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L’Analisi Di Como Pisa

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Evidentemente deve essere destino, quest’anno fra Como e Pisa le partite devono finire 2 a 2 … sì, perché se all’andata erano stati i neroazzurri a salvarsi in pieno recupero grazie al goal dell’allora redivivo Torregrossa stavolta è toccato ai lariani riacciuffare il risultato all’ultimo respiro grazie alla deviazione aerea di Da Riva, nell’economia di una partita tutto sommato equilibrata e che è vissuta costantemente sull’altalena. Alla fine un risultato giusto per quanto espresso dalla due squadre sul rettangolo verde di un “Sinigaglia” sferzato da un vento gelido che di certo non ha aiutato i calciatori in campo ad esprimersi al meglio delle loro potenzialità.

PRIMO TEMPO. Nel Pisa tocca a Canestrelli sostituire lo squalificato Barba al centro della difesa mentre Calabresi ritrova una maglia da titolare sulla corsia di destra, in mezzo al campo c’è Mastinu in luogo di Nagy mentre dietro all’ex di turno Gliozzi giostrano Morutan e Matteo Tramoni ; fra i padroni di casa spicca la presenza di Fabregas a guidare le operazioni in mezzo al campo, mentre il recuperato Cutrone affianca il gigante Cerri sulla linea offensiva. Sembrano partire meglio gli ospiti ma sono i lariani a passare in vantaggio alla prima occasione utile, quando un pallone vagante sulla linea mediana viene allargato da Bellemo in favore di Ioannou che dalla corsia mancina lascia partire un cross teso che premia il movimento di Cutrone ad anticipare Canestrelli ed a beffare Nicolas con una precisa deviazione volante all’angolo lungo.

Reagiscono bene i neroazzurri nonostante fatichino ad essere davvero pericolosi negli ultimi sedici metri, e quando ci riescono ci pensa la sfortuna a metterci lo zampino sottoforma dell’ennesimo palo clamoroso colpito da Beruatto in questa stagione, una legnata mancina di prima intenzione che incenerisce Ghidotti salvato nella circostanza dal montante alla propria sinistra. Altro problema di giornata degli ospiti è la fase difensiva, con un Canestrelli in costante difficoltà che non riesce a pulire l’area di rigore e si fa uccellare da un Cerri bravo poi a difendere la sfera ed a “chiamare” l’entrata fallosa di Marin : è calcio di rigore in favore dei padroni di casa, con Nicolas bravissimo a respingere la conclusione dagli undici metri dello stesso Cerri ed a tenere a galla la propria squadra.

Ed il Pisa è bravo ad approfittarne immediatamente : prima è Gliozzi che da posizione assai favorevole vanifica la ripartenza di Tramoni con una conclusione debole e centrale che finisce in bocca a Ghidotti, poi è Morutan che è bravo ad allargare sulla destra un bel pallone a Mastinu il cui cross radente e violento mette in difficoltà l’estremo difensore di casa che non riesce a trattenere la sfera sulla quale si avventa Tramoni che con un facile tap-in rimette il punteggio in parità.

SECONDO TEMPO. Si inizia con la conclusione dai venti metri dell’imprendibile Parigini che trova la deviazione malandrina di Hermannsson e che costringe Nicolas ad un miracolo in controtempo per salvare la porta neroazzurra, si continua con le due squadre che cercano di trovare la via del goal ma che spesso vanno incontro a errori di misura che vanificano la manovra offensiva da una parte e dall’altra. Mister D’Angelo getta nella mischia l’ultimo arrivato Moreo che ha così l’occasione di esordire con la nuova maglia e di iniziare a conoscere i nuovi compagni, nell’economia di una ripresa che vede i ritmi abbassarsi con il trascorrere dei minuti e con le due squadre che danno vita ad una rusticana battaglia sulla linea mediana che sta a testimoniare il grande equilibrio vigente sul rettangolo verde.

I fuochi di artificio finali della contesa sono tutti nella coda del match. Dalla panchina neroazzurra si alza Masucci che impiega un paio di minuti dal suo ingresso in campo per realizzare un eurogoal, un sinistro in girata dai venti metri che disegna un arcobaleno imprendibile per l’esterrefatto Ghidotti e che sembra far pendere l’ago della bilancia della partita dalla parte ospite. Ma il Como non si arrende, mister Longo manda in campo tutte le bocche da fuoco a sua disposizione per imbastire l’assalto finale e la difesa del Pisa va immediatamente in affanno, con il resto della squadra incapace di gestire al meglio il pallone nei concitati minuti a cavallo del novantesimo.

Nicolas viene graziato dal destro sgangherato di Vignali prima e dal colpo di testa debole e centrale del neo entrato Gabrielloni poi, ma non può nulla quando Ioannou spedisce dalla corsia mancina l’ultimo cross in un’area di rigore neroazzurra dove i difensori ospiti sono troppo passivi sulla sponda aerea di Gabrielloni che premia l’inserimento dalle retrovie di Da Riva che con una precisa incornata da zero metri non lascia scampo all’estremo difensore brasiliano. Peccato, una vittoria che per il Pisa sfuma sul filo di lana ma che non deve distogliere l’attenzione dal fatto che capitan Marin e compagni hanno saputo rialzare subito la testa dopo la sconfitta patita contro il Cittadella al cospetto di un avversario assai ostico che ha saputo rendere la vita assai complicata ai ragazzi di mister D’Angelo e che alla fine ha dimostrato di meritare il pareggio finale.

POLLICE SU – Gaetano Masucci

Chapeau. Giù il cappellaccio. Standing ovation. Novantadue minuti di applausi. Se in tribuna al “Sinigaglia” ci fosse stato l’architetto Rambaldo Melandri avrebbe ammirato l’eurogoal di Masucci e avrebbe detto : “Che cos’è il genio ? E’ fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione”. Perché nella rete di Gaetano c’è davvero tutto questo, e forse anche di più. Un qualcosa di illogico anche solo a pensarlo, figuriamoci a realizzarlo. Un arcobaleno disegnato nel terso cielo comasco, un pallone che prima sale e poi scende in picchiata alle spalle del malcapitato Ghidotti che sconsolato può soltanto ammirare cotanta bellezza. Una gemma di rara bellezza. Già mi immagino a molti anni da adesso, la barba folta e canuta, raccontare a qualche tifoso neroazzurro in erba questa girata da stropicciarsi gli occhi : “Bambini, quel pomeriggio a Como c’ero anch’io e l’ho visto con i miei occhi quel capolavoro di goal”. Ed a quei giovani tifosi racconterò con voce stanca ma fiera quanto sono stato fortunato nell’aver potuto raccontare per anni la storia di quel numero 26 così piccolo ma così immenso. Tanto immenso da farmi chiedere spesso cosa ho fatto nella mia vita per meritarmi al suo interno un atleta meraviglioso del quale romanzare le gesta di nome Gaetano Masucci.

POLLICE GIU’ – Simone Canestrelli

Ha l’occasione di giocare titolare al posto dello squalificato Barba ma la sensazione è che non si giochi al meglio tale chance, anzi, è il difensore neroazzurro che più è in difficoltà per l’intera durata del match. In occasione del vantaggio iniziale del Como si lascia bruciare da Cutrone che lo anticipa nettamente sul bel cross di Ioannou, venti minuti dopo pasticcia su un pallone di facile lettura e permette a Cerri di soffiargli la sfera e di conquistare il penalty poi respinto da Nicolas ; ed anche nel concitato finale non riesce a sfruttare al meglio la propria stazza mancando clamorosamente nel fondamentale del colpo di testa che dovrebbe essere la specialità della casa. Sul goal di Da Riva il suo movimento è assai rivedibile, a metà fra il provare a difendere sulla sponda di Gabrielloni e l’andare a chiudere sull’accorrente Da Riva ; è l’episodio finale che certifica un pomeriggio di grande difficoltà per l’ex centrale del Crotone.

H2o

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One Comment

  1. Sandro

    22/01/2023 at 12:23

    Bisogna imparare anche a gestire il possesso palla negli ultimi secondi di una partita! Mancavano 45″: bisognava risalire il campo con scambi brevi, invece di pensare a un rinvio lungo da cui è nata poi la ripartenza del Como!

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