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Palermo Pisa : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica
- Updated: 17/12/2023
Seconda sconfitta consecutiva per un Pisa punito oltre i propri demeriti da un Palermo che ottiene i tre punti al termine di una partita pazza che non è affatto semplice da raccontare e da commentare ; una girandola di goal e di emozioni che alla fine premiano i padroni di casa mentre gli ospiti restano immeritatamente con un pungo di mosche in mano e con una classifica che inizia davvero ad essere preoccupante, alla vigilia dello scontro diretto di sabato prossimo contro l’Ascoli che rischia seriamente di diventare un autentico crocevia della stagione di capitan Caracciolo e compagni.
TORNANO CARACCIOLO E VELOSO, CHANCE PER VIGNATO. Nel consueto 4-2-3-1 di mister Alberto Aquilani tocca al rientrante Caracciolo sostituire lo squalificato Canestrelli al centro della difesa, con Barbieri che torna titolare nel ruolo di terzino sinistro mentre Esteves è costretto a traslocare sulla corsia mancina al posto dell’infortunato Beruatto ; in mezzo al campo ritrova una maglia da titolare Veloso mentre sulla linea dei trequartisti c’è spazio per Vignato sulla sinistra, con D’Alessandro che dopo l’indisposizione patita a Catanzaro sette giorni or sono agisce sulla corsia opposta. Come centravanti di riferimento Moreo viene preferito a Gliozzi.
UN PAIO DI SORPRESE IN CASA ROSANERO. E’ più o meno il Palermo che ci si aspettava alla vigilia quello che scende in campo contro i neroazzurri, ad eccezione di Jensen preferito a Buttaro per sostituire lo squalificato Mateju sulla fascia destra e di Insigne che soffia la maglia da titolare a Di Mariano. Per il resto mister Eugenio Corini conferma il solito 4-3-3 passibile in corso d’opera di passaggio al 4-2-3-1 grazie alle incursioni di Coulibaly sulla linea dei trequartisti alle spalle di bomber Brunori.
IL PALERMO HA PAURA, IL PISA MENA LE DANZE. Contro un avversario che gioca evidentemente intimidito e con un “Barbera” già sul piede di guerra che sembra non perdonare nulla a capitan Brunori e compagni tocca al Pisa fare la partita e tenere in mano il pallino del gioco, con i rosanero che fanno una fatica immane in entrambe le fasi di gioco. Fa specie soprattutto notare come una squadra che fa della qualità dei propri interpreti uno dei punti di forza di maggior peso specifico non riesca a mettere insieme tre passaggi di fila ; gli ospiti ne approfittano e si fanno ampiamente preferire dal punto di vista della manovra, sfiorando il goal del meritato vantaggio in un paio di circostanze la più importante delle quali vede protagonista Esteves il cui destro dai venti metri è ben respinto da Pigliacelli.
IL VAR CANCELLA IL GOAL DI MARIN, E’ LA PRIMA SVOLTA DEL MATCH. A dir la verità il Pisa il goal del vantaggio lo avrebbe pure trovato quando Valoti calcia di prima intenzione il suggerimento da calcio d’angolo di Veloso, ne viene fuori una via di mezzo fra un tiro ed un cross che arma all’altezza del secondo palo il colpo di testa di Marin che con un preciso lob non lascia scampo a Pigliacelli. Ma l’esultanza del calciatore rumeno è strozzata dal signor Dionisi che al VAR scorge un millimetrico fuorigioco del buon Marius : tutto da rifare quindi per i neroazzurri, ma il problema è che l’episodio positivo sveglia dal torpore i padroni di casa che si rendono protagonisti di un finale di primo tempo di quelli importanti.
UN TREMENDO UNO-DUE CHE SEMBRA ANNICHILIRE I NEROAZZURRI. Senza avvisaglia alcuna il timido Palermo visto nei primi trenta minuti di gioco inizia a vincere tutti i contrasti in mezzo al campo ma sopratutto riesce a far tremendamente male ai neroazzurri ogniqualvolta riesce a vedere la porta difesa da Nicolas. Perdono metri e fiducia i ragazzi di mister Aquilani che dalla panchina è costretto ancora una volta a vedere una squadra messa a ferro e fuoco sulla propria corsia mancina dove Vignato ed Esteves non riescono a fornire una prestazione difensivamente sufficiente ; manna dal cielo per i padroni di casa che in poco più di dieci minuti si trovano avanti di due goal senza neanche rendersene conto. Gran protagonista Insigne che prima riceve in area di rigore ospite il perfetto suggerimento di Gomes per poi liberarsi fin troppo facilmente di Caracciolo e far secco Nicolas con una violenta conclusione mancina, quindi mette in mezzo un cioccolatino per l’accorrente Brunori che anticipa Hermannsson e fa esplodere il fino a quel momento tiepido pubblico del “Barbera”. Si va all’intervallo con quella che sembra una pietra tombale sulla contesa, ma non sarà assolutamente così.
IL PISA LA RIPRENDE IN CINQUE MINUTI. Quella che rientra in campo per la ripresa è una bestia ferita ma niente affatto doma, probabilmente consapevole di non meritare un passivo del genere ; il Palermo crede di poter gestire il risultato senza particolari patemi ma viene travolto dal furore agonistico dei neroazzurri che nel girano di cinque minuti riequilibrano incredibilmente la contesa. Prima è Marin che beneficia di uno strano assist di testa da parte di Esteves – e di un meccanismo difensivo dei rosanero assolutamente rivedibile – trovandosi a tu per tu con Pigliacelli che nulla può sulla precisa conclusione mancina del calciatore rumeno ; poi ci pensa un ottimo D’Alessandro a scappar via sulla corsia di destra ed a mettere in the box un pallone d’oro che l’accorrente Valoti impatta con violenza e precisione non lasciando così scampo al malcapitato estremo difensore avversario. Cinque minuti di fuoco da parte di capitan Caracciolo e compagni che finalmente riescono a tradurre in moneta sonante la mole di gioco messa a referto.
LA FOLLIA DI MARIN (ANCHE SE NEL PRIMO TEMPO …). In un “Barbera” piombato nuovamente nello sconforto l’inerzia del match sembra essere tutta dalla parte dei neroazzurri ma puntuale arriva l’episodio negativo che rimescola le carte in tavola in favore dei padroni di casa : Marin entra duro su Coulibaly ed il signor Collu estrae il cartellino giallo per poi essere richiamato dal VAR ed essere convinto di dover cambiare il colore del cartellino. Condotta violenta da parte del buon Marius, un fallo assolutamente inutile nel cerchio di centrocampo commesso da uno dei più esperti nonché dei più positivi nelle fila del Pisa … fatto sta che al minuto sessanta comincia tutta un’altra partita. Ma c’è un però grosso come una casa : nel primo tempo sullo stesso Marin era stata commessa un’entrata assolutamente identica sulla quale il signor Collu aveva addirittura sorvolato, non permettendo così al VAR la revisione al monitor dell’episodio … I misteri del calcio moderno, mai benevolo nei confronti dei colori neroazzurri.
CORINI LA VUOLE VINCERE, AQUILANI SI COPRE MA CONTINUA A GIOCARSELA. La superiorità numerica consiglia mister Corini a giocarsi la doppia punta, con Soleri che sostituisce Coulibaly ; dall’altra parte fuori un’ancora una volta evanescente Vignato e dentro Piccinini per dare maggior sostanza al centrocampo neroazzurro. Attaccano furiosamente i rosanero, con Di Francesco che prima si rende protagonista di una mezza rovesciata da applausi che manda la sfera a stamparsi sulla traversa e poi si vede respingere da Nicolas un colpo di testa da zero metri che sembrava premiare nella maniera migliore il cross dell’indiavolato Insigne. In qualche modo regge la linea Maginot del Pisa che comunque non disdegna di ripartire quando ne ha l’occasione : un positivo Barbieri si fa tutta la fascia destra per poi armare la conclusione dell’accorrente Piccinini, tiro violento ma centrale e Pigliacelli in qualche modo si salva.
L’ERRORE DI NICOLAS CONDANNA I NEROAZZURRI BEN OLTRE I PROPRI DEMERITI. Continua la partita a scacchi fra le due panchine : mister Corini si gioca le geometrie di Stulac, le accelerazioni di Aurelio e la classe di Di Mariano mentre mister Aquilani toglie dal campo gli esausti Valoti e D’Alessandro ed un Moreo che praticamente non l’ha mai vista per inserire De Vitis, Nagy e Gliozzi. Passano alla difesa a tre i neroazzurri, con il buon Adam chiamato a far da frangiflutti davanti alla retroguardia ; ma è una mossa che purtroppo non paga perché dopo appena un minuto di gioco il solito Insigne disegna dalla corsia di destra un cross con il contagiri la cui traiettoria viene valutata malissimo da Nicolas la cui improvida uscita viene punita dal colpo di testa di Segre che sovrasta Hermannsson e riporta in vantaggio il Palermo.
CUORE NEROAZZURRO NEL FINALE MA PURTROPPO NON BASTA. C’è ancora il tempo per l’ingresso in campo di Masucci (fuori Caracciolo) e per l’occasione che incredibilmente si divora Brunori che solo soletto davanti a Nicolas prova a scartarlo con troppa sufficienza permettendo al portiere brasiliano di salvare in uscita disperata la porta neroazzurra ; Nicolas che in maniera commovente sale in area di rigore rosanero per i due corner finali purtroppo calciati male da un Veloso autore di una prestazione assolutamente anonima. Peccato, trovare all’ultimo respiro il goal del tre a tre sarebbe stata giusta moneta per quanto visto sul rettangolo verde del “Barbera” ma evidentemente questa stagione in casa Pisa le cose devono andare così : se piove significa che sulla testa di capitan Caracciolo e compagni diluvia …
E ADESSO ? Diciotto punti conquistati nelle diciassette partite fin qui disputate. Due soli punti ottenuti nelle ultime quattro gare messe a referto. Un solo punto di vantaggio sulla zona play out. La partita contro un Ascoli rilanciato dalla vittoria ottenuta contro il Catanzaro da giocare senza Marin che sarà squalificato dal giudice sportivo. E soprattutto da giocare in quale Arena Garibaldi ? L’istantanea del momento attuale dei neroazzurri è un qualcosa da far mettere le mani nei capelli anche al più inguaribile degli ottimisti. Contro il Palermo il Pisa ha meritato di perdere ? Assolutamente no. Contro il Catanzaro il Pisa ha meritato di perdere ? Assolutamente no. Però queste due partite il Pisa le ha perse entrambe. Ed il fatto di essere rimasti con un pugno di mosche in mano dopo due gare condotte per larghi tratti in maniera positiva è perfino un’aggravante, non deve aver niente di consolatorio. Perché denota una fragilità strutturale agghiacciante. E quindi adesso che si fa ? Il calcio insegna che quando le cose non vanno a pagare è sempre l’allenatore. Attenzione però. Se il problema del Pisa fosse davvero mister Aquilani ieri la squadra avrebbe avuto la ghiotta occasione per lanciare un segnale forte. Sotto di due goal al termine del primo tempo senza nemmeno sapere come, beh, la ripresa si sarebbe potuta tranquillamente trasformare in una sorta di eutanasia sportiva del malato terminale. Tradotto in soldoni : ne prendiamo altri tre o quattro e poi si vede cosa decidono di fare i piani alti della società. Ed invece il secondo tempo del Pisa contro il Palermo è stato commovente. Commovente. Una furia agonistica mai vista finora, due goal recuperati in cinque minuti, una partita che sembrava ormai in mano all’avversario strappatagli invece dalle mani con fiero cipiglio. La sensazione di poterla pure vincere. Ed invece la perdi per due errori di due dei tuoi giocatori migliori, perché il calcio quando ci si mette sa essere infinitamente bastardo. Vedi uscire dal campo una squadra che sembra aver perso la finale di Champions League. Vedi salire sul pullmann ragazzi sconsolati oltre ogni umana immaginazione. Vedi De Vitis e Masucci, due con i quali ci siamo abbracciati in ogni stadio d’Italia per anni ed anni, che a malapena ce la fanno a salutarti. Vedi Nicolas con le lacrime agli occhi. Vedi i più giovani quasi sovrastati da tutta questa merda che ti è piovuta sulla testa in un grigio pomeriggio siciliano. Ed allora ti convinci che non è tutto da buttare. Che c’è ancora vita dietro la coltre della delusione e dello scoramento. Che la squadra crede ancora fermamente nel progetto tecnico portato avanti da mister Aquilani. E ci crede pure la società, chiara e cristallina nelle dichiarazioni del direttore generale rilasciate a caldo nella pancia del “Barbera”. E quindi adesso che si fa ? Si butta tutto a monte ? Si cambia tutto all’americana, tanto per cambiare, e che Dio ce la mandi buona ? Oppure si rafforza il progetto tecnico dandogli nuova linfa e correggendo quelle fragilità strutturali ben evidenziate in questi primi mesi di campionato ? Perché a volte la soluzione dei problemi, anche di quelli che sembrano essere insormontabili, è proprio lì, dietro l’angolo. E dietro l’angolo c’è il mese di gennaio. Che nel calcio significa mercato di riparazione. Una vetrina nella quale andare a ricercare ciò che manca a questa squadra in modo da dare degno compimento ad un discorso iniziato questa estate e che non merita di scivolare via fra tristezza e rassegnazione. Un’occasione da non fallire assolutamente, perché queste diciassette partite, cazzo, avranno pure insegnato qualcosa. Sei anni fa una squadra che annaspava in classifica in serie C venne potenziata a gennaio con quattro innesti con i coglioni ed i controcontoglioni. Risultato : il brutto anatroccolo si trasformò in cigno ed in cinque mesi volò in serie B. Che questa storia sia di insegnamento a chi già quella volta era sulla tolda della nave neroazzurra, in modo che possa trovare la giusta rotta in mezzo ai marosi dell’imminente sessione di calciomercato. Dipendiamo tutti dal suo operato. Mister Aquilani. La squadra. I tifosi. Ed anche noi che il Pisa lo raccontiamo ogni giorno e che per certi versi siamo quelli che ci stanno più male di tutti quando siamo costretti a raccontare giornate come quella di Palermo. Che speriamo fra un paio di mesi possa essere soltanto un ricordo sfumato fra le nebbie della memoria.
Stefano
17/12/2023 at 14:03
La partita di ieri l’ha persa una squadra che ha giocato bene, ed a volte le vinci giocando male. A Catanzaro non sono d’accordo che abbiamo giocato bene, tanto possesso palla ma nella nostra area. A che serve?. Il problema del centravanti d’area: a parte ieri che è successo un po’ di più,ma quanti cross fatti bene ha fatto il Pisa dall’inizio del campionato? Pochissimi. Allora il problema è il gioco del centrocampo. Può comprare Coda, ma che ci fai?. Ieri è tornato a parlare Giovanni Corrado. L’ha fatto dopo 7na buonissima partita, e quando la squadra faceva pena?. Troppo facile. L’analisi di Aquilani. Abbiamo giocato bene ma abbiamo perso, abbiamo fatto 2 gol ma loro 3. Infantile, non da tecnico di serie B. Ma ci ha fatto capire che prenderanno un centravanti d’area.
Sono troppo duro?