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L’Analisi Di Pisa Sudtirol

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Il Pisa cade all’Arena Garibaldi contro un Sudtirol che ormai va considerato a tutti gli effetti squadra di altissima classifica, capace di capitalizzare al massimo il goal iniziale grazie ad una fase difensiva perfetta contro la quale gli attacchi neroazzurri si sono infranti senza soluzione di continuità ; continua a mancare la vittoria all’ombra della Torre Pendente in questo 2023 ad una squadra che nonostante non stia attraversando il suo momento migliore oggi le ha provate davvero di tutte per ottenere almeno un pareggio che sarebbe stato indubbiamente meritato per quanto visto sul terreno di gioco – pur riconoscendo che gli altoatesini non hanno rubato assolutamente nulla, sia ben chiaro.

PRIMO TEMPO. Mister D’Angelo conferma Rus al fianco di Barba in mezzo alla difesa, sceglie Esteves per la fascia destra e sostituisce lo squalificato Marin con De Vitis mentre in attacco Moreo affianca Gliozzi con Morutan a supporto ; in casa Sudtirol l’ex Siega viene impiegato sulla corsia di destra con Tait spostato a far gioco davanti alla difesa, mentre in attacco c’è Casiraghi a far da spalla ad Odogwu. Sin dalle prime battute si intuisce il canovaccio tattico della gara, con i padroni di casa che tengono in mano il pallino del gioco e con gli ospiti che si difendono con ordine e provano a ripartire veloci in contropiede ; e tale situazione si accentua ancora di più quando i biancorossi altoatesini passano in vantaggio grazie al colpo di testa di Belardinelli che incorna alla perfezione il corner ben calibrato da Casiraghi non lasciando scampo a Nicolas.

Ci sarebbe tutto il tempo per rimetterla in equilibrio, ma si capisce velocemente che sarà un pomeriggio complicato per i neroazzurri : perché là dietro Zaro e Masiello non sbagliano un colpo e perché mister Bisoli disegna la propria squadra con una sorta di 4-5-1 che fa molto anni Ottanta, con Rover e Casiraghi che si sacrificano a fare i terzini aggiunti. Risultato : Poluzzi praticamente inoperoso e Pisa che ci prova soltanto con tiri da fuori che terminano tutti lontano dalla porta ospite ; l’unica vera palla goal creata nella prima frazione di gioco è il cross dalla sinistra di Beruatto che Gliozzi ammortizza alla perfezione con il petto per Moreo la cui rasoiata in diagonale non inquadra il bersaglio grosso.

SECONDO TEMPO. Mister D’Angelo getta immediatamente nella mischia Matteo Tramoni e l’ultimo arrivato Gargiulo per provare a sparigliare le carte in mezzo al campo, ma la storia è sempre la stessa : il muro altoatesino sembra davvero invalicabile, gli uomini di mister Bisoli non sbagliano un pallone e continuano a difendersi con un ordine invidiabile. Entrano pure Mastinu e Masucci, ma pericoli dalle parti di Poluzzi ridotti al minimo sindacale, fatta eccezione per una bordata dalla media distanza di Morutan – l’ennesima della sua partita – che esce fuori troppo centrale per far male all’estremo difensore ospite.

La recriminazione più grossa per il Pisa è il calcio di punizione dai venticinque metri che Rus calcia in maniera impeccabile : il pallone trova traversa, palo, manona di Poluzzi ed un millimetro di linea per poi uscire beffardamente dalla porta altoatesina, e per il signor Piccinini (orfano in serie B della Goal Line Technology) la sfera non è entrata del tutto. Dall’altra parte un errore di Mastinu in fase di impostazione lancia Odogwu tutto solo verso la porta neroazzurra, ma Nicolas in uscita salva la situazione e regala ai compagni l’assalto finale.

Che però si rivelerà essere del tutto infruttuoso. Finisce quindi con la vittoria di un Sudtirol che avvicina il secondo posto in classifica e con il Pisa che resta a bocca asciutta nonostante le abbia provate davvero tutte per sfondare il muro biancorosso ; adesso c’è da leccarsi le ferite e pensare subito alla gara di Reggio Calabria, che è perfino inutile sottolineare quanto sarà diversa rispetto a quella di questo pomeriggio. Quando nonostante tutti sapessero alla perfezione che gara avrebbe interpretato il Sudtirol non si è riusciti comunque a trovare il modo e la maniera di far male all’undici di mister Bisoli, che oggi a mio avviso ha ottenuto un successo soprattutto per meriti personali piuttosto che per i demeriti dell’avversario. Ma purtroppo il calcio è specchio fedele della società attuale : quanta fatica che si fa a dire a qualcuno che è stato più bravo di te …

POLLICE SU – Adrian Rus

Confermato per la seconda partita di fila al centro della difesa al fianco di Barba il giocatore rumeno gioca una partita gagliarda disinnescando il pericolo pubblico numero uno Odogwu, capace sette giorni or sono di abbattere la Reggina con una decisiva doppietta personale. Non contento della solida prestazione difensiva nel secondo tempo si incarica di calciare una punizione dalla media distanza e si inventa una traiettoria precisa e potente che nessuno ha ancora riuscito a capire come abbia fatto a non trasformarsi nel goal del meritato pareggio. Un pallone che nella circostanza somigliava terribilmente alle palline magiche con le quali giocavamo da bambini e che in un secondo ha colpito la traversa, il palo interno, la manona di Poluzzi e quel millimetro di linea di porta che dovrebbe esser bastato per negare al buon Adrian la marcatura personale. Ed in quel momento la mia mente (malata) si è ritrovata a domandare : “come si dirà in rumeno quell’espressione blasfema che mi si è conficcata prepotentemente in testa ?” …

POLLICE GIU’ – Ettore Gliozzi – Stefano Moreo

La coppia offensiva scelta da mister D’Angelo per iniziare la contesa sbatte senza soluzione di continuità sul muro eretto da Zaro e Masiello che riescono a metter loro la museruola sin dalle prime battute di gioco e che soprattutto costringono Moreo a girare troppo lontano dalla porta difesa da Poluzzi, con il malcelato obbiettivo di lasciare il buon Ettore solo soletto nella loro morsa difensiva. Alla fine l’unica combinazione degna di nota fra i due è il colpo di petto di Gliozzi sul bel cross dalla sinistra di Beruatto che mette Moreo nelle condizioni migliori per battere a rete, ma il diagonale dell’ex Brescia termina di poco fuori. Troppo poco per mandare in crisi il perfetto meccanismo difensivo della compagine altoatesina, che di sicuro ha saputo beneficiare di un’intesa fra i due attaccanti neroazzurri che con il passare delle settimane è destinata a crescere in maniera importante.

H2o

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