avanti di due reti in casa di una delle favorite alla vittoria finale del torneo cadetto, senza più un attaccante vero sul terreno di gioco, invece che stare tutti dietro a difesa del risultato il Pisa attacca l’area di rigore avversaria con ben sette giocatori negli ultimi trenta metri, arrivando a mettere Calabresi nelle condizioni di crossare dalla linea di fondo senza riuscire a trovare l’inserimento vincente di Lisandru Tramoni. E questa è la mentalità giusta per vincere le partite, a prescindere dall’avversario che si va ad affrontare e dal palcoscenico nel quale si va in scena.

LA NOTA STONATA : GLI INFORTUNI. La voglia di etichettare Sampdoria – Pisa come serata perfetta è davvero tanta, ma è una tentazione nella quale non si può cadere a causa dei troppi infortuni che hanno funestato le ultime ore in casa neroazzurra e che si vanno ad aggiungere a quelli già enunciati in precedenza. A pochi giorni dalla sfida contro il Parma lo staff tecnico neroazzurro sarà presumibilmente costretto a fare la conta degli abili ed arruolabili per il match contro i ducali : già, perché la battaglia del “Ferraris” ha fatto registrare un buon numero di feriti fra le fila della compagine ospite. E se per Beruatto dovrebbe essersi trattato di semplici crampi dovuti al caldo ed alla fatica destano invece preoccupazione le condizioni di Moreo – risentimento muscolare per lui – e soprattutto di Matteo Tramoni uscito anzitempo per un problema al ginocchio che sarà valutato nelle prossime ore ma che sembra essere un guaio non di poco conto. Tradotto in soldoni : martedì sera ci sarà con ogni probabilità da reinventare quel reparto offensivo che così bene ha saputo fare contro i blucerchiati ; sarà un’altra prova di maturità per una squadra che alla prima recita stagionale ha saputo dimostrare di essere sulla strada giusta per diventare grande.

H2o

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