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Parma Pisa : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Il Pisa regge bene l’urto del Parma e conquista un punto d’oro al “Tardini”, confermando di non essere la capolista per caso ; al goal del solito Lucca nel primo tempo risponde Delprato nella ripresa, due acuti di una partita maschia ben giocata da entrambe le squadre su un terreno di gioco reso sempre più pesante dalla pioggia che è caduta per tutto il match senza soluzione di continuità. E se la gara contro i ducali doveva essere un esame di maturità per i neroazzurri, beh, si parla di un esame superato a pieni voti.

PRIMO TEMPO. Padroni di casa che non possono sbagliare dopo due sconfitte consecutive e che schierano il rientrante Vazquez a supporto del tridente leggero formato da Brunetta, Tutino e Mihaila ; Pisa che risponde con Gucher trequartista e Sibilli a supporto di Lucca, sulla corsia sinistra c’è Birindelli al posto di Beruatto. Partono meglio i neroazzurri che tengono il campo con autorità e passano presto in vantaggio quando Birindelli dalla corsia mancina mette in mezzo un cross con il contagiri per il piattone di Lucca che fa secco un Buffon che pochi minuti prima era stato miracoloso sul colpo di testa a botta sicura di Sibilli.

Reazione timida dei ducali che fanno fatica a rendersi pericolosi dalle parti di un attento Nicolas, e quando non ci arriva il portiere brasiliano ci pensa Caracciolo a salvare sulla linea il colpo di testa in mischia di Cobbaut ; neroazzurri particolarmente ordinati in difesa e con il centrocampo attento al contenimento, risultato in ghiaccio fino all’intervallo senza particolari patemi.

SECONDO TEMPO. Si fa insistente l’azione del Parma nella ripresa, non si contano i corner in favore dei padroni di casa che ottengono il pareggio – tutto sommato meritatamente – quando Schiattarella pesca sulla sinistra Mihaila il cui cross di prima intenzione è raccolto all’altezza del secondo palo da Delprato che anticipa Birindelli e realizza con un comodo tap-in da zero metri.

Inizia la girandola di cambi ma il Pisa fa fatica a portare attacchi convinti alla porta difesa da Buffon ; dall’altra parte ci vuole invece un grande Nicolas che dice di no alla bordata dai venti metri di Brunetta prima ed alla rasoiata di Mihaila poi. Finisce così in parità un match combattuto e tutto sommato equilibrato, un altro punto importante per il percorso di crescita dei neroazzurri che continuano a guardare tutti dall’alto.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

MARIN. Uno dei più positivi in questo avvio di stagione eccezionale per i colori neroazzurri, una furia sotto la pioggia battente del pomeriggio parmense : pressing a tutto campo su qualsiasi calciatore avversario in possesso di palla ed una sicurezza per certi versi insolita quando ha la sfera fra i piedi. Gioca soprattutto per gli altri, nell’economia di un match dove Touré gira a corrente alternata e Nagy ha il peso dell’ammonizione sulle spalle per quasi tutta la partita ; alla solita quantità abbina anche qualità e ne viene fuori l’ennesima prestazione maiuscola di un giocatore che forse era già pronto per la massima serie e che per certi versi è uno dei migliori acquisti del Pisa edizione 2021-2022. Godiamocelo tutto.

CARACCIOLO. Per certi versi vale per lui quanto appena asserito per Marin : altra prestazione maiuscola in un inizio di campionato da incorniciare, per lui e per la squadra. Mette la museruola agli assatanati attaccanti ducali, cancellando dalla contesa un Tutino che solitamente quando vede i colori neroazzurri sa trasformarsi in arma letale ; riserva lo stesso trattamento al subentrato Inglese che sostanzialmente il pallone non lo vede mai. Non contento si sostituisce a Nicolas andando a salvare sulla linea il colpo di testa in mischia di Cobbaut che aveva superato il portiere brasiliano ; a conferma del muro che rappresenta per gli avversari il difensore ex Cremonese.

NICOLAS. Come al solito dà grande sicurezza ai compagni della difesa, sempre pronto a farsi valere nelle uscite, alte o basse che siano. Non deve compiere interventi miracolosi, ma le due parate messe a referto nella fase finale della contesa sono comunque decisive per il risultato finale : prima vola ad alzare sopra la traversa la bordata dalla media distanza di Brunetta, quindi si distende repentinamente sulla rasoiata di Mihaila che era andato a trovare l’angolo basso con il suo destro non troppo potente ma particolarmente preciso.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre giocatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

TOURÉ. Eravamo forse abituati troppo bene, nel vederlo giganteggiare in mezzo al campo e per certi versi surclassare i malcapitati avversari di giornata dal punto di vista tecnico e dal punto di vista fisico. Contro il Parma vive un pomeriggio per certi versi complicato, costretto a sacrificarsi continuamente perché dalla sua parte Coulibaly spinge come un indemoniato e Mihaila è fra i migliori in campo in casa ducale ; con sofferenza porta comunque a casa la pagnotta, anche se è insolitamente poco preciso quando ha l’occasione di poter giocare il pallone e mettere in moto i compagni dell’attacco. Una giornata di normalità in un avvio di stagione da Superman.

NAGY. Anche lui ampiamente sopra la sufficienza, ma il cartellino giallo rimediato a fine primo tempo condiziona il suo rendimento nella ripresa : diventa infatti meno determinato negli interventi per paura di rimediare la seconda ammonizione e conseguentemente l’espulsione, lasciando spesso campo a pericolose azioni di transizione dei padroni di casa per fortuna alla fine senza conseguenze irreparabili per la porta neroazzurra. Bene con il pallone fra i piedi, i tempi della manovra sono quasi sempre quelli giusti nonostante il campo pesante non esalti le sue caratteristiche.

MARSURA. Da subentrato non riesce a spaccare la partita come gli era capitato di fare martedì scorso contro il Monza : porta spesso palla ma senza mai trovare il guizzo giusto negli ultimi sedici metri, anche lui non certo agevolato da un terreno di gioco reso sempre più pesante dalla pioggia battente. Ma siamo a dover trovare il pelo nell’uovo di una mezzora scarsa giocata comunque con la grinta giusta, all’interno di una squadra che si è ben disimpegnata in tutti i suoi effettivi.

H2o

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