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Le Esclusive Di Punto Radio Sporting Club : Parla Marco Greco !

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Non c’è questa settimana un calciatore del Pisa SC come ospite della puntata del mercoledì di Punto Radio Sporting Club, bensì il preparatore atletico dello staff di mister Luca D’Angelo Marco Greco con il quale è stato possibile fare il punto della situazione a poche giornate dal termine del campionato. Intervista Marco Greco.

Riportiamo di seguito gli estratti salienti delle dichiarazioni del “prof” neroazzurro.

E’ molto difficile per me e per il mio staff entrare a stagione in corso e lavorare sul lavoro fatto in precedenza da un altro procuratore atletico, per fortuna qualche elemento dello staff è rimasto e mi ha aiutato a capire meglio il lavoro svolto dal mio predecessore ; subentrando si rischia sempre di fare troppo poco oppure troppo, con il rischio di creare problemi muscolari ai ragazzi. Ed ovviamente tutto questo aspetto si doveva sposare con l’esigenza di partire forte per togliere la squadra il prima possibile da una posizione di classifica assai scomoda.

Devo dire che comunque abbiamo trovato una situazione non certo critica, ringrazio il mio collaboratore Lorenzo Ferrari che già c’era l’anno scorso ed il prof Vio che c’era prima di me e che mi ha aiutato molto a conoscere i nuovi giocatori, mentre è stato più semplice lavorare su quello che è lo zoccolo duro di questo gruppo ; fra noi preparatori atletici o non ci si conosce oppure si collabora molto, soprattutto quando si parla di professionisti importanti quale è Vio che ha lavorato in piazze importanti del calcio italiano.

So come lavora mister Luca D’Angelo, che è stato mio calciatore ai tempi del Rimini e che mi ha fortemente voluto al suo fianco da quando ha iniziato ad allenare proprio il Rimini in serie D ; il mio compito è quello di dargli il maggior numero possibile di giocatori a disposizione e possibilmente in ottima condizione atletica. Anche Maurizio Pugliesi e Riccardo Taddei sono stati miei calciatori, come del resto Moscardelli. Come era il D’Angelo calciatore ? Molto simile a quello che vedete fare l’allenatore, un professionista serio che non parlava mai ma quando parlava lo faceva da leader, si può dire che era già un allenatore in campo.

A quei tempi il calciatore era diverso da quello di adesso, ora c’è molta più professionalità mentre a quell’epoca lo staff era molto più ridotto ; con l’avvento di internet i giocatori hanno aperto la propria mente, c’è più conoscenza, ad esempio oggi tutti i calciatori hanno un nutrizionista che li segue. Figure come il match analyst o strumenti come il GPS erano sconosciuti, quest’anno a Pisa pensate che oltre al mister ci sono otto persone nello staff tecnico tre delle quali sono preparatori atletici. Io sono il loro responsabile, poi ci sono Stefano Capelli che è il preparatore degli infortunati e Lorenzo Ferrari che si occupa dei lavori specifici che devono eseguire i calciatori a seconda del proprio ruolo e delle proprie caratteristiche fisiche.

Si lavora molto in palestra e sul campo, prestando particolare attenzione al tema della prevenzione degli infortuni grazie alla tecnologia che ci dà una grande mano come ad esempio il GPS live che ci dice in tempo reale la qualità dell’allenamento. Adesso siamo in grado di far riposare un calciatore se è particolarmente affaticato, calcolando la mole di lavoro che possiamo togliergli per evitare infortuni ; c’è poi l’allenamento differenziato fra chi gioca sempre e quindi è in uno stato ottimale di condizione fisica e chi gioca meno e viene fatto allenare addirittura subito dopo la partita, una mezz’ora post gara di grande intensità che aiuta a prevenire eventuali infortuni ed a migliorare la condizione atletica.

Spesso la situazione fisica di un giocatore determina le scelte dell’allenatore per quel che concerne la formazione iniziale da mandare in campo, anche se poi l’aspetto tecnico- tattico della vicenda sta prendendo il sopravvento su quello che è il nostro lavoro. Il nostro staff usa un carico di lavoro molto omogeneo tutto l’anno, è un po’ un falso mito quello del ritiro in alta quota che serve per aumentare la condizione fisica generale della squadra ; anzi, alla fine si fa il ritiro estivo più che altro per fare gruppo con i nuovi arrivati.

Non credo nei carichi pesanti di lavoro, alla fine la differenza la faranno il numero di giocatori infortunati che ha ogni squadra : chi avrà meno infortunati arriverà al momento topico della stagione in condizione ottimale. Prendete ad esempio l’anno passato quando giocammo i play off senza Caracciolo che si era infortunato contro il Cosenza e con Hermannsson in condizioni fisiche precarie … Ripeto, chi arriverà in fondo con meno infortuni dei quali dover tenere conto avrà sicuramente dei vantaggi.

Tutti i nostri calciatori hanno molta attenzione all’aspetto atletico di questo sport, a volte sono costretto a toglier loro del lavoro perché li vedo arrivare un’ora e mezza prima dell’allenamento oppure andare via un’ora e mezza dopo l’allenamento perché si attardano in palestra … per certi versi hanno una cura del proprio corpo addirittura eccessiva. Beruatto è uno molto attento al proprio fisico, poi c’è Masucci che insegna a tutti i compagni cosa si deve fare a livello di allenamento, di alimentazione, di riposo per arrivare a giocare a questi livelli alla soglia dei quaranta anni ; io non sono mai stato un calciatore, ai nostri ragazzi consiglio in un futuro di intraprendere la professione di preparatore atletico perché un giocatore potrebbe essere davvero avvantaggiato nel fare questo mestiere.

Ho sempre lavorato nell’ambito calcistico, ogni sport ha un modello prestativo e dovrei studiare davvero tanto per svolgere questa professione nell’ambito di un’altra disciplina sportiva ; e poi dobbiamo ancora arrivare dove vogliamo arrivare …

H2o

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