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L’Analisi Di Reggina Pisa

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Torna a vincere il Pisa e lo fa sul prato del “Granillo” al cospetto della terza forza del campionato al termine di un match complicato che i neroazzurri risolvono nella ripresa ; primo successo per capitan Caracciolo e compagni in questo 2023 che con i tre punti conquistati in Calabria rilanciano le proprie ambizioni play off ed inguaiano una Reggina alla fine contestata dalla parte calda della tifoseria nonostante un campionato disputato costantemente nelle zone nobili della classifica. I misteri del calcio.

PRIMO TEMPO. Nel Pisa c’è a sorpresa Esteves ad interpretare l’inedito ruolo di mezzala davanti a Calabresi, in mezzo al campo Gargiulo affianca Nagy mentre tocca al recuperato Moreo fare il centravanti di riferimento ; in casa amaranto sulla linea mediana viene riproposto il recuperato Hernani mentre in avanti Menez e Rivas giocano a supporto di Strelec. La prima frazione di gioco viene disputata a buon ritmo da entrambe le parti ma il numero immane di errori tecnici commessi dai ventidue contendenti inevitabilmente compromette lo spettacolo che va in scena sul rettangolo verde del “Granillo” ed alla fine della fiera le emozioni vere si contano sulle dita di una mano.

Alla fine della fiera l’unico vero brivido del primo tempo è un retropassaggio di Nagy che coglie impreparati Barba ed Hermannsson che stavano rinculando verso la porta neroazzurra e che quindi diventa un assist d’oro per Rivas che punta diretto verso Nicolas e scarica su Fabbian che da posizione invidiabile spara addosso all’estremo difensore brasiliano. Dall’altra parte Contini vive i primi quarantacinque minuti di gioco da spettatore non pagante, con gli ospiti incapaci di rendersi davvero pericolosi negli ultimi sedici metri : Moreo fa fatica ad inserirsi nei nuovi schemi di gioco, Morutan gira al largo dell’area di rigore amaranto e Tramoni si ritrova spesso a far la guerra da solo a Cionek e Terranova in modo assolutamente improduttivo.

SECONDO TEMPO. Mister D’Angelo riparte subito con Touré al posto di Esteves ed il Pisa si trasforma, acquistando equilibrio e muscoli in mezzo al campo e costringendo la Reggina ad abbassare il proprio baricentro ; iniziano a vacillare le già poche certezze dei padroni di casa, come dimostrano i due retropassaggi consecutivi con i quali Terranova mette in grande difficoltà Contini costretto ad uscite kamikaze su Morutan prima e Tramoni poi. Ma è con la panchina che gli ospiti vincono la partita, nella fattispecie con gli ingressi in campo di Sibilli e Gliozzi – fuori Tramoni e Moreo – che letteralmente spezzano in due la contesa.

Si inizia con il bel cross di Calabresi dalla corsia di destra che Sibilli impatta alla perfezione con un colpo di testa tanto potente quanto preciso che manda la sfera a stamparsi contro la traversa a Contini battuto, il pallone torna in campo e capita nella disponibilità di Gargiulo bravo a trovarsi al posto giusto nel momento giusto ed a spingere il pallone nella porta rimasta sguarnita con il più semplice dei tap-in. Si prosegue con Touré che si lancia in un perentorio contropiede spezzando il fronte amaranto e servendo Sibilli bravo a scaricare subito su Gliozzi che con una perfetta sterzata manda fuori giri Pierozzi che lo sgambetta senza tema di smentita : penalty solare in favore dei neroazzurri e dagli undici metri lo stesso Gliozzi spiazza Contini e mette una seria ipoteca sulla vittoria della compagine ospite.

C’è ancora il tempo per il goal che si mangia lo stesso Gliozzi a pochi passi dall’estremo difensore amaranto – deviazione volante completamente fuori misura da posizione invidiabile – e per l’espulsione del neo entrato Bouah capace di rimediare due cartellini gialli in poco meno di trenta minuti ; Reggina incapace di far male al muro neroazzurro, prigioniera delle proprie paure e persino contestata da una parte dei propri tifosi, Pisa che conquista invece tre punti fondamentali per il prosieguo di un campionato che – Frosinone a parte – continua ad essere sempre più incerto ed equilibrato ma che vede la D’Angelo band fra le protagoniste sicure della cadetteria. E con un doppio turno casalingo alle porte da provare a sfruttare appieno per continuare a sognare in grande.

POLLICE SU – Giuseppe Sibilli

Capita che una mattina ti svegli con un tarlo che ti rode il cervello. Che ti suggerisce di dover cambiare. Che ti fa vacillare nelle tue sicurezze e ti riempie di dubbi. Capita di non sentirti più quello di prima in una realtà che comunque ti ha abbracciato come un figlio. Capita che ti guardi intorno e inizi a vedere l’America  a destra e a manca. Capita che un giorno con la testa sei a Brescia, un altro giorno sei a Venezia, un altro giorno ancora sei a Frosinone. Capita che tu possa essere parcheggiato da una parte in attesa di cambiare aria. Capita poi che gli incastri del mercato non siano perfetti come ti eri immaginato. Salta Brescia, salta Venezia, salta Frosinone. Capita che il primo di febbraio ti ritrovi ancora a Pisa, le valigie già pronte da dover disfare. Capita allora che il popolino si accanisca su di te : l’emarginato, lo scarto, quello rimasto per sbaglio, quello che finirà sicuramente fuori rosa. Capita però di far parte di un gruppo di uomini veri che anche tu hai contribuito a plasmare nel corso di questi ultimi anni. Capita in un pomeriggio di sole di entrare nello spogliatoio del mister e di fare un discorso da uomini veri. Capita che fra persone intelligenti si possa trovare in pochi minuti un punto di incontro, quello giusto per ripartire addirittura più forti di prima, Capita di rimettersi a lavorare sodo come se nulla fosse accaduto, all’interno di un gruppo di lavoro dove da anni l’aspetto umano conta molto di più dell’aspetto tecnico. E capita infine di venire a giocare a Reggio Calabria e di vederti entrare per spezzare in due la partita, come spesso ti è accaduto nel corso della tua carriera in neroazzurro. E giù gli abbracci dei compagni. E giù pacche sulle spalle. E giù i sorrisi, quelli belli. E pazienza se il tuo nome non è finito nel tabellino dei marcatori, perché chi c’era sa che i due goal del Pisa sono per buona parte farina del tuo sacco. Nel sole calabrese rinasce Giuseppe Sibilli, quello che in estate aveva rifiutato il trasferimento a Modena perché aveva un lavoro da finire. E nonostante quell’attimo di umana debolezza nel cuore dell’inverno ha ancora tutto il tempo di finire quel lavoro. Iniziato questo pomeriggio con una prestazione maiuscola che ha chiuso la bocca a tutti quelli che nelle ultime settimane la bocca la avevano aperta soltanto per dire cazzate. Bentornato Peppe. Ci sei mancato.

POLLICE GIU’ – Olimpiu Morutan

Dal folletto rumeno ci si aspetta sempre molto, ed invece sul prato del “Granillo” il buon Olimpiu fatica a trovare la giocate decisiva girando oltretutto davvero lontano dalla porta amaranto e quindi vedendo ridotto all’osso il suo indice di pericolosità negli ultimi sedici metri ; ad onor del vero niente affatto aiutato da Tramoni e Moreo, anche loro in giornata non particolarmente positiva. Da sottolineare comunque il lavoro oscuro fatto dal numero 80 in maglia gialla in fase di non possesso, quando con continui ripiegamenti difensivi prova a dare una mano alla difesa quando è la Reggina a spingere decisa alla ricerca del goal : così si fa quando la giornata non è di quelle da ricordare.

H2o

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One Comment

  1. Angelo

    12/02/2023 at 23:27

    Sarà ma Tramoni in giornata positiva non lo vedo quasi mai

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