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Pisa SC 2022-2023 : Il Film Della Stagione – Capitolo 3

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L’AVVIO DI CAMPIONATO HORROR E L’ULTIMO POSTO IN CLASSIFICA

Dopo la sconfitta patita nel match di Coppa Italia contro il Brescia il Pisa ha una settimana di tempo per prepararsi al meglio all’esordio in campionato.
A pochi giorni dal match di Cittadella arrivano alla corte di mister Rolando Maran altri due giocatori dal curriculum assolutamente importante per la categoria : il terzino Arturo Calabresi reduce dal campionato vinto con la maglia del Lecce ed il centrocampista moldavo Artur Ionita poche settimane prima avversario dei neroazzurri con la maglia del Benevento e che il tecnico trentino aveva già allenato ai tempi di Cagliari.
Ed Ionita parte addirittura titolare al “Tombolato” nel primo match del campionato, con il Pisa ancora una volta schierato con il 4-3-3 e ancora una volta con Gaetano Masucci a fungere da centravanti di riferimento capace di portare in vantaggio i suoi con una splendida rovesciata che va a capitalizzare la perfetta sponda aerea di Alessandro De Vitis.
Ma proprio come contro il Brescia i neroazzurri si perdono con il trascorrere dei minuti ed il Cittadella – che è praticamente la stessa squadra rispetto alla passata stagione – rifila quattro goal ai malcapitati avversari anche grazie ai disastri perpetrati al VAR dal signor Serra di Torino che assegna tre penalty in dieci minuti in favore dei padroni di casa ; a nulla valgono in pieno recupero i goal di Giuseppe Sibilli e di Simone Canestrelli, il campionato comincia male per il nuovo Pisa.
Il calendario mette poi i neroazzurri di fronte a due impegni casalinghi consecutivi contro Como prima e Genoa poi ; in città i primi dubbi cominciano a serpeggiare in seno alla tifoseria ma dall’altra parte c’è la convinzione che si possa sfruttare a dovere il fattore Arena Garibaldi per iniziare a macinare punti in quello che deve essere il campionato della rivalsa dopo quella maledetta finale play off perduta contro il Monza.
Prima del match contro i lariani ci sono da registrare altri due arrivi in casa neroazzurra : dal Cagliari approdano all’ombra della Torre Pendente Matteo Tramoni – reduce da una fantastica stagione con la maglia del Brescia – ed il fratello minore Lisandru Tramoni.
Altri due “sottopunta” che vanno ad ingrossare le fila dei trequartisti che dovrebbero illuminare la manovra del Pisa ; c’è però la sensazione che la coperta sia un poco corta per quel che riguarda il ruolo del centravanti, con il quasi quarantenne Gaetano Masucci che deve far da chioccia al giovanissimo Moustapha Cissé e con Ernesto Torregrossa reduce da un’estate complicata caratterizzata da un piccolo intervento chirurgico e da una preparazione atletica completamente saltata.
Ma è proprio Ernesto Torregrossa a regalare al Pisa il primo punto stagionale : sì, perché un Como niente affatto trascendentale rischia seriamente di espugnare l’Arena Garibaldi al cospetto di un Pisa ancora pesantemente work in progress e che palesa preoccupanti lacune difensive.
Si inizia però ad accendere la stella di Olimpiu Morutan, autore di giocate d’autore e di un goal su calcio di rigore, ed è la nota più lieta di una serata con più bassi che alti ma che vede il pubblico dell’Arena Garibaldi tutto in piedi ad applaudire il ritorno con goal di un Ernesto Torregrossa ancora in evidente ritardo di condizione ma comunque già decisivo.
E con grande stupore generale Ernesto Torregrossa parte titolare nel big match della settimana successiva contro il Genoa, la grande favorita alla vittoria finale del campionato ; ma la partita dell’ex attaccante della Sampdoria dura poco più di dieci minuti a causa di un nuovo guaio muscolare, mister Rolando Maran fa entrare un Olimpiu Morutan a sorpresa fuori dalla formazione titolare dopo la buona prestazione della settimana precedente ma soprattutto decide di giocare l’intero primo tempo con Artur Ionita – che di mestiere ha sempre fatto il centrocampista – come centravanti di riferimento nel solito 4-3-3 adoperato da inizio stagione.
Il risultato è che il Pisa non riesce a fare un tiro in porta per tutta la durata della partita ed il Genoa può così espugnare l’Arena Garibaldi con il minimo sforzo, lasciando i neroazzurri con un solo punto in classifica rimediato nelle prime tre giornate del campionato.
I dubbi di qualche giorno prima iniziano a trasformarsi in preoccupazioni fondate : la squadra fa fatica ad imporre il proprio gioco, molti giocatori sono in ritardo di condizione ed i calciatori che già vestivano la maglia neroazzurra sembrano essere lontani parenti di quelli ammirati i mesi precedenti.
C’è soprattutto la sensazione che il Pisa sia ancora ben lontano dall’essere una squadra : a testimoniarlo sono le dichiarazioni di mister Rolando Maran che usa spesso la definizione di “cantiere aperto” e di certo il mercato fatto in maniera così diluita nel corso dei mesi estivi non ha aiutato nel proprio lavoro il tecnico trentino.
Che l’ultimo giorno di calciomercato vede arrivare in maglia neroazzurra altre due pedine che le prime gare ufficiali della stagione avevano dimostrato servire come il pane : il difensore centrale Federico Barba dal Benevento – uno dei difensori migliori del passato campionato – e l’attaccante Ettore Gliozzi dal Como che nonostante la non titolarità era riuscito a segnare 9 reti con la maglia dei lariani la stagione precedente.
La trasferta di Bolzano contro la matricola Sudtirol ancora ferma a zero punti al primo campionato cadetto della propria storia e reduce dal cambio di guida tecnica a poche ore di distanza dal match sembra essere l’occasione migliore per invertire il trend negativo di inizio stagione.
E l’inizio della gara sembra confermarlo : il Pisa va in vantaggio grazie ad una perentoria incornata di Artur Ionita e sfiora il raddoppio con una pennellata di Marius Marin che manda la sfera a schiantarsi contro la traversa, neroazzurri totalmente padroni del campo ma ancora una volta prigionieri di errori difensivi da matita blu che vedono protagonisti Adrian Rus prima ed Olimpiu Morutan poi, due leggerezze che causano due penalty in favore del Sudtirol entrambi trasformati da capitan Rover.
L’ultima mezz’ora di gara è addirittura inquietante : Pisa incapace di reagire e mai in grado di sfiorare il goal del pareggio, mister Rolando Maran desolatamente seduto in panchina mentre a pochi metri da lui Pierpaolo Bisoli urla come un indemoniato e sembra essere da una vita e non da un paio di giorni l’allenatore della compagine altoatesina.
Finisce con i tifosi neroazzurri che dopo il novantesimo urlano alla squadra che si presenta a testa china sotto il settore ospiti “Noi vogliamo gente che lotta” ; fa specie invece vedere che in mezzo ai calciatori non c’è mister Rolando Maran.
Un punto in classifica dopo quattro partite : contro la lanciatissima Reggina di mister Filippo Inzaghi – uno di quelli che in estate era sembrato essere vicino alla panchina neroazzurra – per il Pisa è quasi un’ultima spiaggia.
Ma purtroppo il copione è sempre il solito : i neroazzurri fanno il solletico agli avversari che al primo lancio lungo riescono a mettere Canotto nelle migliori condizioni possibili per far secco Nicolas.
C’è da recriminare per una cervellotica decisione del VAR che ad inizio ripresa cancella lo splendido goal di Gaetano Masucci, poi il buio ; una squadra costruita ancora più in ritardo rispetto al Pisa e che ha vissuto un’estate surreale con addirittura il rischio di non iscriversi al campionato porta via i tre punti dall’Arena Garibaldi con irrisoria facilità e lascia ai neroazzurri paure ed interrogativi.
Come sempre accade nel mondo del calcio sul banco degli imputati sale mister Rolando Maran, che però viene confermato al proprio posto dal direttore generale Giovanni Corrado e dal direttore sportivo Claudio Chiellini almeno fino alla gara di Venezia, l’ultima prima della sosta del campionato per gli impegni delle Nazionali.
Ed in laguna, contro una squadra in netta difficoltà come quella neroazzurra, l’ennesima sconfitta di un inizio di stagione da incubo viene evitata grazie al bel goal di Ettore Gliozzi – il primo per lui con la nuova maglia – ed alle parate miracolose di Nicolas, con il Pisa che gioca l’ultima mezz’ora in dieci uomini per l’espulsione di un Artur Ionita irriconoscibile rispetto a quando indossava la maglia del Benevento.
Ma è un pareggio che fa poco morale e pochissima classifica : dopo sei giornate di campionato il Pisa è desolatamente il fanalino di coda della cadetteria con due soli punti nel carniere, una situazione assolutamente inaccettabile per una squadra che era stata costruita con l’obbiettivo di lottare per la promozione in serie A.
“Com’è triste Venezia” recita un classico intramontabile di Charles Aznavour.
La colonna sonora perfetta di un avvio di stagione da incubo di una squadra che è anni luce lontana da quella che aveva sfiorato la serie A quattro mesi prima.
E forse è arrivato il tempo per la dirigenza di via Cesare Battisti di prendere decisioni importanti per il bene del sodalizio neroazzurro.

CONTINUA …

H2o

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