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Parma Pisa : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

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Come nella gara di andata i secondi finali sono fatali al Pisa che soccombe ancora una volta di fronte al Parma quando il pareggio sembrava ormai acquisito ; un errore da matita blu di Nicolas condanna i neroazzurri ad una sconfitta assolutamente immeritata al termine di una gara condotta con gagliardia e raziocinio contro la prima della classe capace di punire gli avversari ad ogni minimo errore commesso. Peccato, perché il goal di Canestrelli avrebbe meritato tutt’altro epilogo e sarebbe significato molto più del punto in classifica.

MISTER AQUILANI CONFERMA LA DIFESA A TRE. Il Pisa prosegue nel solco tracciato dalla vittoria ottenuta contro la Sampdoria sette giorni or sono, con mister Alberto Aquilani che conferma modulo e (quasi totalmente) uomini visti una settimana fa contro i blucerchiati ; neroazzurri in campo con una sorta di 3-4-2-1 che vede il ritorno di Calabresi dopo il turno di squalifica scontato contro i doriani e l’impiego dal primo minuto di Valoti che ha finalmente smaltito gli acciacchi fisici accusati nelle ultime settimane. Tocca ancora a Torregrossa sostenere il peso dell’attacco neroazzurro – ancora una panchina per Bonfanti – mentre viene confermato Touré nel solito ruolo di raccordo fra la linea mediana e quella offensiva.

UN PARMA A TRAZIONE OFFENSIVA. Le intenzioni di mister Fabio Pecchia appaiono subito chiare fin dalla lettura delle formazioni ufficiali : Parma schierato con un 4-2-3-1 particolarmente offensivo, linea mediana composta da Sohm e Bernabé e tre calciatori dalle doti spiccatamente offensive alle spalle del centravanti di riferimento Bonny. In difesa Coulibaly e Balogh vengono preferiti rispettivamente a Di Chiara ed Osorio.

UNA GRAN BELLA PARTITA. Sin dai primi minuti di gioco lo spettacolo che va in scena sul rettangolo verde del “Tardini” è di quelli da apprezzare senza riserva alcuna : le due squadre si affrontano a viso aperto ed il Pisa non trema affatto dinnanzi alla capolista, anzi, prova a sviluppare il proprio gioco non disdegnando quando se ne presenta la possibilità di provare a far male negli ultimi sedici metri. Dall’altra parte la qualità offensiva dei padroni di casa è per certi versi spaventosa, con Bernabé che disegna calcio a tutto campo e con gli avanti ducali che si muovono in continuazione non dando punti di riferimento definiti alla retroguardia ospite. Ritmi sostenuti e spettacolo assolutamente piacevole, con il direttore di gara che non fischia praticamente mai ed il gioco che scivola via veloce : è serie B, ma potrebbe essere tranquillamente serie A anche per la cornice di pubblico importante che presenta l’impianto emiliano.

OCCASIONI IMPORTANTI DA UNA PARTE E DALL’ALTRA. Aprono le danze le conclusioni dalla media distanza di Mihaila prima e di Valoti poi che non impensieriscono più di tanto gli estremi difensori avversari, si prosegue poi con gli inserimenti importanti di Man e di Touré che davanti a Nicolas e Chichizola non trovano il colpo risolutivo ; stessa cosa si può dire per Benedyczak che da posizione non semplice esplode il destro sul quale il portiere brasiliano si fa trovare pronto all’altezza del primo palo. Buona davvero la densità che il Pisa riesce ad esprimere in mezzo al campo, gli undici calciatori neroazzurri sono posizionati davvero bene e riescono a togliere profondità alle azioni dei padroni di casa ; oltretutto Barbieri ed Esteves spingono forte sulle corsie laterali e la retroguardia ducale ha il suo bel daffare a contrastare le folate offensive di Torregrossa e compagni.

TORREGROSSA, COSA MI COMBINI ? Giganteggia Touré in mezzo al campo, facendosi valere in maniera davvero importante in entrambe le fasi di gioco ; ed è proprio un perfetto filtrante del gigante tedesco che premia l’inserimento senza palla di Valoti che a tu per tu con Chichizola scarica lateralmente in favore di Torregrossa che da zero metri ha solo l’incombenza di spingere il pallone nella porta ducale rimasta ormai sguarnita. Ma incredibilmente l’ex Sampdoria tocca maldestramente di sinistro – che sarebbe pure il suo piede – e mette sul fondo un pallone che sarebbe stato più semplice mettere in rete piuttosto che ciabattare indecorosamente sul fondo ; un errore francamente incomprensibile per un giocatore dell’esperienza e con i mezzi tecnici del buon Ernesto.

GOAL SBAGLIATO GOAL SUBITO. Oltre il danno la beffa. Passano un paio di minuti e dalla corsia destra Delprato disegna un bel cross che pesca nel centro dell’area di rigore ospite Benedyczak il quale si inventa una conclusione volante da applausi che incenerisce il malcapitato Nicolas, giocata questa agevolata dal ritardo nella marcatura di Barbieri che lascia troppo spazio al numero 7 in maglia gialloblu. La legge più vecchia del gioco del calcio si materializza in tutta la sua violenza sul prato del “Tardini” : una spallata che avrebbe tramortito un toro ma non un Pisa gagliardo che china il capo e si rimette a macinare gioco cercando di sfruttare una fase difensiva del Parma non all’altezza dell’enorme potenziale offensivo sprigionato dai padroni di casa.

UN PAREGGIO ASSOLUTAMENTE MERITATO. Ed il goal del pareggio è il giusto premio per un Pisa arrivato in Emilia senza timore reverenziale alcuno nei confronti del più titolato avversario : dalla bandierina Veloso disegna una traiettoria ad uscire che trova l’imperiosa incornata di Touré che si trasforma in assist d’oro per Valoti che tutto solo davanti a Chichizola non sbaglia e mette a referto l’ottavo goal in stagione. Non male per uno che di mestiere fa il centrocampista e che ancora una volta si conferma uno dei più lucidi negli ultimi sedici metri in casa neroazzurra ; è una rete di straordinaria importanza nell’economia del match, con i padroni di casa che perdono certezze e metri di campo e con il Pisa che si fa preferire in un primo tempo che avrebbe sicuramente meritato di terminare in vantaggio.

UNA RIPRESA DI SOFFERENZA. Purtroppo i secondi quarantacinque minuti di gioco saranno assai diversi rispetto a quanto visto nel primo tempo. La ripresa inizia con Bonfanti subito in campo al posto di un Torregrossa rientrato claudicante negli spogliatoi, dall’altra parte mister Pecchia prova a riequilibrare una squadra apparsa troppo spesso sbilanciata in avanti inserendo Estevez ed Hernani (fuori i deludenti Bonny e Sohm) in modo da spostare Bernabé sulla linea dei trequartisti alle spalle di Benedyczak passato a fare il centravanti di riferimento. E’ un Parma che decide di tenere in mano il pallino del gioco senza soluzione di continuità mentre i neroazzurri abbassano il baricentro del proprio raggio d’azione e iniziano a far fatica a ripartire con pericolosità ; oltretutto i migliori in campo in casa Pisa nel primo tempo – Valoti, Barbieri e Touré – iniziano a dare preoccupanti segni di stanchezza e la qualità del gioco ospite ne risente in maniera evidente.

UNA STRENUA DIFESA. Nonostante tali difficoltà il meccanismo difensivo messo in piedi da mister Aquilani regge bene la carica dei padroni di casa che perdono per infortunio Mihaila e lo sostituiscono con Charpentier che appena entrato ha subito l’occasione per far male a Nicolas bravo a respingere la rasoiata velenosa dell’ex Frosinone ; cresce la spinta ducale ma la porta neroazzurra non corre chissà quali rischi, con il tecnico romano che prova a dare nuova linfa alla propria squadra attingendo a piene mani dalla panchina e gettando nella mischia Piccinini, Beruatto e Moreo al posto rispettivamente di Veloso, Barbieri e Valoti. Spinge il Parma, ma alla fine della fiera l’unica vera occasione è una legnata dai venti metri di Man che trova la fortuita deviazione di Moreo utile a indirizzare la sfera sulla traversa con Nicolas ormai fuori causa

L’ACUTO DI MAN NON STENDE I NEROAZZURRI. Il talentuoso calciatore rumeno si rifa prontamente : scappa sulla sinistra Hernani che mette in the box un pallone interessante toccato da Charpentier che diventa un assist d’oro per l’accorrente Man che con una finta da applausi scherza la marcatura ad onor del vero fin troppo blanda di Beruatto e si presenta a tu per tu con Nicolas superato dal tocco preciso del numero 98 in maglia gialloblu. Esplode il pubblico del “Tardini” mentre mister Aquilani si gioca pure la carta Lisandru Tramoni (fuori un esausto Esteves) per provare a farsi pericoloso dalle parti di un Chichizola assolutamente inoperoso nei secondi quarantacinque minuti di gioco, e con la forza della disperazione i neroazzurri trovano un’ottima giocata di Piccinini che mette un cross a rimorchio per Moreo la cui conclusione di prima intenzione è lontana parente di quella di Benedyczak e termina nella curva occupata dai padroni di casa.

CANESTRELLI LA RIPRENDE, NICOLAS LA BUTTA VIA. Ma il meglio ed il peggio della giornata devono ancora arrivare. Mentre mister Pecchia sostituisce l’esausto Bernabé con Partipilo ed in contropiede i ducali hanno l’occasione di chiudere anzitempo la contesa con Charpentier che tutto solo davanti a Nicolas in uscita disperata non riesce a trovare il tocco risolutivo ; c’è ancora vita per i neroazzurri che in pieno recupero la rimettono in piedi con il colpo di testa di Canestrelli – colpevolmente dimenticato da Estevez in fase di marcatura – che impatta alla perfezione il perfetto calcio di punizione di Marin e con un velenoso lob non lascia scampo a Chichizola. Esplodono di gioia i duemila cuori neroazzurri arrivati in Emilia, fanno festa i calciatori ospiti in mezzo al campo totalmente ignari che il veleno della sfida è tutto nella coda : all’ultimo respiro Partipilo dall’out di sinistra fa partire un cross rasoterra di facile lettura per Nicolas al quale però sfugge incredibilmente il pallone sul quale si avventa come un falco Delprato che regala alla capolista una vittoria a quel punto totalmente inaspettata.

PISA, CHE PECCATO ! Protesta il portiere brasiliano nei confronti del signor Pezzuto per un fantomatico tocco ai suoi danni che non c’è assolutamente stato, mentre i compagni hanno le mani fra i capelli per il pareggio incredibilmente gettato alle ortiche. Come a Palermo, come contro la Reggiana, le topiche dell’estremo difensore carioca costano punti importanti alla causa neroazzurra, ed ancora una volta quel maledetto salto di qualità è rimandato a data da destinarsi. Peccato davvero, quel primo tempo giocato con intelligenza tattica e gagliardia avrebbe meritato ben altro epilogo, come del resto lo avrebbe meritato la voglia di non mollare nonostante un secondo tempo giocato in mezzo a mille difficoltà al cospetto della prima della classe. Ed invece c’è ancora una volta da raccattare i cocci, da rimettere insieme i pezzi, di ricostruire quel morale e quella fiducia che soltanto i risultati positivi riescono a regalare nel gioco del calcio. Ed il 2 a 2 contro il Parma sarebbe stato risultato da tenersi ben stretto e da sfoggiare con orgoglio nell’economia di un processo di crescita tuttora ancora in essere, un pareggio che sarebbe andato ben oltre il singolo punto in più in classifica ; ed invece siamo qui a sperare che l’ennesimo ceffone preso in questi ultimi mesi serva da lezione per non commettere più certi errori che stanno condannando i neroazzurri ad un anonimato difficile da accettare. Perché quando ti togli il lusso di dominare al “Tardini” per quarantacinque minuti di gioco significa che c’è del buono in questa squadra, e questo buono non deve andare assolutamente disperso per colpa di errori marchiani che in questo momento stanno costando davvero tanto ad un Pisa che continua a vivere sospeso fra il nulla e l’addio.

H2o

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