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Vicenza Pisa : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Il Pisa fa quattro su quattro e continua la propria marcia a punteggio pieno in un campionato di serie B che vede i neroazzurri solitari in testa alla classifica ; dopo Terni anche Vicenza è espugnata da una squadra che ha pure dimostrato di saper soffrire per poi colpire quando fa più male e quando l’avversario non è più in grado di reagire, una prerogativa che hanno le grandi squadre. Ed ora Monza prima e Parma poi potranno essere affrontate con animo leggero e voglia di continuare a sognare.

PRIMO TEMPO. Mister D’Angelo conferma l’undici iniziale di Terni ad eccezione di Birindelli sostituito da Hermannsson, Vicenza che risponde con la vecchia guardia per salvare la panchina assai traballante di mister Di Carlo. Squadre allo specchio e partita bloccata, tanto agonismo ma taccuini desolatamente vuoti fino alla mezz’ora quando a passare in vantaggio sono i padroni di casa con Proia, bravo ad insaccare alle spalle di Nicolas il bel cross dalla sinistra di Bruscagin con un colpo di testa di rara precisione.

Pisa che non si lascia irretire dal primo svantaggio stagionale e che riprende subito le operazioni del gioco, raggiungendo il pareggio poco prima dell’intervallo con Touré il cui perentorio colpo di testa premia al meglio il bel cross di capitan Gucher dalla destra e fa esplodere il nutrito settore ospiti del “Menti” nel quale sventolano i vessilli neroazzurri senza soluzione di continuità.

SECONDO TEMPO.  È il Vicenza ad uscire meglio dai blocchi ad inizio ripresa, ospiti che rinculano troppo e che ringraziano il VAR che cancella l’eurogoal di Ranocchia andando a pescare il millmetrico fuorigioco di Meggiorini che aveva servito l’assist all’ex giocatore della Juventus U23 ; ci vuole poi il provvidenziale intervento di Nicoals che è bravo a salvarsi con i piedi sul tiro di Dalmonte deviato fortuitamente dal corpo di Caracciolo.

Nel momento forse peggiore il Pisa è però bravissimo a trovare il goal del vantaggio : bella azione corale che premia l’inserimento di Beruatto sulla corsia mancina, cross teso in the box che Grandi respinge con i pugni ma sulla sfera si avventa come un falco il neo entrato Birindelli che con un destro potente impallina il portiere avversario rimasto fuori posizione. Nicoals è ancora bravissimo a dire di no al destro di Lanzafame, difendendo egregiamente il palo di competenza, prima che tre nuovi entrati mettano a referto il goal capolavoro di giornata.

Ad inizio recupero infatti Sibilli fa il fenomeno all’altezza della bandierina del corner eludendo la guardia di due avversari e servendo Masucci, che stoppa e rovescia di prima intenzione un pallone che Mastinu accarezza con il tacco mandandolo ad infilarsi all’altezza del palo lungo con Grandi che resta di sale. Tutti in campo a festeggiare la quarta vittoria consecutiva in questo avvio di stagione da incorniciare, in un estate di emozioni e di sogni che davvero non dovrebbe finire mai.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

TOURÉ. Allo strapotere fisico e tecnico dimostrato come al solito nella zona nevralgica del terreno di gioco abbina il perentorio colpo di testa con il quale pareggia la contesa, raccogliendo al meglio il bel cross di Gucher e facendosi beffe dell’opposizione dei difensori di casa che vengono sovrastati dalla potenza del suo gesto atletico. Inizia ad essere difficile parlare di sorpresa per un giocatore che dimostra di saper giganteggiare anche in serie B dopo l’esperienza nel campionato olandese, torneo che dovrebbe insegnare al calcio italiano che non è poi così sbagliato puntare su calciatori giovani bravi piuttosto che su onesti mestieranti della categoria spesso alla ricerca dell’ultimo lauto contratto della propria carriera. Onore al colosso tedesco ovviamente, ma onore anche a chi lo ha portato a Pisa, evidentemente consapevole di quelle che sono le potenzialità dell’ex Vitesse.

BIRINDELLI. A metà secondo tempo rileva Hermannsson e va a prendersi il proprio posto sulla corsia di destra, beneficiando praticamente subito dell’uscita dal campo dello sfortunato Bruscagin e dell’ingresso di un Calderoni non ancora in condizione ; scevro quindi da compiti difensivi si mette a fare una sorta di attaccante aggiunto, andando prima vicino al goal con una deviazione volante sulla pennellata di Gucher che chiama Grandi al non facile intervento, quindi realizzando la rete del sorpasso con una sassata di prima intenzione dai venti metri che punisce il portiere avversario che aveva appena respinto in maniera imprecisa il tiro cross di Beruatto. La sua freschezza atletica nella seconda parte della ripresa riesce a fare la differenza.

MASTINU. Vero è che gioca pochissimi minuti e che forse qualche compagno di squadra avrebbe meritato di entrare nei top del match al suo posto, ma il romanticismo spesso esasperato del vostro umile scribacchino non poteva rimanere indifferente dinnanzi a cotanta bellezza. Perché il colpo di tacco volante con il quale l’ex Spezia chiude la contesa è una pennallata degna del miglior Caravaggio, un arabesco che è soave conclusione di quella che probabilmente sarà l’azione dell’anno, iniziata con la serpentina inebriante di Sibilli e proseguita con il suggerimento di un Masucci orami uomo assist per eccellenza di questa squadra. “Menti” ammutolito, Pisa in paradiso, il buon Giuseppe rimasto in mutande che corre come un pazzo in mezzo al campo sommerso dall’abbraccio di tutti i compagni, compresi quella della panchina riversatisi in massa sul terreno di gioco : la cartolina più bella di un pomeriggio veneto che è già una delle pagine più belle di questa stagione sportiva appena iniziata.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre giocatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

LUCCA. Il mattatore delle partite precedenti si ritaglia un pomeriggio di normalità, lasciando il proscenio ai compagni e limitandosi a tenere in costante ambasce la coppia difensiva del Vicenza con Cappelletti e Pasini che sull’ex Palermo non lesinano interventi ruvidi ai limiti della  regolarità. Ciò nonostante resta riferimento offensivo importante nei momenti di maggior difficoltà dei neroazzurri, provando a far salire la squadra e giocando di sponda per favorire gli inserimenti dei propri compagni.

MARSURA. Anche lui uno dei più positivi fino a questo momento, non gioca una brutta partita ma pecca spesso sulla precisione dell’ultima giocata, perdendosi sul più bello dopo aver fatto cose buone sbarazzandosi in bello stile della marcatura degli avversari ; un paio di sue serpentine sarebbero da applausi se non che i suggerimenti ed i cross per i compagni non vengono eseguiti con la giusta misura, vanificando così buone occasioni potenziali dalle parti di Grandi.

HERMANNSSON. Prestazione comunque sufficiente del calciatore islandese ma vale per lui quanto appena asserito per Marsura ovvero incappa in un pomeriggio caratterizzato da una generale scarsa precisione nelle giocate : qualche cross dalla trequarti sparacchiato malamente in area di rigore biancorossa, ed una opposizione troppo morbida in occasione del cross di Bruscagin che arma alla perfezione la testa di Proia.

H2o

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