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Pisa Cittadella : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

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Un gran bel Pisa ha la meglio sullo spauracchio Cittadella e riesce a conquistare quei tre punti che all’Arena Garibaldi mancavano da davvero troppo tempo ; i neroazzurri giocano ottanta minuti ad altissimo livello ed ottengono un doppio vantaggio anche stretto per quello che si era visto sul terreno di gioco fino a quel momento, per poi soffrire oltremodo nei dieci minuti finali con gli ospiti che riescono a dimezzare lo svantaggio e per poco non si inventano la beffa del secolo all’ultimo respiro. Ma sarebbe stata un’autentica ingiustizia per un Pisa che adesso aspetta il Lecco nel recupero di martedì prossimo con la voglia di continuare a battere un ferro ancora ben caldo sull’incudine.

L’UNDICI INIZIALE DEI NEROAZZURRI : DIFESA A TRE E VIE CENTRALI PARTICOLARMENTE AFFOLLATE. Mister Aquilani insiste con la difesa a tre dopo l’ottima risposta avuta nel match contro lo Spezia, una linea dove al posto di Leverbe c’è Beruatto con licenza di sganciamento quando la situazione lo consente ; ma soprattutto opta per un grande affollamento nella zona nevralgica del terreno di gioco, con Marin e Veloso a protezione della retroguardia e con Valoti e Piccinini a dar manforte a Torregrossa preferito a Moreo quale riferimento offensivo. Sulle corsie laterali invece giocano Esteves e Lisandru Tramoni rispettivamente a sinistra ed a destra, seguendo quindi la “regola” del piede invertito ; e saranno proprio il portoghese ed il francese con i loro movimenti a trasformare il 3-4-2-1 di partenza in uno spregiudicato 3-2-4-1 in fase di spinta.

E’ SEMPRE IL SOLITO CITTADELLA. Quando si parla del Cittadella è difficile avere sorprese dietro l’angolo … solito 4-3-1-2 per mister Gorini e soliti interpreti di sempre con giusto un paio di eccezioni – Maniero al posto di Kastrati in porta e Giraudo in luogo di Carissoni sulla corsia mancina – ma soprattutto una fisicità sopra la media per praticamente tutti gli effettivi in maglia bianca, come ben dimostra la coppia offensiva formata dai giganti Pittarello e Maistrello. Inutile dire che il terreno di gioco reso pesante dalla pioggia battente caduta sul vecchio catino di via Rindi subito prima dell’inizio del match sembra essere un alleato in più di quello che dovrebbe essere il piano gara della compagine ospite ; vedremo invece che non sarà così.

IL PISA VOLA CON LA LINEA VERDE. Dopo alcune fase iniziali di studio sono gli ospiti a premere decisi sull’acceleratore ed a mettere sotto pressione la retroguardia del Cittadella, grazie soprattutto alla spinta costante sugli esterni di Esteves e Lisandru Tramoni che mandano ai matti i malcapitati Salvi e Giraudo ; il francese sembra davvero indiavolato e si esibisce in una serie di serpentine da applausi che lasciano sul posto gli avversari come birilli. Ed è proprio il più giovane dei fratelli Tramoni che salta netto due avversari e regala un assist al bacio all’accorrente Piccinini che con un sinistro preciso all’angolino non lascia scampo a Maniero e può finalmente sfogare tutta la propria gioia per il primo goal segnato in maglia neroazzurra. Ricapitolando : un classe 2001, un classe 2002 ed un classe 2003 ; sono loro la linfa vitale di un Pisa che sembra aver approcciato la gara nel migliore dei modi.

MALEDETTI LEGNI. Ed anche il prosieguo della partita sembra corroborare tale teoria : Cittadella assolutamente non pervenuto dalle parti di Nicolas e padroni di casa in completo controllo della contesa con il chiaro obbiettivo di chiudere anzitempo i giochi. Neanche l’uscita dal campo di capitan Caracciolo per infortunio – problema accusato al ginocchio, incrociamo le dita … – ed il conseguente ingresso di Leverbe cambia le carte in tavola : anzi, il difensore transalpino collabora attivamente alla costruzione dal basso della manovra neroazzurra e soltanto la sfortuna impedisce al Pisa di andare al riposo con un rassicurante doppio vantaggio. Ci pensano i legni a salvare il buon Maniero che niente può prima sul destro a giro da applausi di Esteves ed un minuto più tardi sul lob volante di Valoti (nella circostanza assist da antologia di un ispiratissimo Lisandru Tramoni) ma in entrambi i casi la traversa dice di no ai giocatori di casa e così i granata ospiti riescono nell’impresa di arrivare all’intervallo con un solo goal di svantaggio.

AQUILANI FA TRE CAMBI E IL PISA LA CHIUDE (FORSE …). Anche nel secondo tempo le polveri degli attaccanti granata sembrano assai bagnate, nonostante l’ingresso in campo dell’ex Pontedera Magrassi al posto di un impalpabile Maistrello ; continua invece a correre veloce il pallone fra i piedi dei calciatori neroazzurri, con Veloso e Valoti che in mezzo al campo ci mettono qualità ed esperienza oltre che quella sostanza assolutamente necessaria su un terreno di gioco via via sempre più pesante per via della pioggia che inizia nuovamente a cedere copiosa. Ma è tutto il Pisa che sembra essere un’orchestra ottimamente affiatata, e questa piacevole sensazione permane anche quando mister Aquilani getta nella mischia Nagy, Vignato e Calabresi al posto di Lisandru Tramoni, Marin e Piccinini. Passano pochi minuti ed i giochi sembrano essere definitivamente fatti : Esteves si accentra, chiede ed ottiene la triangolazione con Torregrossa e solo davanti a Maniero non sbaglia ; e soprattutto non vanifica l’assist da manuale del calcio di un Torregrossa apparso in netta ripresa dal punto di vista della condizione fisica.

IL BRACCINO DEL TENNISTA. Ma è proprio quando il più ed il meglio sembra ormai essere stato messo a referto che la partita per il Pisa si complica terribilmente : merito senza dubbio di un Cittadella mai domo che nonostante la giornata non particolarmente positiva si getta in attacco in maniera a tratti perfino furiosa, complice un avversario che colpevolmente abbassa troppo il proprio baricentro sul terreno di gioco e che ad un passo dal tanto agognato obbiettivo inizia forse ad accusare quello che nel tennis viene definito “braccino”. Negli ultimi dieci minuti (recupero compreso) si contano : il gran tiro al volo di Vita dai venticinque metri che manda il pallone a schiantarsi sulla traversa a Nicolas battuto ; l’intervento decisivo di Nicolas sul tentativo di tap-in di Pittarello ; il goal di Magrassi, abile a trovare il tocco decisivo al termine di una mischia di stampo rugbystico in area di rigore neroazzurra ; l’occasione capitata all’ultimo respiro sul destro di Pittarello che tira troppo centralmente da posizione assai favorevole e permette a Nicolas di salvare la propria porta con un intervento assolutamente ordinario. Davvero troppa paura nell’economia di una partita dominata per ottanta e più minuti di gioco, per certi versi anche comprensibile se si pensa quanto potesse mancare la vittoria fra le mura amiche ai ragazzi di mister Aquilani.

MISSIONE COMPIUTA, MA CHI SI FERMA E’ PERDUTO. Con tre punti in più nel carniere il Pisa adesso si appresta a ricevere il fanalino di coda del campionato Lecco martedì prossimo per il recupero della prima giornata ; inutile dire che l’occasione è di quelle assai ghiotte, superare la compagine lombarda significherebbe conquistare una posizione di classifica di tutto rispetto, ancor più lusinghiera se si pensa a quelle che sono state le difficoltà contingenti vissute dai neroazzurri in questo inizio di stagione. A dispetto delle difficoltà dei blucelesti servirà un Pisa versione Cittadella per conquistare il secondo successo in appena tre giorni all’Arena Garibaldi, guai a sottovalutare un avversario che nonostante il solo punto in classifica ha saputo far vedere comunque buone cose nelle gare fin qui disputate. Ma per i ragazzi di mister Aquilani non è certo questo il momento di fermarsi : una vittoria nel match di martedì significherebbe poter andare a Venezia con grande fiducia nei propri mezzi e con la consapevolezza di poter fare una grande partita anche al cospetto di una delle squadre più forti della cadetteria.

TRE PUNTI MA NON SOLO, C’E’ TANTO DI BUONO DA PORTARE A CASA. Va da sé che era fondamentale vincere contro il Cittadella per tutto quanto è stato asserito fino a questo momento, e sotto questo aspetto la missione è stata compiuta. Ma sono tanti gli aspetti positivi da portarsi appresso al termine di un grigio e piovoso pomeriggio di fine ottobre. La difesa a tre offre ampie garanzie a prescindere da quelli che sono i tre interpreti scelti di volta in volta da mister Aquilani, la porta di Nicolas nei match contro Cittadella, Spezia e Reggiana ha dovuto subire un numero di pericoli che è anche inferiore a quello che potrebbe essere considerato il minimo sindacale quando si affrontano due squadre di pari categoria. Gli esterni poi sono tornati ad essere una chiave tattica davvero importante nel gioco dei neroazzurri, nonostante il momentaneo abbandono del 4-2-3-1 ; contro i granata veneti Esteves e Lisandru Tramoni hanno fatto il bello e il cattivo tempo sulle corsie laterali, ed anche Beruatto e Vignato nella ripresa hanno saputo farsi valere in entrambe le fasi di gioco. E poi ci sono i cento minuti giocati da Torregrossa e Veloso, due dei giocatori più importanti nella rosa del Pisa ma che fino a questo momento erano stati frenati da una condizione atletica ancora approssimativa ; insieme a loro sta crescendo pure Valoti ed è indubbio che avere i calciatori di maggiore esperienza al top fisicamente potrebbe risultare un fattore decisivo quando si andranno ad affrontare le prossime partite. E se accanto a questi giocatori dall’indubbio valore anche i più giovani continueranno il loro percorso di crescita – a tal proposito come si fa a non sottolineare la parabola di Piccinini ? – beh, la sensazione è che il Pisa possa arrivare nella fase decisiva del campionato con tutti i crismi per poter rompere le scatole a tutti. E tutto sommato è una gran bella prospettiva.

H2o

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One Comment

  1. paolo

    22/10/2023 at 12:04

    Bravo Pisa, bravi tutti, bell’articolo, come sempre.Nella sezione il Braccino del tennista, alla fine, sottolinerei, sullo scampato pericolo finale con parata di Nicolas (quanti di noi non hanno rivisto per un istante il gol del Cosenza e temuto l’ennesima beffa atroce?), il bacio “appassionato” di Torregrossa (nel frattempo capitano) allo stesso Nicolas a evidenziare quanto il Pisa, l’ambiente, lo stesso Torregrossa, ci tenessimo tutti a questa vittoria, e a evitare un’altra beffa… Forse sono solo un vecchio bischero romantico! Aggiungo solo una cosa sul prato dell’Arena. Complimenti ai giardinieri. Il prato ha tenuto egregiamente nonostante la pioggia. Ieri sera, in serie A, i rimbalzi della palla in Torino Inter sembravano da campo di 2a categoria… Forza Pisa e a martedi!

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