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Pisa Monza : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Il Pisa fa cinque su cinque in un avvio di campionato da sogno e continua a veleggiare in solitaria in testa alla classifica, oltretutto a punteggio pieno ; neanche la corazzata Monza riesce a fermare la corsa vertiginosa dei neroazzurri, che prima dominano il più quotato avversario per un’ora per poi spaventarsi dopo l’improvviso goal di Mota che regala un finale di sofferenza al pubblico dell’Arena Garibaldi, che alla fine può comunque festeggiare una vittoria tanto importante quanto meritata.

PRIMO TEMPO. Pisa in campo con Lucca riferimento offensivo coadiuvato da Cohen e da un Sibilli con licenza di svariare lungo tutto il fronte di attacco, mentre in mezzo al campo c’è Nagy dal primo minuto a comandare le operazioni ; Monza che invece risponde con tutti i grossi calibri a disposizione di mister Stroppa, compreso il fresco ex Mazzitelli. Pronti, via e neroazzurri che passano subito in vantaggio con Sibilli, che riceve un bel pallone da Leverbe e dopo aver messo a sedere due difensori avversari con una finta a rientrare esplode una rasoiata a girare che si infila in buca d’angolo alle spalle dell’incolpevole Di Gregorio.

Gli ospiti ci capiscono davvero poco, sbattendo a più riprese contro la fisicità di un incontenibile Touré e contro il dinamismo e l’intelligenza tattica di un Nagy che sembra giocare nel Pisa da una vita : Nicolas sostanzialmente inoperoso (eccezion fatta per la respinta sul destro dai venti metri di Valoti) e padroni di casa che vanno vicini al goal del raddoppio sfruttando le ripartenze, la più pericolosa delle quali è quella orchestrata proprio da Nagy e conclusa dal tiro cross di Cohen che costringe Antov alla miracolosa chiusura.

SECONDO TEMPO. Il Monza resta subito in dieci uomini quando Caldirola abbatte Cohen da ultimo uomo dopo un pasticcio colossale della difesa dei brianzoli ; come se non bastasse passano pochi minuti e lo stesso Cohen serve un bel pallone a Lucca che dai sedici metri lascia partire una sassata terrificante che per poco non butta giù la porta alle spalle dell’esterrefatto Di Gregorio. Neroazzurri in paradiso che gettano alle ortiche un paio di ripartenze potenzialmente letali, gli ospiti quasi miracolati ne approfittano immediatamente per rientrare in partita con Mota che da zero metri fa secco Nicolas sfruttando al meglio la bella iniziativa di Ciurria che sulla corsia di destra approfitta di un Beruatto troppo tenero nella circostanza.

Neroazzurri che si trovano a dover soffrire dopo aver a tratti dominato l’incontro in lungo ed in largo, ma capaci di contrastare con efficacia l’avversario anche grazie alla girandola delle sostituzioni ; ed è proprio il nuovo entrato Marsura che conquista un penalty sacrosanto subendo il netto fallo di Carlos Augusto che era stato saltato in velocità dal numero 77, ma capitan Gucher (altro subentrato dalla panchina) si fa ipnotizzare da Di Gregorio che salva la propria porta dalla terza capitolazione di serata.

Poco male perché non c’è più tempo, se non quello utile per applaudire una squadra che non vuole smettere di stupire e che con pieno merito continua a guardare tutti dall’alto in basso.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

NAGY. Prima da titolare in maglia neroazzurra per il centrocampista ungherese e già dopo pochi minuti ti accorgi che si sta parlando di un calciatore per il quale si dovrebbe scomodare il terzo mistero di Fatima per comprendere le ragioni del suo giocare in serie B. Perché il buon Adam ha tutto quello che dovrebbe avere un centrocampista moderno : dinamismo, senso della posizione, intelligenza tattica superiore e piede educato, il tutto unito ad una garra che non guasta mai soprattutto in partite agonisticamente tirate come quella contro il Monza. Va al doppio della velocità rispetto ai giganti Mazzitelli, Barberis e Valoti ed a fine primo tempo si rende protagonista di un coast to coast da applausi con il quale spezza per vie centrali la resistenza della compagine ospite prima di servire un pallone d’oro a Cohen poi murato in corner dall’intervento disperato di Antov. Come se non bastasse è uno dei più lucidi anche nelle concitate fasi finali, quando il Pisa rincula a difesa del vantaggio contro un Monza che carica a testa bassa (ma senza troppo criterio, ad onor del vero). Se il buongiorno si vede dal mattino stiamo parlando di un’altra perla rara da aggiungere allo splendido collier rilucente di riflessi neroazzurri al quale questa squadra assomiglia sempre di più partita dopo partita.

SIBILLI. È l’uomo delle partenze a razzo per il Pisa : contro la SPAL gli era bastato poco meno di un minuto per impallinare Thiam, stavolta gliene occorrono sette per ricevere un gran pallone da Leverbe, lasciare di sale ben due difensori avversari e quindi superare un Di Gregorio vanamente proteso in tuffo con una rasoiata di rara precisone che manda la sfera in buca d’angolo. Spina costantemente nel fianco della difesa disegnata da mister Stroppa, ci mette qualità ma anche tanta quantità in fase di non possesso,  il primo a chiamare il pressing sui portatori di palla avversari che spesso sono costretti ad affidarsi ad improduttivi lanci dalle retrovie. Esce dal campo stremato dopo aver speso tutto, e dopo aver vanificato un paio di potenzialmente letali azioni di contropiede nelle quali sbaglia i tempi della giocata in quanto rimasto sostanzialmente senza benzina ; ma la sua parte l’aveva già ampiamente recitata in precedenza.

COHEN. La tentazione di premiare un Touré ancora una volta gigantesco nella zona nevralgica del terreno di gioco oppure un Lucca autore di un goal di rara bellezza era davvero tanta, ma parte della copertina di questa serata se la merita questo ragazzo che arriva da un calcio tanto diverso da quello italiano e che si è messo a totale disposizione dello staff tecnico neroazzurro. Inizia la gara in maniera timida, rimanendo per larghi tratti ai margini della manovra, ma con il trascorrere dei minuti inizia a prendere le misure ad una realtà per lui totalmente nuova e dimostra al pubblico dell’Arena di che pasta è fatto. Ad inizio ripresa è oltretutto protagonista di due episodi che pesano come macigni sul risalutato finale : prima fa cacciare Caldirola che su di lui è costretto a spendere il fallo da ultimo uomo, quindi arma il piede di Lucca in occasione del goal del momentaneo 2 a 0. Esce fra gli applausi dei suoi nuovi tifosi, che hanno certamente capito quanto il calciatore israeliano possa dare a questo Pisa nel prosieguo della stagione.

CHI SCENDE. Chiedo venia a tutti coloro che leggeranno questo articolo, ma questa sera proprio non ce la faccio a trovare tre  giocatori “meritevoli” di figurare in questa rubrica. Certo, qualche errore c’è stato – un paio di occasioni per realizzare il terzo goal gettate al vento, il calcio di rigore fallito da Gucher e la marcatura troppo blanda di Beruatto su Ciurria che poi serve a Mota il pallone giusto per riaprire una contesa che sembrava morta e sepolta – ma stiamo disquisendo di questioni di lana caprina. Quando una squadra inizia il campionato facendo cinque su cinque e sciorinando spesso pure un bel calcio, oltretutto ingranando la quinta contro una delle favorite per la vittoria finale del torneo, io credo che ci sia soltanto da togliersi il cappellaccio e rendere omaggio a chi questa squadra l’ha costruita, a chi la allena tutti i giorni ed a tutti i ragazzi che sudano in mezzo al terreno di gioco ogni maledetto weekend. Ed a tutti coloro che vaticinano tempi bui più o meno imminenti mi limito a dire che quando un gruppo di lavoro ha la luce dentro – ed intendo la luce dello stare bene insieme, la luce dell’orgoglio per i colori che indossi e che rappresenti, la luce dell’ambizione di voler sempre migliorare dando costantemente il massimo – beh, neanche il buio fa poi così paura.

H2o

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