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L’Analisi Di Pisa Cittadella

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Inizia male il 2023 del Pisa che cade all’Arena Garibaldi al cospetto della bestia nera Cittadella e perde una imbattibilità che durava ormai da quattordici giornate ; prima sconfitta per Luca D’Angelo da quando è tornato sulla panchina neroazzurra, nell’economia di una partita che ha visto gli ospiti prevalere nettamente nel primo tempo ma che ha visto i padroni di casa disputare una ripresa generosa che avrebbe potuto valere un pareggio finale che molto probabilmente sarebbe stato il risultato più giusto per quanto visto sul terreno di gioco.

PRIMO TEMPO. Nel Pisa c’è Masucci in campo dal primo minuto al posto dello squalificato Torregrossa, con Gliozzi al suo fianco e Morutan ad ispirare dietro le punte mentre sulla linea mediana Ionita viene preferito e Touré e su quella difensiva Esteves spinge in panchina Calabresi ; Cittadella che presenta una coppia offensiva formata dagli ex neroazzurri Varela ed Asencio ispirati da Antonucci, mentre a Mastrantonio vengono consegnate le chiavi del centrocampo. Ed è proprio Mastrantonio che all’alba del match si inventa una conclusione mancina di prima intenzione dai venti metri che non dà scampo a Livieri e che sfrutta nel migliore dei modi la sponda aerea di Asencio sul cross dalla destra di Antonucci.

Ci sarebbe ovviamente tutto il tempo per rimettere le cose al proprio posto, ma per i padroni di casa sembra che non sia proprio giornata : non si contano gli errori di misura dei giocatori in maglia neroazzurra che oltretutto sembrano andare a marcia ridotta rispetto agli indiavolati avversari che lottano come forsennati su ogni pallone e che impediscono a capitan Masucci e compagni di fare alcunché di interessante dalle parti di un Kastrati che prova a complicarsi la vita da solo facendosi sfuggire dai guantoni un innocuo corner di Morutan ma per sua fortuna il pallone termina sul fondo senza conseguenze per la porta granata.

Quando al tramonto del primo tempo la spinta neroazzurra sembra farsi più decisa il Cittadella trova il goal che sembra la classica pietra tombale sulla contesa : ci pensa l’ultimo arrivato Crociata ad esplodere il destro vincente dalla media distanza ed a realizzare un goal assai simile a quello messo a referto da Mastrantonio una quarantina di minuti prima, con i centrocampisti di casa che però lasciano colpevolmente troppo spazio alla conclusione dell’ex Sudtirol.

SECONDO TEMPO. Si inizia con un miracolo di Livieri che respinge da campione la girata da zero metri di Varela ; sembra il preludio ad una ripresa di autentica sofferenza per i neroazzurri che invece la riaprono a mezz’ora dal novantesimo quando una sventagliata dalle retrovie pesca lo scatto sulla fascia destra di Esteves il cui cross è perfetto per premiare il taglio sul primo palo di un imprendibile Morutan che con un tocco morbido anticipa l’uscita di Kastrati.

Mister D’Angelo getta via via nella mischia Sibilli, Touré, Mastinu, Canestrelli e Matteo Tramoni mentre dall’altra parte mister Gorini rafforza gli ormeggi in mezzo al campo ; fra la girandola delle sostituzioni ed il solito gioco ostruzionistico del Cittadella il Pisa fatica a dare ritmo alla propria azione offensiva che non va oltre un paio di azioni confuse in area di rigore granata con Perticone e compagni che in qualche modo riescono sempre a cavarsela ; il pallone buono ce lo avrebbe fra i piedi Gliozzi che dal limite dell’area di rigore spara troppo debolmente in bocca a Kastrati.

Ma non esiste partita contro i granata veneti senza qualche episodio controverso : prima Barba viene a contatto con il neo entrato Maistrello ma per il tremebondo signor Gualtieri il fallo lo commette il difensore neroazzurro … poi un tiro di Sibilli viene intercettato in maniera assai sospetta da Crociata tanto da convincere il direttore di gara ad assegnare il penalty in favore del Pisa salvo poi essere richiamato dal VAR e tornare sulla propria decisione, con un probabile tocco con il braccio dell’autore del secondo goal ospite derubricato ad un semplice tocco con la coscia …

Nonostante tutto questo all’ultimo respiro Sibilli mette Morutan solo davanti a Kastrati, bravissimo in uscita a stoppare il tentativo del fantasista rumeno che con pochissima porta a disposizione non può far altro che sparare addosso all’estremo difensore avversario. Peccato, sarebbe stato il goal che avrebbe sancito un equo pareggio ma così non è stato ; adesso niente drammi per favore, perché con un intero girone di ritorno ancora da giocare c’è tempo e modo di continuare a scrivere una storia esaltante almeno quanto quella raccontata negli ultimi tre mesi dell’anno vecchio.

POLLICE SU – Olimpiu Morutan

Non c’è poi molto da dire sulla prestazione del folletto rumeno, basterebbe asserire che più lo vedi giocare e più ti domandi cosa caspita ci faccia il buon Olimpiu in serie B. Sì, perché per quasi cento minuti di gioco ogni pallone che transita dalle sue parti ha ottime probabilità di diventare un qualcosa di importante per i colori neroazzurri, e soltanto la feroce marcatura dei giocatori del Cittadella – che a volte addirittura sono costretti a triplicare su di lui – riesce a limitarlo parzialmente. Suoi i tentativi più pericolosi negli ultimi sedici metri, suoi i palloni più puliti per i compagni dell’attacco, suo il goal che riapre la contesa con un taglio da attaccante di razza e con un tocco sotto di rara precisione che va a premiare nel migliore dei modi il bel cross di Esteves, suo il sinistro a giro dai venti metri che costringe Kastrati al non facile intervento, suo lo strappo finale vanificato solamente dall’uscita da manuale del portiere albanese. In un pomeriggio dove tutti gli altri attaccanti neroazzurri dimostrano di avere le polveri bagnate il peso offensivo dei padroni di casa è tutto sulle sue spalle. Le spalle di un piccolo uomo che si sta dimostrando un gigante in questa categoria.

POLLICE GIU’ – Marius Marin/Adam Nagy

I due centrocampisti neroazzurri vivono un primo tempo da incubo rispetto ai dirimpettai in maglia gialla che li surclassano sia sul piano del ritmo che su quello del palleggio : tale spiacevole situazione è testimoniata dal fatto che il Cittadella si lascia preferire in entrambe le fasi di gioco, inaridendo la manovra dei neroazzurri ed al tempo stesso riuscendo a distendersi in velocità appena riconquistata la sfera. Mancano poi le coperture su Mastrantonio e Crociata, troppo liberi di calciare a rete in occasione dei due goal che alla fine decidono il risultato finale. Un pomeriggio assai complicato per entrambi, con il buon Adam incapace di fare il solito metronomo in mezzo al campo e con il buon Marius che spara in curva due palloni da ottima posizione che avrebbero senz’altro meritato miglior sorte ; e la duplice sostituzione che li riguarda intorno all’ora di gioco sta a testimoniare tutte le difficoltà di cui sopra.

H2o

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