Il Pisa Siamo Noi

Brescia Pisa : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

E9D24DCA-944E-4F9E-B817-BF73C51980A9

TifoPisa_Logo

Il Pisa espugna con pieno merito il “Rigamonti” e scavalca il Brescia in classifica issandosi in solitaria al primo posto della graduatoria ; prova maiuscola quella di capitan Gucher e compagni che controllano la contesa nel primo tempo e spingono forte sull’acceleratore nella ripresa, mettendo alla frusta i padroni di casa e capitalizzando al massimo la perla del neo entrato Sibilli. Un altro pomeriggio da ricordare in una stagione da sogno, c’è davvero poco da aggiungere.

PRIMO TEMPO. Pisa che torna al 4-3-1-2, con Mastinu a dare linfa alla linea mediana e Cohen riconfermato titolare schierato al fianco di Lucca ; mister Inzaghi invece si inventa un inedito 3-5-2 che comunque vede scendere in campo tutti gli uomini migliori. I primi quarantacinque minuti sono giocati con grande intensità da entrambe le squadre ma latitano le occasioni da goal da una parte e dall’altra : portieri sostanzialmente inoperosi e fasi difensive che prevalgono nettamente sulle manovre offensive degli avversari.

Piace comunque il piglio con il quale i neroazzurri tengono il campo, niente affatto intimoriti dai padroni di casa e assolutamente propositivi in avanti come dimostrano le occasioni di Lucca e Gucher poco prima dell’intervallo : in entrambe le circostanze difetta la mira dei giocatori ospiti.

SECONDO TEMPO. Ci sono solo i neroazzurri in campo nella ripresa, nonostante mister Inzaghi le provi di tutte per cambiare l’inerzia della contesa (facendo ad onor del vero parecchia confusione). Joronen si salva sul calcio di punizione da distanza siderale di Lucca e sul sinistro da posizione impossibile di un ottimo Mastinu ; e quando non ci arriva il portiere finlandese ci pensa il palo a dire di no al tentativo in acrobazia di Caracciolo che aveva raccolto alla perfezione il bel calcio di punizione di Cohen.

Ci vuole però la prodezza di un Sibilli appena entrato dalla panchina per far capitolare i padroni di casa : destro a giro dal vertice sinistro dell’area di rigore delle Rondinelle e pallone che si incastona all’incrocio dei pali. Ti aspetti la reazione rabbiosa della Leonessa ed invece c’è ancora tempo per un calcio di rigore prima assegnato e poi tolto dal VAR agli ospiti, con Lucca addirittura ammonito per simulazione dal comunque ottimo signor Sozza.

Poco importa : tre punti di platino e primo posto in classifica che ancora una volta parla neroazzurro, in una giornata di campionato che eccezion fatta per il Benevento ha visto tutte le prime della classe mancare l’appuntamento con la vittoria. E martedì c’è subito il Perugia per confermare quanto di buono fatto in terra lombarda, dalla quale il Pisa ritorna con la consapevolezza di non essere inferiore a nessun’altra squadra di questo campionato.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

MARIN. Altra prestazione monumentale del giocatore rumeno che giganteggia nella zona nevralgica del terreno di gioco per tutta la durata della contesa, stravincendo il confronto con Bisoli e recuperando una marea di palloni sulla linea mediana che sono fondamentali affinché i neroazzurri tengano in mano le redini della contesa. Autentico incubo per i portatori di palla del Brescia che se lo vedono arrivare addosso come una furia, non disdegna oltretutto di alimentare la manovra offensiva della compagine ospite con precise geometrie che tolgono una parte del peso della costruzione del gioco dalle spalle di Nagy. Un equilibratore perfetto della creatura di mister D’Angelo, un centrocampista moderno al quale però la vetusta definizione “di corsa e di governo” calza davvero a pennello.

SIBILLI. Il match winner di giornata con un goal tanto bello quanto importante : un destro a giro dai sedici metri che si va ad incastonare all’incrocio dei pali alle spalle dell’esterrefatto Joronen a guisa di splendida gemma che nobilita nella maniera migliore possibile la prestazione maiuscola di tutta la squadra. Quando ci si alza dalla panchina e dopo una manciata di minuti si è subito decisivi significa essere al centro del progetto a prescindere dai minuti giocati e dalla titolarità o meno ; e questo vale per tutti i calciatori che vestono la maglia neroazzurra, protagonisti di un gruppo granitico che sa andare oltre alle assenze ed alle difficoltà.

MASTINU. Scelto da mister D’Angelo per completare la linea mediana neroazzurra al fianco di Nagy e Marin l’ex Spezia fornisce una prestazione di sostanza non disdegnando quando ne ha la possibilità di mettere a frutto le importanti doti tecniche ; passa con invidiabile naturalezza dal contendere il pallone agli avversari con interventi da vero mastino – nomen omen – del centrocampo all’armare il sinistro e a servizio dei compagni e a voler far male a Joronen. Bella davvero la conclusione da posizione praticamente impossibile che costringe l’estremo difensore finlandese a salvarsi in corner : quando si provano questo tipo di soluzioni significa essere in fiducia, davvero una bella notizia dopo la sfortuna che si era accanita sul buon Giuseppe la stagione scorsa.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre calciatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

BIRINDELLI. Difficile trovare giocatori al di sotto della sufficienza in una squadra capace di sbancare con pieno merito il terreno di gioco della capolista, bisogna andare a disquisire di questioni di lana caprina per completare in qualche modo questa rubrica. Il buon Samuele ha l’ingrato compito di tenere a bada Pajac che alla fine della fiera è uno dei più positivi in casa delle Rondinelle, la missione è compiuta ma lo costringe ad una prestazione di totale sacrificio annullandone praticamente l’apporto alla fase offensiva dei neroazzurri.

GUCHER. Sembra andare ad una velocità minore rispetto ai compagni del centrocampo, pertanto la prestazione del capitano non ruba l’occhio di chi osserva il match nonostante ci metta tanta esperienza e la grinta necessaria per guidare la nave rossocrociata nel porto della vittoria finale. Poco incisivo quando è chiamato a battere corner e calci di punizione, in partite così equilibrate sono episodi da sfruttare nella maniera migliore possibile.

LUCCA. Francobollato in maniera feroce da Chancellor, raddoppiato costantemente quando da Cistana quando da Mangraviti : è dura la vita per il bomber neroazzurro, che oltretutto non è particolarmente tutelato dal direttore di gara che permette ai difensori del Brescia di adoperare nei suoi confronti le maniere (anche troppo) forti. Gioca prevalentemente per i compagni, provando a difendere palloni vitali per far salire la squadra ospite ; a fine primo tempo sfrutta uno scivolone del marcatore diretto per andare alla conclusione a rete dai sedici metri ma il suo tiro è soltanto potente ; nel finale sembra conquistarsi un calcio di rigore sacrosanto che poi il VAR trasforma in una sua simulazione che gli costa addirittura il cartellino giallo, a testimonianza di un periodo non particolarmente fortunato per quel che concerne il suo rapporto con gli arbitri. Verranno tempi migliori, in un senso e nell’altro.

H2o

Condividi questo articolo:
Facebook Twitter Email

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>