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Pisa Benevento : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Il Pisa è più forte delle assenze, dell’avversario, della pioggia e dei fantasmi causati da un mese passato senza vittorie e riesce a tornare al successo contro il più quotato Benevento nella serata forse peggiore da inizio campionato a questa parte : basta e avanza la magia su calcio di punizione di Cohen per tornare ad ottenere i tre punti e per issarsi al secondo posto in solitaria della graduatoria, alla vigilia del match contro la capolista Brescia. Insomma, una serata da incorniciare (sotto molteplici punti di vista).

PRIMO TEMPO. Mister D’Angelo disegna la propria squadra con un coriaceo 3-5-2 da battaglia, con Marin a fare il perno davanti alla difesa e con Birindelli e Beruatto lanciati a tutta fascia ; in avanti c’è Cohen al fianco di Masucci mentre il Benevento è più o meno quello che ci si attendeva alla vigilia eccezion fatta per il bomber Lapadula che si accomoda inizialmente in panchina sostituito da Sau. Pronti, via e per i neroazzurri è subito festa : calcio di punizione dalla media distanza in favore dei padroni di casa e Cohen si inventa una parabola mortifera per Paleari che si attendeva in cross da parte del giocatore israeliano e che invece è costretto a vedere la sfera infilarsi beffardamente all’incrocio dei pali.

I sanniti sono una bestia ferita ed iniziano a caricare a testa bassa alla ricerca del goal dell’immediato pareggio, rischiando però di subire il raddoppio dei padroni di casa quando Beruatto crossa un pallone d’oro dalla linea di fondo per Masucci che fallisce clamorosamente un calcio di rigore in movimento. Dall’altra parte trema in due circostanze la porta neroazzurra, salvata da Nicolas che prima è reattivo a mettere in corner il velenoso colpo di testa di Insigne e quindi è prodigioso a neutralizzare la conclusione a botta sicura di Ionita che dai quindici metri sembrava aver pescato il tiro vincente non avendo però fatto i conti con la prodezza del portiere brasiliano.

SECONDO TEMPO. Il copione resta il medesimo dei primi quarantacinque minuti di gioco : Benevento alla ricerca del goal del pareggio e Pisa che si difende con ordine e prova di quando in quando a far male in contropiede. Gli ospiti giocano molto in orizzontale anche quando mister Caserta getta nella mischia Lapadula, ed alla fine della fiera l’unico vero pericolo per la porta neroazzurra arriva dall’inserimento di Improta che ancora una volta trova in Nicolas un ostacolo insormontabile.

Grazie alle sostituzioni mister D’Angelo ridisegna la squadra con un inedito 4-1-4-1 e nella fase finale della contesa gli attacchi ospiti si fanno ancora più sterili, rappresentati da una miriade di palloni messi in area di rigore neroazzurra sui quali Caracciolo e compagni riescono sempre a fare buona guardia. L’ultima emozione della serata è il goal annullato all’ultimo respiro ad Improta per la posizione di fuorigioco di Lapadula : sarebbe stata una beffa (l’ennesima) per un Pisa dal cuore grande così che ha saputo rialzare la testa quando le difficoltà sembravano insormontabili.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre calciatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

COHEN. Ritrova una maglia da titolare dopo molte settimane e ripaga immediatamente la fiducia di mister D’Angelo con un calcio di punizione d’alta scuola che fa fare una brutta figura a Paleari al quale risultano fatali quei passi in avanti fatti in attesa di un cross che invece non arriva visto che il pallone è destinato a morire all’incrocio dei pali. Su questa perla il Pisa costruisce la propria partita, nella quale il calciatore israeliano usa con eguale efficacia sia il fioretto – un paio di aperture di gioco di prima intenzione sono una gioia per gli occhi – che la clava – rimedia pure il cartellino giallo per un’entrata fin troppo veemente ai danni di Barba. Se da lui si attendevano risposte, beh, direi che sono arrivate e sono tutte positive.

NICOLAS. Nelle tre occasioni più importanti create dal Benevento c’è la sua firma d’autore necessaria a lasciare le streghe a bocca asciutta ; ma se gli interventi sul colpo di testa di Insigne e sulla sassata di Improta sono poco più che ordinaria amministrazione (soprattutto per un portiere forte come lo è l’estremo difensore brasiliano) il volo che mette a referto sulla sassata di Ionita è un intervento che rientra a pieno titolo nella sessione “Miracoli” dell’almanacco del calcio. Sempre sicuro in uscita, anche quando l’area di rigore neroazzurra è pericolosamente affollata ed anche la più piccola indecisione sarebbe stata pagata a caro prezzo.

CARACCIOLO/LEVERBE. Mi si consenta di fare un’eccezione ed unire due calciatori nel medesimo giudizio. Perché la coppia difensiva formata da Antonio e Maxime è probabilmente la più forte della categoria ed anche contro un attacco importantissimo quale è quello del Benevento lo hanno ampiamente dimostrato : una gara tutta grinta ed attenzione contro avversari davvero forti che proprio non riescono a scrollarsi di dosso questi due mastini che oltretutto danno la sensazione di completarsi alla perfezione. Più marcatore puro Caracciolo, costantemente a ringhiare sulle caviglie degli attaccanti avversari che transitano dalle sue parti ; più libero vecchia scuola Leverbe, sempre pronto ad andare a chiudere gli spazi che si aprono negli ultimi venti metri dei neroazzurri. E per un Pisa in emergenza poter contare su sì tale retroguardia è stato un qualcosa di fondamentale per le sorti positive della contesa.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre calciatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

MASUCCI. Premesso che per la dedizione alla causa dimostrata contro i sanniti nessun giocatore neroazzurro meriterebbe di finire bonariamente dietro la lavagna, sulla prestazione tutta cuore e corsa del monumentale Gaetano pesa quel tiro sgangherato che vanifica la perfetta assistenza di Beruatto e che avrebbe significato il doppio vantaggio del Pisa dopo appena quindici minuti di gioco. Praticamente un calcio di rigore in movimento non trasformato, una sorta di pelo nell’uovo nella prestazione di un giocatore encomiabile per tutto quello che riesce a lasciare in campo ogniqualvolta viene chiamato in causa e che quando viene sostituito fa spellare le mani al pubblico dell’Arena Garibaldi. E ad un giocatore così si perdona tutto, c’è poco da fare.

GUCHER. In una partita di rara intensità e giocata da entrambe le squadre con il piede ben schiacciato sull’acceleratore il capitano neroazzurro fa fatica a trovare i tempi giusti, sia in fase di possesso che in fase di non possesso quando viene saltato con troppa facilità Acampora e Ionita. La sensazione è che quando i ritmi della contesa si alzano le difficoltà per il calciatore austriaco aumentano in maniera esponenziale, costringendolo ai margini della partita per lunghi tratti ; prova quindi a far legna in mezzo al campo, riuscendoci a corrente alternata.

SIBILLI. Gettato nella mischia per l’ultima mezz’ora di gioco con il chiaro intento di sfruttare la sua velocità e la sua tecnica negli spazi che inevitabilmente il Benevento avrebbe lasciato scoperti nel corso dell’assalto finale ; tale situazione però non riesce praticamente mai perché il Pisa è troppo schiacciato all’indietro e per il buon Peppe non resta altro da fare se non disturbare con il primo pressing i portatori di palla avversari, rafforzando così gli ormeggi neroazzurri nelle concitate fasi finali della partita.

H2o

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