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Lecco Pisa : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

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Un Pisa gagliardo e sempre sul pezzo espugna con merito il “Rigamonti – Ceppi” e si allontana dalla zona calda della classifica ; anzi, i tre punti conquistati contro il Lecco avvicinano considerevolmente i neroazzurri alla zona play off, a testimonianza di un campionato particolarmente equilibrato nel quale capitan Caracciolo e compagni potrebbero poter dire ancora la loro a patto di trovare continuità di rendimento e di risultati.

IL PISA RIPARTE DAL SECONDO TEMPO CONTRO LA REGGIANA. Mister Alberto Aquilani non resta insensibile alla ripresa messa a referto dalla sua squadra una settimana fa e contro il Lecco si riparte praticamente da lì, un 4-2-3-1 con Calabresi a spingere sulla corsia di destra in luogo di Barbieri e con Bonfanti, Torregrossa, Arena e D’Alessandro in campo dal primo minuto e con il compito di sostenere il peso dell’attacco neroazzurro. Torna pure Veloso in mezzo al campo, ad affiancare Marin sulla linea mediana.

E’ IL SOLITO LECCO NONOSTANTE I TANTI ARRIVI DEL MERCATO DI GENNAIO. In un mercato di riparazione abbastanza bloccato per tutte le squadre della cadetteria la parte del leone finora l’ha fatta proprio il Lecco che ha movimentato un numero consistente di calciatori ; ciò nonostante mister Emiliano Bonazzoli riparte dai fedelissimi schierati secondo il consueto 4-3-3 con Novakovich a fungere da riferimento offensivo, Sersanti in cabina di regia e la coppia di centrali difensiva formata da Battistini e capitan Celjak.

IL PISA FA LA PARTITA, IL LECCO CERCA IL CONTROPIEDE. Sin dalle prime battute di gioco il canovaccio tattico della gara appare ben definito : neroazzurri con il pallino del gioco sempre in mano e blucelesti che si difendono e di tanto in tanto provano a ripartire con veloci ripartenze che però spaventano davvero poco la retroguardia ospite. Dall’altra parte la fase difensiva del Lecco non appare irreprensibile, D’Alessandro manda ai matti il malcapitato Lemmens e Torregrossa viene subissato di falli da Celjak e compagni, ma alla fine della fiera l’occasione più importante è un sinistro sporco di Marin dai sedici metri che Melgrati riesce a smanacciare in qualche modo.

VELOSO COLPISCE SU CALCIO PIAZZATO, BONFANTI SI FA MALE. Il match si sblocca alla mezz’ora di gioco iniziando (giustamente) a prendere dalla parte dei neroazzurri : ennesimo calcio di punizione conquistato da un indiavolato D’Alessandro, si incarica della battuta Veloso che dai venti metri lascia partire una velenosa parabola mancina che lascia di sale il buon Melgrati che non accenna neanche la parata e che nella circostanza non sembra essere esente da colpe. Neanche il tempo di festeggiare la rete del vantaggio che il Pisa perde Bonfanti, vittima di un problema muscolare che andrà valutato nei prossimi giorni : al suo posto entra Mlakar che si mette a fare il terminale offensivo della manovra neroazzurra.

IL LECCO NON SI DA’ PER VINTO MA IL PISA RISPONDE PER LE RIME. L’equilibrio spezzato dà il là ad un’altra partita, con i padroni di casa che mutano il proprio atteggiamento in campo ed iniziano ad attaccare con convinzione la metà campo avversaria mentre il Pisa tiene botta e non disdegna di provare a pungere in contropiede alla ricerca del goal del doppio vantaggio. La rete segnata da Buso viene vanificata dalla posizione di fuorigioco dello stesso numero 99 in maglia bluceleste, dall’altra parte il corner disegnato alla perfezione da Veloso non trova la deviazione vincente di Caracciolo a pochi passi da Melgrati. E tale spartito viene suonato pure nella ripresa, con il siluro di Esteves che esalta i riflessi di Melgrati bravissimo a togliere dall’incrocio dei pali la sassata del calciatore lusitano ; i padroni di casa invece maledicono la sorte avversa quando il destro a botta sicura di Buso – ben smarcato a pochi passi da Nicolas dalla sponda aerea di Sersanti sul bel cross di Crociata – si schianta contro la traversa della porta difesa dal portiere brasiliano.

IL BRACCIO DI FERRO SORRIDE AI NEROAZZURRI. Continuano a fioccare le occasioni da rete, da una parte e dall’altra : in casa neroazzurra si contano il velenoso tiro cross di Calabresi che in qualche modo Melgrati respinge salvandosi in corner e la rasoiata di D’Alessandro che fa la barba al montante alla destra dell’estremo difensore di casa ; il Lecco invece si dispera per l’ennesimo tentativo di Buso respinto con i pugni da Nicolas e per il calcio di punizione che Lepore manda sul fondo per una questione di centimetri. La sensazione è che il goal sia comunque nell’aria, e per fortuna è il Pisa a metterlo a referto : il neo entrato Touré dà il via alla ripartenza degli ospiti conquistando un bel pallone a centrocampo e premiando l’ennesima accelerazione di D’Alessandro sulla corsia mancina, l’ex Monza entra in area di rigore lecchese e la mette in mezzo per l’accorrente Calabresi che con una precisa deviazione di prima intenzione la mette all’angolino dove Melgrati non può proprio arrivare.

LEPORE LA RIAPRE, MLAKAR LA CHIUDE DEFINITIVAMENTE. Pratica archiviata anzitempo ? Macché. Un braccio troppo largo di Calabresi sul colpo di testa del neo entrato Salcedo porta il signor Mazzoleni al VAR a richiamare al monitor il tremebondo signor Gualtieri che non può far altro che decretare un giusto penalty in favore dei padroni di casa : dagli undici metri si presenta Lepore che spiazza con freddezza Nicolas e riapre la contesa. Che però il Pisa è bravissimo a chiudere – e stavolta definitivamente – a tempo di record : altra ripartenza mortifera dei neroazzurri, con Touré che si traveste da fine rifinitore ed apparecchia alla perfezione per l’inserimento di Mlakar che a tu per tu con Melgrati non sbaglia e fa esplodere il settore ospiti del “Rigamonti – Ceppi” gremito da più di cinquecento tifosi pisani liberi finalmente di sfogare tutta la propria gioia.

TRE PUNTI DI PLATINO CHE FANNO MORALE E CLASSIFICA. Non succede praticamente più nulla fino al triplice fischio del direttore di gara che mette la parola fine ad una partita vibrante che il Pisa ha saputo vincere con merito mettendo sul piatto della bilancia il maggior tasso tecnico di molti dei propri interpreti capaci di fare la differenza anche nei momenti più complicati della contesa. Ma sono davvero tante le note liete da sottolineare al termine della gara contro il Lecco : prime gioie con la maglia neroazzurra per Veloso e Calabresi, quarto risultato utile consecutivo, quarta vittoria ottenuta lontano dall’Arena Garibaldi, cinque punti di vantaggio sulla zona play out, tre punti di ritardo rispetto alla zona play off. Non solo : un D’Alessandro devastante e sempre più leader tecnico di questa squadra, un Esteves che settimana dopo settimana aumenta il livello delle proprie prestazioni, un Torregrossa finalmente sostenuto da una condizione fisica accettabile e che ogni volta che tocca il pallone fa capire quanto possa essere importante il suo apporto alla causa neroazzurra. Mi si consenta poi di spendere una parola su Touré, il cui ingresso in campo spacca la partita in favore della compagine ospite : il solito strapotere fisico sulle linea mediana del terreno di gioco nelle fasi più concitate del match e il cioccolatino che manda in porta Mlakar. Sicuri che sia una buona idea privarsi delle prestazioni del gigante tedesco in questa sessione di calciomercato ? Insomma, davvero tante indicazioni positive per mister Aquilani che oggi ha iniziato la gara con quella che al momento sembra essere la miglior formazione possibile per il Pisa ovvero quella composta dai giocatori che in questo momento appaiono essere i migliori possibile da schierare, senza che tale affermazione suoni offensiva per i calciatori neroazzurri che non sono stati utilizzati o che sono entrati in campo in corso d’opera. Adesso c’è da trasformare tutto questo in energia positiva per affrontare al meglio la gara con lo Spezia di sabato prossimo, da giocare contro un avversario che arriverà all’Arena Garibaldi facendo leva sulla forza della disperazione. Ma per il Pisa l’occasione è troppo ghiotta : vincere per la prima volta in questa stagione due partite consecutive ma soprattutto conquistare altri tre punti che potrebbero allontanare ulteriormente capitan Caracciolo e compagni dalla zona rossa della classifica. E con la testa finalmente sgombra dai cattivi pensieri, beh, a quel punto sognare qualcosa di grande potrebbe essere anche cosa buona e giusta.

H2o

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