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Pisa Parma : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

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Prima amara all’Arena Garibaldi per il Pisa in questo neonato torneo di serie B : il Parma espugna il vecchio catino di via Rindi in pieno recupero e condanna i neroazzurri alla prima sconfitta in campionato, un risultato che punisce capitan Marin e compagni ben oltre quelli che sono stati i propri demeriti. C’è comunque tanto di buono da portar via da questa piovosa notte di fine agosto, nella speranza che l’emergenza con la quale mister Alberto Aquilani è costretto a fare i conti in queste settimane termini il prima possibile.

SCELTE (QUASI) OBBLIGATE PER MISTER AQUILANI. Effettivamente l’ex tecnico della Primavera viola non ha avuto l’imbarazzo della scelta quando è stato chiamato a scegliere l’undici iniziale che avrebbe affrontato il Parma : conferma del 4-2-3-1 visto venerdì scorso contro la Sampdoria, un Barbieri in più sulla corsia di destra, Valoti inserito nella linea dei trequartisti in vece dello sfortunato Matteo Tramoni e l’ultimo arrivato Mlakar a fungere da attaccante di riferimento con un solo allenamento alle spalle. Interminabile la lista degli indisponibili, Moreo va in panchina giusto per onor di firma (lo dimostra il fatto che non si scalderà mai durante i cento minuti di gioco).

QUALCHE NOVITA’ IN CASA DUCALE, A PARTIRE DAL MODULO. Mister Fabio Pecchia non è certo un tecnico sprovveduto, anzi ; sicuramente edotto circa il modo con il quale l’avversario pochi giorni prima era riuscito a fare banco regio al “Ferraris” in casa della favorita Sampdoria si presenta all’Arena Garibaldi schierando la propria squadra con un curioso 4-1-4-1 in luogo del 4-2-3-1 fin qui adoperato in questo inizio di stagione. Linea difensiva totalmente nuova con Del Prato e Circati marcatori centrali, Zagaritis a sinistra e Coulibaly dirottato a destra ; Estevez a fare il frangiflutti davanti alla retroguardia ma soprattutto una linea di quattro sottopunte alle spalle del gigante Bonny, con Mihaila e Partipilo a fungere da incursori sulle corsie esterne e con Sohm e Bernabé a macinare gioco immediatamente alle spalle del centravanti francese.

LA PRIMA MEZZ’ORA : UN PARMA DA APPLAUSI. La chiave tattica di inizio gara è rappresentata proprio dai quattro giocatori alle spalle di un Bonny in serata di grazia : Bernabé e Sohm hanno piedi educati ed idee chiare e trovano nel numero 13 ducale l’interprete ideale per giocate di prima nello stretto che risultano fin dai primi minuti di gioco di complicata lettura per la difesa neroazzurra. Se a questo aggiungiamo le incursioni dalle parti di Mihaila e Partipilo – suo il colpo di testa che si schianta sul palo all’alba della contesa – si capisce quanto sia stato difficile per i neroazzurri uscire dalla propria metà campo con la costruzione dal basso voluta fortemente da mister Aquilani ; anche perché il pressing degli avanti ospiti è continuo e molto ben portato.

LA PRESSIONE ALTA NON SEMPRE PAGA. Lo avevamo scritto pochi giorni fa : a Marassi era stata una delle chiavi di volta del match andare a prendere i centrocampisti della Sampdoria a trenta metri dalla propria area di rigore, tanto da rischiare di scambiare Canestrelli per un mediano. Contro il Parma tale tattica ha funzionato a corrente alternata, e quando non ha funzionato sono stati dolori per i padroni di casa. Sì, perché se contro i blucerchiati era “bastato” pestare i piedi a Verre contro il Parma erano due i calciatori da attenzionare in maniera particolare e cioè Sohm e Bernabé ; difficile andare a prenderli entrambi lontano dalla porta di Nicolas, fermato uno l’altro poteva avere buon gioco nel far ripartire la trama offensiva dei suoi. Ed infatti è Sohm che parte dalla propria trequarti e grazie ad un dialogo tutto in velocità lancia Bonny per vie centrali verso l’area di rigore neroazzurra : penetrazione troppo facile per l’attaccante ducale, centrocampo e difesa dei neroazzurri colti in contropiede e Parma in vantaggio.

L’ARTE DEL TEMPOREGGIARE. Aggredire l’avversario che ha la sfera fra i piedi e ripartire immediatamente sono un postulato del modo moderno di interpretare il gioco del calcio ; ogni tanto però, quando la situazione contingente lo richiede, si potrebbe anche evitare di cercare costantemente l’anticipo sull’avversario e magari provare ad accompagnarlo in zone di campo dove la pericolosità per la propria porta è ridotta al minimo sindacale. Soprattutto quando i primi venticinque minuti di gioco hanno raccontato di un Bonny in stato di grazia … ed invece Leverbe prova un anticipo dall’alto coefficiente di rischio venendo uccellato dal movimento del numero 13 ospite che avrebbe modo di involarsi solo soletto verso il malcapitato Nicolas se il difensore francese non lo trattenesse in maniera evidente. Il signor Volpi si affretta a tirare fuori il cartellino giallo, il VAR lo richiama all’ordine ed il cartellino diventa rosso, il fallo viene giudicato da ultimo uomo su giocatore protagonista di una chiara occasione da goal.

IN INFERIORITA’ NUMERICA SI VEDE IL MIGLIOR PISA. Mister Aquilani non rinuncia alla difesa a quattro stante l’inferiorità numerica, chiama fuori Arena ed inserisce Hermannsson ridisegnando la propria squadra con un 4-2-2-1 nel quale D’Alessandro e Valoti hanno chiari compiti di dar manforte al centrocampo. Ed è proprio nella difficoltà che il Pisa esce dal guscio e inizia a far partita pari con il forte avversario che proprio non riesce a sfruttare l’uomo in più ed anzi è costretto ad arretrare il proprio baricentro per meglio difendersi dalle folate offensive dei neroazzurri. Che hanno il grande merito di continuare a proporre la propria idea di gioco nonostante tutte le avversità di serata : nessun lancio in avanti a sperare in Dio bensì una costruzione dal basso ragionata volta ad accendere i calciatori con più qualità ed esperienza presenti sul terreno di gioco.

VELOSO, VALOTI E D’ALESSANDRO : QUANDO IL CURRICULUM CONTA DAVVERO. La notte dell’Arena Garibaldi è illuminata dalla regia senza fronzoli di Veloso, dagli strappi sulla corsia mancina di D’Alessandro e da un Valoti che gioca a tutto campo e che riesce a cucire il gioco fra linea mediana e linea offensiva rappresentata da un Mlakar che si impegna in maniera commovente ma che non può giocoforza essere entrato negli schemi di mister Aquilani in un amen. E nonostante una condizione fisica ancora da migliorare D’Alessandro è decisivo nel provocare l’espulsione di Coulibaly che rimedia due cartellini gialli per due falli commessi proprio ai danni dell’ex Monza : all’ora di gioco le due squadre sono di nuovo in parità numerica.

IL PISA PAREGGIA CON PIENO MERITO : FA TUTTO VALOTI. Iniziano le sostituzioni, da una parte e dall’altra ; mister Aquilani da una panchina incredibilmente corta pesca bene Calabresi e Lisandru Tramoni che sulla corsia di destra mettono a referto la combinazione che dopo l’intervento di Chichizola fa arrivare la sfera dalle parti di un Valoti particolarmente astuto a cercare il contatto al limite dell’area di rigore ducale con l’accorrente Begic, nella circostanza più scomposto che improvido nel proprio intervento. Per il signor Volpi non ci sono dubbi, è calcio di rigore per il Pisa che lo stesso Valoti trasforma con una conclusione particolarmente angolata, Chichizola intuisce ma può solo toccare la sfera che si infila alle sue spalle per l’esplosione di giubilo del pubblico dell’Arena Garibaldi.

IL VELENO E’ NELLA CODA. Ma anche mister Pecchia indovina i cambi giusti : i due nuovi entrati Begic e Colak confezionano in pieno recupero il goal partita proprio quando tutto faceva pensare ad una gara destinata a finire sul pareggio – che tutto sommato sarebbe stato il risultato più giusto per quanto saputo fare dalle due squadre nel corso del match. Ed invece Begic scappa via sull’out di destra ad uno Jureskin assolutamente non irreprensibile nella circostanza : il calciatore croato si fa saltare con troppa facilità da un avversario che nella corsa e nel dribbling non ha certo i migliori fondamentali ma che invece riesce ad arrivare sul fondo e mettere un cross a rimorchio in area di rigore neroazzurra sul quale si avventa Del Prato che calcia verso la porta di Nicolas trovando la deviazione da zero metri di Colak tenuto in gioco da Canestrelli per una questione di centimetri.

SU LA TESTA PISA ! Nonostante una sconfitta difficile da digerire i neroazzurri escono dal campo fra gli applausi convinti del proprio pubblico, a testimonianza di quanto gli uomini di mister Aquilani abbiano saputo far bene nonostante tutte le difficoltà legate alle assenze, alla forza dell’avversario ed agli episodi della partita fin qui raccontati. Ed è questa la convinzione da portare a casa e con la quale affrontare la difficile gara di Modena di sabato prossimo : il Pisa è già una squadra vera, ha una identità di gioco ben precisa e ha all’interno del gruppo squadra calciatori in grado di fare la differenza in ogni momento della partita, a partire da quell’Arena che contro il Parma è stato sacrificato per la ragion di stato. Pertanto niente musi lunghi : per capitan Marin e compagni il meglio deve ancora venire.

BENEDETTA SOSTA ! A patto ovviamente di svuotare un’infermeria incredibilmente affollata nel più breve tempo possibile … inutile sottolineare come il lavoro dello staff tecnico neroazzurro sia stato in queste settimane funestato da tutta una serie di assenze che hanno dell’incredibile e che hanno portato a vedere in campo per cento minuti contro il Parma un calciatore sceso dall’aereo trentasei ore prima … Ma tant’è, evidentemente nel processo di crescita del nuovo Pisa ci dovevano essere tutte queste criticità … che però sono state superate con ottimi risultati da un gruppo che benché rinnovato sembra già essere una squadra vera e che adesso merita che la sfortuna inizi a volgere il proprio malefico sguardo verso altri lidi. Tradotto in soldoni : la speranza è che dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali mister Aquilani possa avere nella propria faretra molte più frecce di quelle che ha potuto adoperare in queste prime tre partite di campionato.

H2o

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