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Spezia Pisa : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

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In un contesto a dir poco desolante Spezia e Pisa fanno davvero poco per rendere memorabile un derby solitamente infuocato trasformato in un match per pochi intimi in quel di Cesena ed alla fine si dividono la posta in palio facendo entrambe un piccolo passo avanti in classifica con la speranza di sfruttare al meglio la sosta dovuta agli impegni delle Nazionali per lavorare duramente e risolvere quei problemi che anche la partita di oggi ha evidenziato. Qualche rimpianto da una parte e dall’altra ed un finale di gara stranamente nervoso dopo ottanta e più minuti filati via all’insegna del fair play ; alla ripresa del torneo cadetto i due impegni casalinghi ravvicinati contro Cittadella e Lecco diranno molto su quello che sarà il campionato dei neroazzurri.

MISTER AQUILANI SCEGLIE IL 3-5-2. Lo aveva praticamente detto nella conferenza stampa della vigilia : avevamo costruito la squadra per portare avanti una certa idea di calcio ma con tutti gli infortuni che ci sono stati adesso devo adattare il modo di giocare in base ai giocatori che ho a disposizione. Ecco quindi che all’Orogel Stadium il Pisa si presenta per la prima volta in stagione con un inedito 3-5-2 che in questo momento è forse l’abito tattico migliore da poter cucire addosso a capitan Caracciolo e compagni : chiavi del centrocampo consegnate a Barberis con Marin e Piccinini a fargli da scudieri, attacco finalmente a due punte con Moreo e Torregrossa che torna a giocare un match dal primo minuto dalla gara di Coppa Italia disputata a Frosinone nel mese di agosto.

POCHE SORPRESE IN CASA SPEZIA. Mister Alvini dal canto suo decide di confermare gran parte dell’undici iniziale che sabato scorso aveva sbancato Piacenza centrando la prima vittoria stagionale ai danni della Feralpisalò ; le uniche novità sono in difesa dove gli indisponibili Dragowski e Bertola sono sostituiti rispettivamente da Zoet e da Muhl mentre in attacco recupera Francesco Pio Esposito e viene confermato il giovane Kouda sulla trequarti in luogo dell’esperto Verde. Aquilotti in campo con il 3-4-1-2, con le due squadre che sono praticamente a specchio lasciando infendere che la contesa si possa giocare sui duelli individuali dei ventidue contendenti : vedremo che non andrà propriamente così.

GLI AQUILOTTI CARICANO A TESTA BASSA, I NEROAZZURRI RESISTONO. Con ancora nella testa il goal beffa di Mazzocchi subito all’ultimo respiro del match contro il Cosenza di sabato scorso il Pisa parte con il freno a mano tirato al cospetto di un avversario che carica invece a testa bassa e per un nonnulla non trova immediatamente il goal del vantaggio : dopo neanche un minuto di gioco infatti il cross dalla corsia mancina di Reca trova la deviazione volante di Francesco Pio Esposito che manda la sfera a schiantarsi all’incrocio dei pali con Nicolas ormai fuori causa. Alla fine della fiera sarà l’occasione da rete più importante costruita dai padroni di casa, che nonostante il netto predominio esercitato nella prima metà del primo tempo non riescono più ad impegnare seriamente l’estremo difensore brasiliano ; da annotare soltanto una bella girata di Kouda murata dal corpo di un ottimo Canestrelli.

IL PISA ESCE FUORI ALLA DISTANZA. Facendo leva su una fase difensiva convincente – Canestrelli, Caracciolo e Leverbe alla fine della fiera saranno fra i migliori in campo – i neroazzurri fanno passare la buriana senza conseguenze particolari ed iniziano a trovare spazi interessanti per sviluppare la manovra offensiva contro uno Spezia che non riesce a dare la giusta continuità alla propria azione e che gioca non propriamente tranquillo a fronte di una situazione di classifica non certo idilliaca. La seconda parte del primo tempo è a forti tinte neroazzurre, con Esteves che va a riequilibrare il conto dei legni con una rasoiata fin troppo precisa che trova il montate alla destra di Zoet ; ci provano pure Barberis prima e Piccinini poi con conclusioni a rete della media distanza che non sortiscono però gli effetti desiderati. Si va così  all’intervallo sul punteggio ancora fermo sullo 0 a 0 iniziale ed in una situazione di equilibrio sostanziale fra le due squadre.

IL RIMPIANTO DI TORREGROSSA. La ripresa inizia con una grande occasione di marca neroazzurra : lancio dalle retrovie di Leverbe e sponda aerea di Piccinini che mette Torregrossa praticamente a tu per tu con Zoet, l’ex attaccante del Brescia opta per una conclusione mancina sulla quale il portiere olandese si esibisce in un ottimo intervento, fondamentale per salvare la propria porta dalla capitolazione. Peccato, sarebbe stato il modo migliore per suggellare il miglior momento di marca neroazzurra.

DOVERI, MA CHE COMBINI ? Ad eccezione di un paio di mischie nelle due aree di rigore, con il palo (esterno) che salva ancora una volta la porta bianconera dalla deviazione volante di Leverbe e con Nicolas che è bravo a salvarsi in corner sulla rasoiata di Antonucci, succede davvero poco dalle parti dei due estremi difensori fino al triplice fischio del direttore di gara. C’è però un episodio che farà discutere : il signor Doveri sanziona un intervento di Elia su Beruatto lanciato a rete con il cartellino giallo, il VAR lo richiama perché l’intervento dell’ex Palermo sembra interrompere una chiara occasione da goal e tutto lascia pensare all’espulsione del numero 7 in maglia bianconera ed invece il fischietto nato a Volterra torna sui propri passi e cancella perfino l’ammonizione originaria, derubricando l’intervento sul buon Pietro a normale contatto di gioco. Peccato che in una situazione del tutto analoga nella partita contro il Modena Hermannsson era stato spedito negli spogliatoi senza tanti complimenti … continua così il rapporto assai tormentato fra Pisa e mezzo tecnologico.

UN DERBY CHE SI SCALDA NEI MINUTI DI RECUPERO. Il veleno è nella coda, scriverebbero i cronisti quelli bravi ; ed è così che un maxi recupero dovuto alla girandola di sostituzioni, all’intervento del VAR e a tutta una serie di interventi dei sanitari da una parte e dall’altra si trasforma in una sorta di corrida che stride assai con il clima alla camomilla nel quale era stata disputata tutta la partita in precedenza. Ne fa le spese il povero Beruatto che in un parapiglia sotto il settore occupato dai supporters dello Spezia prima subisce uno spintone da Verde e quindi viene colpito da un oggetto piovuto dagli spalti, per poi rialzarsi come se niente fosse accaduto ; arrivano tutti insieme quei cartellini che il signor Doveri non aveva mai estratto fino a quel momento, compreso un rosso ai danni del neo entrato Ekdal reo di un fallo di reazione ai danni di Calabresi. Un finale nervoso che però non salva un derby che derby lo è stato davvero poco anche sotto l’aspetto temperamentale.

BICCHIERE MEZZO PIENO O BICCHIERE MEZZO VUOTO ? Il Pisa torna a casa con un punto che fa poca classifica ma che forse fa parecchio morale dopo l’inopinata sconfitta rimediata contro il Cosenza che era stata accompagnata da una prestazione per certi versi davvero preoccupante. Quando non si riesce a vincere è importante non perdere, ci dirà capitan Caracciolo nelle interviste post gara, e sotto questo aspetto i neroazzurri si sono fatti apprezzare per una tenuta difensiva finalmente ermetica che sicuramente ha tratto giovamento dalla disposizione tattica voluta da mister Aquilani, tre difensori centrali puri schermati dalla regia di Barberis e dalla corsa di Marin e Piccinini in mezzo al terreno di gioco. Dall’altra parte continua a preoccupare una fase offensiva che definire asfittica è perfino riduttivo : Torregrossa ha ancora bisogno di minuti nelle gambe per tornare ad essere l’Ernesto che ben conosciamo all’ombra della Torre Pendente, Moreo continua a sfiancarsi in un lavoro oscuro a tutto campo che inevitabilmente lo fa essere desaparecido in area di rigore avversaria. Tutte cose da analizzare e possibilmente migliorare in queste due settimane che ci separano dal match casalingo contro il Cittadella, autentica bestia nera dei neroazzurri in questi ultimi anni ; ma è una bestia che deve essere messa nelle condizioni di non nuocere perché è davvero troppo importante per il Pisa tutto – squadra ed ambiente – riuscire a trovare quel successo fra le mura amiche che manca ormai da sette mesi.

H2o

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