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L’Analisi Di Pisa Genoa

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Il Pisa cade di misura contro il Genoa che torna così a sbancare l’Arena Garibaldi dopo praticamente un secolo ; la decide il goal di Ekuban che punisce forse oltremisura i padroni di casa autori di una prestazione generosa ma poco pungenti in fase offensiva al cospetto di un avversario che conferma il ruolo di favorita numero uno alla vittoria finale della cadetteria. Può così festeggiare una curva Sud colorata di rossoblu e che così gremita non si vedeva da tempo all’ombra della Torre Pendente ; per capitan Marin e compagni invece la trasferta di Bolzano di domenica prossima rischia già di diventare il primo importante spartiacque della stagione.

PRIMO TEMPO. In casa neroazzurra c’è l’esordio assoluto di Rus al centro della difesa ma soprattutto c’è Torregrossa al centro dell’attacco, con a supporto Sibilli e uno Ionita al quale viene dato l’insolito compito di fare il guastatore negli ultimi sedici metri ; tutto confermato invece in casa Genoa con i Grifoni che scendono in campo con il medesimo undici iniziale visto nelle prime due giornate di campionato. I piani tattici di mister Maran durano poco più di dieci minuti : Torregrossa deve alzare bandiera bianca per un problema fisico ed al suo posto entra Morutan, con Ionita che va addirittura a fare il centravanti, una sorta di falso nove quantomai sui generis.

Ciò nonostante il Pisa ci mette cuore e garra e ribatte colpo su colpo alle iniziative di un avversario la cui forza fisica e tecnica appare sin da subito evidente ; la partita si trasforma in un duello rusticano giocato soprattutto all’altezza della linea mediana, i ritmi sono vertiginosi ed il gran pubblico accorso all’Arena Garibaldi non ha certo di che annoiarsi. Purtroppo però l’episodio che rompe l’equilibrio iniziale capita agli ospiti : complice una linea difensiva neroazzurra assai alta ed una geniale intuizione di un Coda che riesce a travestirsi alla perfezione da uomo assist Ekuban si presenta solo soletto davanti a Nicolas e lo beffa con un pallonetto millimetrico che vanifica anche il tentativo di recupero disperato di Calabresi.

I padroni di casa accusano il colpo e non riescono più ad imbastire una manovra offensiva degna di tal nome, con il solo Morutan che appare ispirato ma che spesso è troppo isolato in mezzo ai difensori rossoblu, cosicché il Genoa non ha alcuna difficoltà ad arrivare all’intervallo con un goal di vantaggio.

SECONDO TEMPO. Mister Maran getta subito nella mischia Cissé al posto di un Marin ancora lontano dalla forma migliore ed i neroazzurri ci provano con maggior veemenza, ma il meccanismo difensivo messo a punto dall’allenatore ospite sembra assolutamente insuperabile ; l’occasione migliore per i padroni di casa capita sulla testa di Ionita servito alla perfezione dal bel cross di Calabresi, ma l’incornata dell’ex Benevento è troppo centrale e Josep Martinez in qualche modo riesce a respingere la minaccia.

Trascorrono i minuti e la contesa sembra sempre più indirizzata verso la città della Lanterna, gli attacchi dei padroni di casa sembrano fare il solletico alla retroguardia rossoblu ; in casa Pisa entrano pure Masucci e Tramoni per l’assalto finale ed il gioiellino ex Cagliari si rende subito protagonista di un violento mancino dalla media distanza sul quale l’estremo difensore rossoblu fa buona guardia. Il match si chiude con due occasioni di marca genoana, con il calcio di punizione di Jagiello salvato da Nicolas – aiutato nella circostanza dalla traversa – e con il fulmineo contropiede del neo entrato Yalcin che al momento della verità spara malamente addosso al portiere brasiliano.

Finisce così, con il Pisa che rimedia la seconda sconfitta nelle prime tre giornate di campionato e che deve assolutamente accelerare quel processo di crescita necessario quando un gruppo di lavoro viene modificato in larga parte ; perché al netto di prestazioni via via sempre più convincenti c’è la necessità di iniziare a fare punti pesanti nell’economia di un campionato che difficilmente aspetta i ritardatari della prima ora.

POLLICE SU – Adrian Rus

Esordio assoluto in maglia neroazzurra per il difensore rumeno che si mette alle spalle l’infortunio che lo aveva costretto ai box in avvio di stagione e viene gettato nella mischia contro la favorita del campionato che può vantare fra le sue fila il capocannoniere degli ultimi due tornei cadetti. Ma il buon Adrian non trema e ben assistito dal compagno di reparto Canestrelli mette la museruola a Coda e ad Ekuban, cercando costantemente l’anticipo e ringhiando sul numero 9 ospite in ogni zona di campo ; purtroppo l’unica vera sbavatura difensiva dei padroni di casa viene punita da un avversario che non fa mistero di voler tornare immediatamente in serie A, ma la prestazione dell’ex Fehervar è coraggiosa ed incoraggiante per il futuro, nell’economia di un reparto che in estate è stato totalmente rivoluzionato e che per questo ha bisogno di trovare quanto prima il maggior numero possibile di certezze. E Rus potrebbe senza dubbio diventare una certezza nella retroguardia neroazzurra.

POLLICE GIU’ – Giuseppe Sibilli

Vale per lui quanto asserito per Beruatto scorsa settimana : da uno come Sibilli ci si aspetta sempre qualcosa in più. Soprattutto quando una squadra gioca con il 4-3-2-1 e i giocatori schierati alle spalle del riferimento offensivo sono quelli che dovrebbero garantire il maggior tasso di pericolosità della squadra ; a maggior ragione quando alle loro spalle si muove un centrocampo muscolare quale è quello formato da Nagy, Marin e Touré che tutto sono all’infuori di fini palleggiatori. Ed invece il buon Giuseppe fa fatica ad accendersi e sbatte a più riprese sul muro eretto dalla compagine ospite, con mister Blessin bravo a predisporre continui raddoppi di marcatura sui due sottopunta avversari. In un modulo tattico assai diverso rispetto a quello adottato dall’allenatore precedente anche i giocatori più esperti come Sibilli hanno bisogno di un tempo fisiologico per adattarsi al meglio alle esigenze del nuovo tecnico : la speranza è che questo tempo sia il più breve possibile.

H2o

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