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Cittadella Pisa : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Dopo undici giornate in testa alla classifica del campionato di serie B il Pisa abdica dal trono perdendo a Cittadella al termine di una partita surreale, terminata addirittura in otto uomini a causa delle espulsioni di Nagy, Touré e Lucca ; i goal di Antonucci e Baldini condannano i neroazzurri alla seconda sconfitta stagionale e certificano un periodo di appannamento generale che segue l’avvio da sogno messo a referto nelle prime sette gare. Benedetta la sosta delle Nazionali per rimettersi in carreggiata.

PRIMO TEMPO. Ospiti che si presentano all’appuntamento con Hermannsson a destra e con Mastinu ed il recuperato Marsura a dar manforte a Lucca in avanti ; Cittadella in formazione tipo ma che subisce l’avvio veemente di capitan Caracciolo e compagni, padroni del campo ma poco pungenti negli ultimi sedici metri. Alla fine il più pericoloso è Marin che con un sinistro al volo di rara potenza e precisione chiama Kastrati alla parata dell’anno ; Kastrati che poi rischia di combinarla grossa facendosi sfuggire un cross innocuo dello stesso Marin, venendo salvato dal montante con buona dose di fortuna.

La contesa ha la prima svolta quando Nagy abbatte con una brutta entrata nel cerchio di centrocampo Okwonkwo lanciato in contropiede : cartellino rosso sacrosanto per il giocatore ungherese. Ed i padroni di casa prendono immediatamente coraggio, cogliendo due traverse nell’arco di cinque minuti prima con Vita e quindi con Baldini (nella seconda circostanza decisiva la deviazione di Nicolas).

SECONDO TEMPO. Pronti, via e Cittadella in vantaggio : su azione d’angolo il pallone capita sul piede di Antonucci che spara un diagonale destro imprendibile per Nicolas. Ed è la prima cattiva notizia di una ripresa che per i neroazzurri si trasforma presto in un autentico incubo, perché la squadra di mister D’Angelo rimane addirittura in otto uomini a causa delle discutibili espulsioni rimediate da Touré prima (fallo di reazione in seguito ad una reiterata trattenuta di Benedetti) e Lucca poi (somma di ammonizioni, per due interventi scomposti ai danni di Adorni che non sembravano essere passibili di sanzione da parte del direttore di gara).

Gli ultimi trenta minuti della contesa sono pura accademia, con i padroni di casa che fanno giro palla e con gli ospiti ovviamente incapaci di rendersi pericolosi dalle parti di Kastrati nonostante l’orgoglio e l’impegno profusi sul terreno di gioco ; tanto bello quanto utile solo per le statistiche il goal in pieno recupero di Baldini che impallina Nicolas con una bordata terrificante dalla media distanza. Ed ora c’è la sosta per le Nazionali, da sfruttare al meglio per ripartire con rinnovato spirito e rinnovate energie ; in altre parole per ritrovare il Pisa della prima parte della stagione.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre calciatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

MARIN. Giganteggia nella zona nevralgica del terreno di gioco, tenendo bel salde le redini della linea mediana anche dopo l’espulsione di Nagy ; corre per due e va pure vicinissimo al goal del vantaggio con un sinistro di prima intenzione dai venti metri negatogli da un autentico miracolo di Kastrati che vola a togliere il pallone dall’incrocio dei pali. Peccato, sarebbe potuta nascere tutta un’altra partita per i colori neroazzurri.

HERMANNSSON. Torna titolare a presidiare la corsia di destra e mette a referto una prestazione importante : dalla sua parte il Cittadella non sfonda praticamente mai anche quando i neroazzurri sono costretti all’inferiorità numerica. Gioca inoltre con calma invidiabile nell’economia di una squadra sostanzialmente nervosa, piovono cartellini gialli e rossi ma il difensore islandese non si scompone e continua a fare la propria partita quasi incurante di quel che sta capitando sul terreno di gioco ; inoltre nel primo tempo prova pure a proporsi in chiave offensiva e mette in the box un paio di cross interessanti non sfruttati a dovere dai compagni dell’attacco.

MASTINU. Confermato titolare dopo la gara con l’Ascoli, stavolta ha il compito di giostrare immediatamente alle spalle di Lucca e di allargarsi sulla destra per ampliare il fronte di attacco della compagine ospite : l’operazione riesce bene soprattutto nella prima mezz’ora di gioco, poi inevitabilmente la sua prestazione risente degli accadimenti sfortunati che interessano i neroazzurri dall’espulsione di Nagy in poi. Ma nella ripresa gli capita il pallone per impattare la contesa immediatamente dopo il goal di Antonucci : l’ex Spezia esplode il sinistro da posizione assai defilata ma Kastrati conferma di essere in serata di grazia.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre calciatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

NAGY. Parte anche bene, dettando i tempi nel mezzo al campo e tenendo la squadra corta ed aggressiva sui portatori di palla avversari, ma è protagonista in negativo dell’episodio che inizia a far pendere la contesa dalla parte del Cittadella. L’entrata in scivolata sul lanciatissimo Okwonkwo – a proposito, troppo spazio per ripartire in velocità lasciato nella circostanza all’attaccante in maglia granata – è davvero brutta ed assolutamente fuori tempo, il cartellino rosso è inevitabile per il giocatore ungherese.

TOURE’. Meno brillante rispetto ad altre partite in questo avvio di campionato ma comunque la presenza sulla linea mediana è di quelle importanti e tangibili per gli avversari ; ha però il torto di cadere nelle provocazioni di Benedetti e di sbracciare con troppa veemenza per liberarsi della trattenuta tutt’altro che affettuosa del terzino di casa, rimediando così un cartellino rosso che rappresenta sostanzialmente la pietra tombale sulla contesa.

LUCCA. Qua il discorso si fa più complicato rispetto a quanto asserito a riguardo delle espulsioni di Nagy e Touré. Nell’economia di una partita da parte sua non particolarmente positiva rimedia due cartellini gialli per due contrasti con Adorni dove il contatto con il difensore avversario avviene con il ginocchio e non con le braccia che l’attaccante ex Palermo tiene sempre sotto controllo, ciò nonostante il direttore di gara è inflessibile e non gli perdona due giocate più che altro scomposte e niente affatto cattive. Il problema però risiede nel trattamento che i difensori avversari gli riservano da un paio di settimane a questa parte : pallone mai considerato ed entrate particolarmente decise sull’uomo, che a questo punto, valutando il metro di giudizio del signor Meraviglia, fa fatica anche a difendersi in qualche modo. Signor Meraviglia che oltretutto dimostra la stessa sensibilità del mostro di Dusseldorf quando decide di lasciare il Pisa addirittura in otto uomini sventolandogli sul viso il secondo cartellino giallo per un intervento che vista la situazione che si era venuta a creare in campo avrebbe meritato soltanto una bella sgridata e nient’altro, ma tant’è, evidentemente con gli arbitri della sezione di Pistoia è così che deve andare (Irrati docet). Fatto sta che rimane la spiacevolissima sensazione che il buon Lorenzo venga ormai da qualche settimana lasciato alla mercé dei difensori avversari senza che i vari direttori di gara facciano alcunché per tutelare a dovere quello che un mese fa veniva indicato da tutti quale patrimonio del calcio italiano. Evidentemente si deve trattare di un patrimonio buono giusto per riempire qualche pagina di quotidiani dipinti di rosa oppure per far fare qualche servizio riempitivo alla TV satellitare di turno ; e se non fosse così, beh, allora è molto meglio non essere un patrimonio ma essere uno dei tanti, se ne guadagna in salute.

H2o

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