Il Pisa Siamo Noi

L’Analisi Di Genoa Pisa

FotoGrid_20230124_204104878

TifoPisa_Logo

Davanti ad una cornice di pubblico da categoria superiore Genoa e Pisa si dividono la posta in palio al termine di una gara combattuta e sostanzialmente equilibrata, con i neroazzurri capaci di resistere più di mezz’ora in inferiorità numerica agli assalti del Grifone e che riescono così a portare a casa un pareggio assolutamente meritato, per la gioia dei cinquemila tifosi neroazzurri che hanno contribuito a dar vita ad una festa di sport assieme agli sportivi di casa che meriterebbe di finire sulle copertine di quei giornali che invece si limitano a riportare soltanto le storture del mondo calcistico e che sono oramai incapace di raccontare le storie più belle che riguardano l’italico pallone.

PRIMO TEMPO. In casa Pisa c’è Hermannsson a presidiare la corsia di destra con Rus che va ad affiancare il rientrante Barba al centro della difesa, a centrocampo torna Nagy dal primo minuto mentre in attacco c’è da registrare l’esordio dal primo minuto in maglia neroazzurra di Moreo, con Matteo Tramoni e Morutan a supporto sulla trequarti ; dall’altra parte mister Gilardino sceglie di giocarsela con il doppio play sulla linea mediana ovvero con la coppia formata da Strootman e Badelj, mentre in attacco spazio al grande ex Puscas che va ad affiancare bomber Coda.

Le due squadre sin dai primi minuti si affrontano a viso aperto e senza tatticismi particolari : bello davvero l’atteggiamento di capitan Marin e compagni che pressano a tutto campo e dimostrano di non avere timori reverenziali nei confronti del più quotato avversario. Nonostante i due portieri restino praticamente inoperosi lo spettacolo che va in scena sul prato del “Ferraris” è assolutamente gradevole, i ritmi della contesa si mantengono elevati ma la fase difensiva delle due compagini ha costantemente la meglio sulla fase offensiva avversaria. Si arriva all’intervallo in un amen, a testimonianza del fatto che nonostante il punteggio resti inchiodato sullo 0 a 0 iniziale i ventidue contendenti non si sono assolutamente risparmiati.

SECONDO TEMPO. Si prosegue sulla falsariga dei primi quarantacinque minuti di gioco, con il Genoa che prova a menare le danze e con il Pisa che risponde colpo su colpo ; la prima vera occasione è una mischia in area di rigore neroazzurra che Coda prova a risolvere con un diagonale da posizione assai favorevole e con la sfera che sibila vicino al montante alla destra di Nicolas. Dall’altra parte agli ospiti viene annullato il goal di Morutan per la posizione millimetrica di fuorigioco di Beruatto che era stato liberato al cross da una magia di Moreo, peccato.

L’equilibrio imperante sul terreno di gioco rischia di spezzarsi quando il signor Volpi caccia fuori Marin reo di una parola di troppo rivolta all’inflessibile – e permaloso … – direttore di gara ; ma nonostante l’inferiorità numerica il Pisa si difende con ordine e riesce a respingere gli assalti sì furiosi ma spesso disordinati del Grifone che può recriminare soltanto per il goal annullato a Bani per una posizione di offside sostanzialmente identica a quella di Beruatto che aveva vanificato la rete della compagine ospite.

Passano i minuti e Nicolas non deve compiere parate significative, Barba ed Hermannsson si immolano sulle conclusioni a botta sicura del neo entrato Gudmundsson e di Criscito e nonostante gli otto minuti di recupero la porta neroazzurra non corre più pericoli degni di nota ; finisce così con un pareggio che vale molto di più del punto in classifica, un risultato che certifica una volta di più come il Pisa possa stare a pieno diritto a sedere al tavolo delle grandi di questo campionato.

POLLICE SU – Hjortur Hermannsson

La mossa a sorpresa – ma fino ad un certo punto – di mister D’Angelo che dirotta il difensore islandese sulla corsia di destra per dare maggiore solidità al pacchetto arretrato neroazzurro, proprio come era accaduto in quel di Bari ; ed è una mossa che paga, perché il Genoa non sfonda praticamente mai e riesce a rendersi davvero pericoloso soltanto quando il Pisa resta in dieci uomini. Ma è una pericolosità che rasenta il minimo sindacale, perché anche in dieci uomini la porta di Nicolas non corre particolari pericoli anche grazie alla prestazione maiuscola del buon Hjortur che annulla la spinta di Criscito sulla corsia di sua competenza e che soprattutto gestisce i concitati minuti finali con calma olimpica e freddezza tipicamente nordica, contribuendo con le sue giocate a tenere il pallone il più lontano possibile dall’area di rigore ospite. Calciatore di assoluta affidabilità per la categoria, che magari ruba poco l’occhio ma che brilla per efficacia ed abnegazione alla causa, come dimostrano le sue prestazioni quando viene schierato nel ruolo di terzino destro piuttosto che in quello maggiormente naturale di difensore centrale. C’è la fastidiosa sensazione che si parli di un atleta troppo spesso sottovalutato da una buona parte del pubblico neroazzurro, già dimentico del fatto che si parla dello stesso Hermannsson che ha giocato i play off dello scorso campionato praticamente con una gamba sola … Ed invece siamo di fronte ad un ragazzo che è evidentemente cresciuto partita dopo partita e che sta riuscendo nella non facile impresa di non far rimpiangere un certo Antonio Caracciolo grazie a prestazioni via via sempre più convincenti. Sangue vichingo che pompa un cuore sempre più neroazzurro : teniamocelo stretto.

POLLICE GIU’ – Marius Marin

A mio avviso fino all’episodio incriminato era stato il migliore in campo per distacco in casa neroazzurra, ovviamente il cartellino rosso rimediato a venti minuti dal novantesimo droga in maniera pesante il giudizio finale perché costringe i compagni di squadra ad un finale di sofferenza al cospetto di un avversario forte che di certo non aveva bisogno della superiorità numerica per provare a vincere la partita. Sicuramente al buon Marius sarà scappata una parola di troppo nei confronti di un direttore di gara assolutamente inflessibile nella circostanza … la speranza è che siano altrettanto inflessibili i direttori di gara delle prossime partite che interesseranno i neroazzurri se dovesse verificarsi un episodio del genere e dovesse riguardare un calciatore avversario … perché spesso gli arbitri fanno finta di ignorare le proteste dei giocatori, anche quelle ancor più veementi di quella messa in atto dal calciatore rumeno. Che avrà sicuramente sbagliato, ma che ha avuto la sfortuna di incontrare un arbitro al quale l’oscar della permalosità della giornata numero 22 del campionato di serie B 2022-2023 non glielo toglie nessuno …

H2o

Condividi questo articolo:
Facebook Twitter Email

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>